Quando il bello diventa un valore sociale

Giussano Un percorso di benessere culturale e mentale, dove il caos non arriva, realizzato dall’artista comasca Isarella Mariani

Togliere idealmente le scarpe e incamminarsi a piedi nudi per sentire di più. Spogliarsi del superfluo, lasciarsi stupire dalla bellezza in un luogo inclusivo dove si percepisce il richiamo del viaggio nel cercare la chiave per esprimere il proprio talento. Un invito a sostare in se stessi, mentre si ammirano murales, pitture, sculture, creazioni di design, dalle lampade alle borse, ai vestiti ai gioielli, un andare oltre in cui il tempo si dilata e ci si sente bene.

In un angolo di Brianza, a Paina di Giussano, in piazza Nazario Sauro, vive una corte, la corte del Pozzo, dove l’arte ha messo radici ed è fiorita in tutto il suo potere di cura e avventura. Il seme di questa galleria, che si sviluppa in spazi chiusi e aperti, anche per l’appunto sugli stessi muri del cortile e gli affreschi delle sale, l’ha piantato Isarella Mariani, Maya per chi ne conosce l’animo più creativo. In lei dialogano l’imprenditrice di un’azienda storica di Mariano Comense e la gallerista de La Testimone Velata che del Cortile degli Affreschi è la custode: si aggira in atmosfere oniriche, create dall’estro dell’artista Carlo Brenna, e conduce il visitatore nella narrazione.

Un luogo magico

Il posto è magico, non ci sono dubbi, quasi surreale. E nel tempo lo è diventato sempre di più perché è stato in grado di aprirsi al territorio ed essere non sono luogo d’arte, ma anche luogo di relazione.

L’arte qui non è unicamente contemplazione e introspezione, è ponte in grado di creare legami e ha un aspetto sociale importante, sprigiona la capacità di accoglienza e la sua funzione di stimolo al pensiero e al fare.

Oggi la Galleria La Testimone Velata e il Cortile degli Affreschi sono meta non solo per chi è curioso e appassionato di arte nelle più diverse forme, ma per tante realtà che vi hanno scoperto un contesto di benessere e si sono lasciate contagiare dalla bellezza. Si è intessuto così un rapporto a doppio filo con le biblioteche della zona, in particolare con quella di Verano Brianza , l’assessorato alla cultura di Giussano, ma anche con alcune associazioni che lavorano con la disabilità, la fragilità e la diffusione della cultura: la Penna Nera e l’Università del Tempo di Libero, Unitre, di Mariano Comense, il Centro Diurno Ricreativo di Carate Brianza, la cooperativa sociale Luciano Donghi.

«Muoversi all’interno di un contesto esteticamente bello e ricco di stimoli diviene un’esperienza che arricchisce e allo stesso tempo sviluppa le sensibilità di chi è più fragile, ma spesso anche più ricettivo - racconta Isarella Mariani - Mostra che esistono canali immediati, come la pittura e la scultura, per esprimere emozioni che a volte non hanno intenzione di uscire con la sola parola. Negli anni abbiamo lavorato offrendo laboratori di arte per i bambini, di pittura e manipolazione della creta, condotto visite guidate nella nostra galleria per gruppi di adulti e per i loro educatori, organizzato concerti, letture animate per i più piccoli. Lo stesso Brenna ha aperto il suo studio e dato le chiavi per conoscere la tecnica con cui crea ».

All’interno della galleria si incontrano locali affrescati da Brenna dove Rinascimento e Postmoderno si fondono alla perfezione, tra i quali la stanza con vista, dedicata ai panorami di Venezia, dove la donna si specchia nella città e viceversa.

Uscendo nel Cortile degli Affreschi, sembra poi di aver ritrovato un angolo segreto e intimo per farsi catturare da quell’istante di arte e cultura che provoca emozioni nuove. Brenna, classe 1935, è un pittore milanese, innamorato della potenza evocativa della donna e della città femminile per eccellenza, Venezia. La sua firma si percepisce in tutto il luogo, dotato di un sincretismo potente tra architettura contadina e panorami metafisici. Accanto all’antico affresco di San Giovanni Battista, del 1904, opera restaurata dallo stesso Brenna, fissano dai muri le guerriere dipinte dal maestro e l’immagine evocativa della Testimone Velata. Negli affreschi del ballatoio esplode invece il blu, richiamo alla Grecia delle isole più belle come Santorini, su un’altra parete i tralicci di una vite centenaria affacciano sui temi dello zodiaco.

Benessere mentale

L’occhio corre e non sa dove posarsi, così come l’anima che è sollecitata a spingersi più in profondità, oltre l’immagine, a indagare se stessa. Davanti a un affresco di Brenna ci si perde come accade di fronte a un orizzonte in cui lo sguardo non incontra barriere, ma tende all’infinito.

«L’idea iniziale della Galleria La Testimone Velata e del Cortile degli Affreschi - continua Isarella Mariani – è stata quella di creare in periferia un luogo di bellezza che potesse offrire dei momenti di benessere fisico e mentale che non erano immaginabili. I visitatori qui si dimenticano del rumore che c’è fuori, del caos e non vogliono più andarsene. Questo succede spesso con i bambini, ma anche con le persone che hanno una fragilità e si sentono accolte. Se ne vanno con un bagaglio arricchito, dopo aver ascoltato i racconti del luogo, visto l’arista all’opera e viaggiato in una dimensione diversa dal quotidiano. Spesso in questi gruppi di adulti ho incontrato persone taciturne e riservate che di fronte all’arte hanno schiuso il loro mondo interiore e hanno confidato di aver già dipinto o il loro desiderio di farlo. La pittura di Brenna è una pittura dell’anima, esprime le sue emozioni e i suoi pensieri. Chi la osserva vi riconosce degli aspetti che gli risuonano e quando questo accadde è sempre una magia».

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