È tutto un... ViaVai: crescere assieme
per un’estate intera

Proposte Oratori impegnati tra Grest e campi estivi. Quest’anno è stato scelto, come tema guida, il cammino: «Prendere per mano i più piccoli e “iniziarli” alla vita»

Vivere l’oratorio come un bel “ViaVai”, fatto di bambini, di ragazzi, di educatori e di famiglie, tutti animati dal desiderio di crescere insieme, seguendo un obiettivo comune. È proprio questo lo stile delle attività del Grest 2024, la tradizionale proposta estiva che è andata in scena in numerosissime parrocchie della nostra regione nelle scorse settimane (o che sarà offerta, in alternativa, tra la fine del mese e l’inizio di settembre, prima della ripresa delle lezioni).

“ViaVai”, non a caso, è il filo conduttore scelto per quest’anno dagli Oratori delle Diocesi lombarde. «L’estate 2024 desidera essere l’occasione per prenderci per mano ed educarci a camminare, a scoprire il valore di una quotidianità vissuta a passo d’uomo. Il cammino, infatti, costituisce uno dei paradigmi più utilizzati per narrare l’esperienza umana: la vita dell’uomo è sempre cammino attraverso la realtà dentro la quale tutto capita, scopriamo e sopportiamo, progettiamo e realizziamo, spinti da qualcosa, in compagnia di altri», come si legge nella presentazione dell’iniziativa.

La preparazione

Grande è stato anche quest’anno il lavoro condotto a livello locale dalla Pastorale giovanile vocazionale della Chiesa di Como, guidata da don Pietro Bianchi. La preparazione al Grest è partita lo scorso inverno, nella consapevolezza e nella certezza «che le esperienze estive non debbano configurarsi soltanto come un “parcheggio” dei bambini durante la chiusura delle scuole, ma – al contrario – siano un tempo privilegiato di formazione e di educazione, tanto per i giovani coinvolti, quanto per le comunità», spiega il sacerdote al nostro giornale.

«Il tema di quest’anno (“ViaVai”, appunto) ci ha permesso di riflettere sulla dimensione del cammino in una prospettiva umana e spirituale allo stesso tempo. Mi piace soffermarmi sul fatto che, a differenza degli animali, l’uomo inizia a camminare circa un anno dopo la nascita. E per imparare a farlo non può essere da solo: è il risultato di cure e attenzioni. Ecco, il Grest ci insegna la bellezza di tutto ciò e l’importanza dell’accompagnamento».

Compito di preti, educatori e animatori diventa, dunque, «prendere per mano i più piccoli e “iniziarli” alla vita, cioè sostenerli passo dopo passo nelle sfide che li attendono. Vuol dire aiutarli a crescere, a relazionare e a pregare», aggiunge sempre don Pietro.

«“ViaVai”, poi, ci ricorda che nella nostra vita non tutto sempre è ordinato: il nostro cuore è, per l’appunto, un viavai di sentimenti, di dolori e di gioie». C’è, però, il modo di trasformare questo caos in un percorso retto: da qui la scelta del sottotitolo, «un versetto del salmo 16, ossia “Mi indicherai il sentiero della vita”. È Gesù che, prendendoci per mano, ci indica una via da seguire».

Verso il Giubileo

Ancora, «l’esperienza estiva va un po’ da volano con il cammino dell’anno che si vivrà nei diversi oratori. In particolare, dobbiamo ricordare un grande appuntamento che si terrà nei prossimi mesi, ossia il Giubileo del 2025, legato ai temi del perdono e della speranza. Anche in questo senso, la dimensione del cammino assume un ruolo centrale e privilegiato».

Nel percorso giubilare saranno, naturalmente, coinvolti in prima persona gli oratori della Diocesi, ai quali il Centro per la Pastorale giovanile vocazionale proporrà di certo iniziative mirate. Oltre a ciò, «proseguirà naturalmente il nostro impegno a favore dell’accompagnamento di figure laiche che scelgono di assumersi incarichi di responsabilità negli oratori», conferma il direttore don Pietro.

Ed è questa una proposta particolarmente interessante. «Come sappiamo, i preti giovani sono sempre meno ed è questa una tendenza che, per il momento, si protrarrà anche negli anni a venire. Che fare, allora? Chiudiamo gli oratori perché non c’è più il vicario? Al contrario, la sfida attuale è quella di puntare su giovani e adulti estremamente motivati – e, fortunatamente, in Diocesi già ora possiamo contare su queste risorse – che decidano di investire tempo ed energie nelle proposte giovanili», termina.

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