Notizie da Gaza: «I nostri amici in una prigione a cielo aperto: ore di angoscia per tutti»

Menaggio Davide Capone è volontario dell’associazione “In Viaggio”. Quattro mesi fa l’ultima trasferta dall’Italia a Gaza

«Hanno aperto le loro case e ci hanno ospitati. Abbiamo giocato con i loro bambini e mangiato alla stessa tavola. Oggi saperli rifugiati in una classe di una scuola di Gaza City, in 60 persone, ammassati, senza elettricità, con l’acqua che sta finendo, terrorizzati dai continui bombardamenti, è devastante. Questo dramma per noi è fatto di volti di amici. Da qui ci sentiamo impotenti. L’unica cosa che possiamo fare è quella di tenere con loro i contatti via telefono, fin quando sarà possibile. Non è molto, ma non vogliamo che si sentano soli».

Davide Capone è un volontario di “In Viaggio”, associazione con sede a Menaggio che si occupa di solidarietà e cooperazione internazionale. A inizio giugno 2023 era di ritorno da un’operazione di dieci giorni tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, in cui era riuscito a entrare a Gaza con la realtà “Giovanni XXIII” per il progetto “Colomba”. A quattro mesi da quel viaggio è emotivamente provato quando porta le testimonianze dei palestinesi che ha incontrato e che adesso vivono una situazione inimmaginabile.

«La Striscia di Gaza è la più grande prigione a cielo aperto del mondo – aveva raccontato già a giugno - Vi ho visto una profonda povertà. La gente vive in un disagio continuo, in uno stato di tensione che non se ne va mai. E ogni sera scatta il blackout per tutte le abitazioni, gettando ancor più la popolazione in uno sconforto che pesa quanto il buio della notte in tempo di guerra. ll malessere psicologico è sempre più diffuso anche tra i minori. Si vive nell’incertezza e manca completamente la fiducia nel domani». “In Viaggio” stava portando avanti delle raccolte fondi per sostenere alcuni dei progetti dell’associazione “Giovanni XXIII” proprio nella Striscia di Gaza e Davide Capone era stato sul posto per verificare come procedevano le attività. «L’operazione “Colomba” ha l’obiettivo di realizzazione a Mosader di un kindergarten, una scuola del villaggio per i bambini poveri; mentre a Carara, cittadina a sud di Gaza, si sostengono le attività della Human Devolpement Association che promuove progetti di sviluppo sociale riguardo ad esempio la potabilizzazione dell’acqua e l’emancipazione femminile. Miracolosamente, fino a qualche giorno fa, tutti i bambini del kindergarten e loro famiglie erano salvi, ma qui continueremo a tenerci in contatto perché il quadro evolve di ora in ora».

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