Il progetto degli “Amici del Congo”: un ospedale per i bimbi di Kinshasa
L’appello L’idea è dell’associazione fondata da un medico congolese comasco d’adozione. Serve un po’ di tutto: arredi, attrezzature, serramenti, piastrelle, materiale idraulico
Un nuovo ospedale a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, da inaugurare grazie alla generosità dei comaschi entro l’estate o la fine del 2025.
Serviranno anche veicoli e ambulanze dismesse
Un sogno che è già un progetto voluto dall’associazione senza scopo di lucro “Gli amici del Congo rdc Onlus” che il medico radiologo, comasco d’adozione e congolese di nascita, Mandio Akuma ha creato nel 2010. I lavori dell’ospedale sono iniziati da tempo, ma ora l’associazione chiede un aiuto per velocizzare il cantiere.
Il progetto nel dettaglio
L’associazione “Gli amici del Congo rdc Onlus” ha sede a Montorfano e l’ospedale che sorgerà a Kinshasa risponde a una delle sue finalità: promuovere e realizzare «progetti di formazione e informazione sulla situazione della Repubblica Democratica del Congo, nonché di sostenere la frequentazione scolastica di bambini, tutelando così il diritto all’istruzione dei più giovani, e di contribuire inoltre a garantir loro un’adeguata assistenza medica di base».
I costi di trasporto rappresentano il problema più rilevante
Le condizioni politiche ed economiche disastrose dello Stato rendono, infatti, scuola e assistenza sanitaria dei beni preziosi e non scontati. Gli “Amici del Congo rdc Onlus” hanno quindi deciso di costruire un ospedale, il “Polyclinique Odeon” nel quartiere Kasa-Vubu nel centro storico di Kinshasa. La struttura è già in fase avanzata, tetto e serramenti ci sono, grazie a generose donazioni di prodotti ospedalieri e materiali nuovi o usati reperiti in tutta Italia. Nel “Polyclinique Odeon” i congolesi potranno trovare ambulatori distribuiti su quattro piani e reparti di: Pronto Soccorso, Odontoiatria, Chirurgia, Radiologia, Laboratorio analisi, Oculistica, Medicina Interna, Pediatria, Ginecologia e Maternità.
Il problema con cui oggi l’associazione sta facendo i conti riguarda però i costi del trasporto dei materiali donati verso il Congo, al punto che un viaggio tramite container può arrivare a costare fino a 20mila euro e indurre a comperare i materiali in Congo anziché portarli lì dall’Italia, anche se il “Gli amici del Congo rdc Onlus” stanno ricevendo un buon aiuto dal portale web www.regusto.eu che ha attivato una collaborazione con la catena Leroy Merlin per il ritiro di materiale fuori uso o parzialmente danneggiato o senza confezione (piastrelle, accessori, mobiletti, ecc.).
L’appello che l’associazione lancia per l’ultimazione dell’ospedale è a chi volesse donare materiali quali: piastrelle per pavimenti, per rivestimenti di pareti di bagni e annessi, serramenti, pitture e smalti murali, sanitari rubinetterie e altro materiale idraulico, impianti elettrici e relativi accessori, climatizzatori, arredi per le cucine, arredi per uffici, frigoriferi, lampadari, lampadine, poltrone per gli uffici, attrezzature ospedaliere in buono stato e di pronta emergenza, tra i quali veicoli pronto soccorso.
Serve l’aiuto di tutti
Per far funzionare l’ospedale congolese serviranno anche veicoli e ambulanze dismesse funzionanti come quelli offerti in passato alla Onlus dai Comitati Croce Rossa di Gassino Torinese e Olgiate Comasco. L’associazione cerca di aggiungere più tessere possibili al grande puzzle del “Polyclinique Odeon” valutando anche qualsiasi altro materiale, oltre a quello indicato sopra, che le si volesse donare. Chi volesse invece fare donazioni in denaro, lo potrà fare con bonifici sul c/c Onlus Codice Iban IT06S 0569 6109 0000 000 3711 X55 specificando causale “Contributo ospedale Polyclinique Odeon” o anche 5x 1000 C. F. 9510 8530 130 Gli amici del Congo Rdc Onlus via Alzate 27 22030 Montorfano.
L’associazione, oltre alla costruzione dell’ospedale, ha sostenuto l’Orfanotrofio delle Suore Missionarie di Maria a Kinshasa tramite la copertura dei costi delle tasse scolastiche, delle uniformi per gli studenti e del materiale didattico e di cancelleria e garantito l’accesso della popolazione locale all’assistenza sanitaria di base, contribuendo alla costituzione di ambulatori di primo soccorso e assistenza medica e ad attrezzare gli ambulatori con materiale per analisi di laboratorio e di diagnostica per immagini, visto che il sistema sanitario Congolese è quasi completamente abbandonato a se stesso.
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