Un futuro da tiktoker o youtuber, ecco come cambiano i desideri dei ragazzi

A scuola Gli insegnanti: «A volte i ragazzi si sentono giudicati: molti di loro sognano di diventare influencer, di fare spettacolo, teatro»

C’è chi sogna, come si faceva una volta, di diventare medico, ingegnere, avvocato. Chi si proietta più verso professioni artistiche in cui esprimere la propria creatività e chi, invece, vede in youtuber e tiktokers esempi da imitare per arricchirsi.

I sogni dei ragazzi, nella fascia compresa tra gli 11 e i 14 anni – delle scuole medie, per intenderci – sembrano differenziarsi tra chi ha già un cellulare e chi, invece, ne fa a meno. Questo quanto emerge facendo due chiacchiere con i professori di diversi istituti comprensivi, che vivono ogni giorno a contatto con i giovanissimi.

I social e il desiderio di apparire

«I desideri sono cambiati – ammette Sarah Schiera, professoressa dell’Ic Como Centro -. I ragazzi a volte hanno paura di esprimersi all’interno della classe perché si sentono giudicati. Molti di loro, comunque, hanno il desidero di fare spettacolo, la radio, il teatro, non come quando eravamo giovani noi che si sognava di diventare avvocato o medico. Qualcuno però si rammarica di non rispecchiare le aspettative dei genitori. Vivendo in una società che non promette futuro e certezze, si chiedono cosa si debba fare per diventare un modello, per fare le pubblicità; molto passa dai social per il desiderio di apparire. Ma, secondo me, è una questione emotiva. C’è, comunque, chi dice di voler fare l’astrofisico, la neuropsichiatra o il chirurgo plastico, così come lavorare nella moda». L’invito della prof Schiera ai suoi ragazzi è sempre quello di imparare a costruire il proprio sé, tirando fuori i talenti. «I ragazzi sono cambiati e, di conseguenza, anche i loro sogni – evidenzia Francesca Ciclitira, dell’Ic di Prestino -. Rispetto alle generazioni passate, forse sono più concreti. Si rifanno ai modelli di oggi, nel loro immaginario il sogno è il tiktoker o lo sportivo di alto livello, anche per avere una certezza economica, almeno questo noto nella stragrande maggioranza. C’è ancora qualcuno in “vecchio stile” che sogna un ruolo di un altro tipo nella società e formarsi per i mestieri di una volta. I giovani oggi vivono sui social e, di conseguenza, per loro è tutto social. Quando andiamo in gita, lo scopo non è fare la foto per avere un ricordo, ma fare la foto per postarla. Il sogno pensano che sia questo, realizzarsi attraverso la rete. Una volta ti dicevano di voler diventare pompiere o il poliziotto, ora citano nomi che io non conoscono, ma che hanno tanti follower. Guardano l’oggetto non perché piace, ma perché ce l’ha quel tiktoker o quello sportivo».

Il fascino delle nuove tecnologie

«Da noi c’è chi dice di voler fare l’ingegnere o lo psichiatra in ospedale, ancora lavori legati al passato, non cose completamente nuove – ammette Carmen Montuori, dell’Ic Borgovico -. Anche se sono attirati dalle nuove tecnologie. Parlano molto delle cose che vedono su Internet e usano i termini legati ai social e a volte è anche difficile da interpretare, forse però non lo vedono ancora come lavoro. Questa evoluzione del linguaggio si è verificata negli ultimi anni, vedremo in futuro come andrà. Tanti ragazzi sono proiettati verso materie artistiche per esprimere la loro creatività. La sensazione è che molto dipenda dal fatto che abbiano già il telefono o meno».

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