Il digitale? È un diritto di tutti

Imparare Dalla consultazione di un fascicolo elettronico all’attivazione dello Spid fino a un’iscrizione scolastica. Sono 120 i facilitatori volontari che da alcuni mesi accompagnano i “fragili” in un viaggio nelle nuove tecnologie

Centoventi facilitatori digitali volontari accompagnano da alcuni mesi - e lo faranno anche in futuro i nuovi volontari - le persone fragili e i loro caregivers nell’utilizzo delle nuove tecnologie. È il cuore del progetto “Comunit@digitale”, che consentirà di ridurre il divario digitale, consentendo a sempre più persone di usufruire dei nuovi servizi online, come la consultazione del fascicolo digitale elettronico, l’attivazione dello Spid, effettuare il cambio di residenza, o richiedere i bonus. Piccole-grandi incombenze “digitali” – alcune di recente attivazione – che gravano (e graveranno) sempre di più sui cittadini. Ma i cittadini sono pronti per la svolta “digital”? Il dubbio è più che lecito e le recenti indagini sul tema confermano il dubbio: il 60% degli italiani non è consapevole dell’esistenza di servizi digitali e, qualora ne sia a conoscenza, li trova di difficile utilizzo e preferisce così rivolgersi ai canali tradizionali.

Il progetto arriva quindi al momento giusto, per provare a colmare una lacuna. Comunit@digitale punta sulla formazione dei futuri facilitatori digitali. I volontari già formati hanno tutti gli strumenti per conoscere le nuove tecnologie a 360 gradi e per guidare i soggetti fragili e i loro caregivers nel loro utilizzo. Grazie a un’apposita piattaforma e a un numero di telefono dedicato, chi ha necessità di supporto potrà prenotare l’appuntamento con un volontario che lo guiderà nell’utilizzo del servizio di cui necessita. Un appuntamento che potrà avvenire in videoconferenza, telefonicamente, o nei punti “fisici” messi a disposizione da partner e sostenitori. Inoltre, all’interno della piattaforma tutti potranno trovare tutorial video, faq, testi multimediali e “pillole” informative per l’autoapprendimento. Si stima che, solo con questo servizio, saranno raggiunti ben 56mila beneficiari sul territorio lombardo.

Ma le azioni non sono finite: è in fase di avvio anche la campagna di animazione territoriale, che prevede diverse giornate durante le quali i cittadini potranno recarsi nelle sedi indicate – in provincia di Como, lo sportello dedicato è l’Auser di Cantù - per avere supporto nell’accesso a servizi come il cambio di residenza, l’iscrizione a scuola dei figli, la prenotazione di visite o la gestione delle esenzioni. Ulteriori interventi mirati saranno realizzati in cooperative, Rsa, scuole, centri diurni e servizi assistenziali.

Il progetto, che ha ottenuto un finanziamento di 100mila euro da Regione Lombardia, a cui aggiunge il cofinanziamento di 25mila euro, vede impegnati come enti partner sei realtà: Associazione Mosaico (capofila) di Bergamo, che ha un infopoint giovani a Erba, associazione Cittadinanza digitale, MigliorAttivaMente, Faro giuridico, Auser Lombardia e Anteas Lombardia. «Questo progetto –commenta Claudio Di Blasi, presidente di Mosaico – nasce della necessità di supportare le fasce deboli della popolazione nel superare i disagi e i problemi legati al divario digitale». L’impossibilità di accedere alle opportunità e ai servizi legati al mondo tecnologico «crea un’ulteriore disparità tra le diverse fasce della popolazione, e noi vogliamo aiutare chi si trova più in difficoltà, affinché possa godere appieno dei propri diritti digitali».

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