I sentieri storici che attraversano il Comasco

Iubilantes Dal Lario un crocevia di cammini incantevoli. «Vogliamo riscoprire la magia dell’asse transalpino»

La città di Como crocevia dei sentieri storici. Il Lario si trova proprio lungo l’asse francigeno tracciato nel corso dei secoli dagli antichi per unire l’Europa. La nostra è una terra di frontiera dall’importanza storica cruciale.

«Lo sviluppo della Francigena Renana valorizza Como come hub»

L’hub lariano

«Lavoriamo per riscoprire l’asse viario storico transalpino – racconta Ambra Garancini, presidente di Iubilantes, gruppo di appassionati che si definiscono “costruttori di cammini” - quello del valico dello Spluga, già presente sull’antica “tabula peutingeriana”, celebre mappa stradale dell’Impero romano, fin dai tempi più antichi era l’interconnessione più diretta, nel cuore delle Alpi, fra la pianura Padana e il nord Europa. Questa antica via delle Alpi centrali, da cui si è diffusa la conquista romana del mondo germanico, da cui sono passati eserciti ed imperatori, e su cui hanno viaggiato molti dei personaggi più celebri della storia e della cultura europea, l’abbiamo chiamata via Francigena Renana. Abbiamo quindi percorso a piedi le tappe nodali. Coira, avamposto romano a nord delle Alpi Centrali. Chiavenna, base di smistamento da e per i valichi alpini. Como, base militare e commerciale fra monti, lago e pianura. Milano, nodo viario romano della valle Padana e poi capitale dell’impero. Piacenza (Placentia)  base per l’espansione romana nella pianura padana».

Il cammino, lungo trecento chilometri, dal Canton Grigioni è arrivato a Corte Sant’Andrea, al guado del fiume Po. Non è questo l’unico cammino storico e religioso che interessa il nostro territorio, siamo un vero punto di incontro.

«Lo sviluppo della via Francigena Renana riporta alla luce e valorizza l’importanza di Como come hub di cammini – spiega ancora Garancini - da Como o dalle sue immediate vicinanze passano altri importanti percorsi. Il devoto cammino dei sacri monti, che unisce tutti i nove monti sacri piemontesi e lombardi. La via Gottardo che collega il passo alpino con Chiasso. E ancora il cammino chiamato “Sui passi di don Guanella”, che, fra Como, l’alto Lario e la Valchiavenna si intreccia a più riprese di nuovo con la Via Francigena Renana. Como insomma è un crocevia europeo di mobilità dolce. Un ruolo importantissimo che la città deve riscoprire e valorizzare al più presto».

Fanno parte della via Francigena Renana il cammino di San Pietro Martire da Como a Milano, seguendo le orme della strada canturina, verso Seveso, nota poi come via Comasinella. E ancora il cammino della Regina che va da Campodolcino a Como, un collegamento tra la Valchiavenna e il Lario battuto dai pellegrini prima e dai ciclisti poi. Più in generale si può dire che l’antica via Regina è la spina dorsale di un secolare sistema territoriale, un percorso che ha segnato l’evoluzione del Lario a metà tra l’epoca romana e il resto del continente. Anche il percorso che va da Como a Sorico, inserito sempre nella strada regina, è uno dei più datati ed ha sempre avuto la funzione di permettere gli scambi commerciali e culturali tra l’area transalpina e l’Italia. Insomma Como è un crocevia europeo.

La guida del ministero

Non a caso dall’anno scorso la via Francigena Renana è stata inserita nel catalogo dei cammini religiosi italiani del ministero del Turismo, così da preservarne il ricordo e a promuoverne la conoscenza. L’elenco completo e le descrizioni dei percorsi sono consultabili sul sito del ministero nel portale del governo.

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