L’ippoterapia: per stare meglio
tutti a cavallo

Il progetto Le storie e l’attività ventennale di Aere Onlus: «In sella i disabili sono subito in empatia con l’animale»

Lavora ininterrottamente da 23 anni, progettando e offrendo terapie a circa 100 persone diversamente abili ogni settimana, qualunque sia la loro età, abilità o difficoltà. Nata nel 1999 grazie ai Lions di Erba e a tantissimi sostenitori, Aere Onlus si occupa di riabilitazione equestre e ippoterapia, grazie ad un qualificatissimo team di professionisti, supportato dal lavoro prezioso e costante di un gruppo di volontari motivati ed entusiasti.

Il percorso

«Da dieci anni siamo ospiti del Centro Ippico “Il Grillo” di Capiago – ha raccontato Stella Ceragioli, coordinatrice delle attività – con una nostra struttura che ci consente di portare avanti il nostro lavoro in totale indipendenza. I cavalli sono gestiti dal Centro Ippico, noi come associazione ne possediamo due, mentre altri arrivano dalla scuola, dopo essere stati selezionati con cura, perché non tutti i cavalli sono adatti alla terapia. Dipende sicuramente dall’indole di ognuno, però, negli anni, abbiamo constatato che i cavalli impiegati in attività di ippoterapia diventano più docili.

Questo accade perché la persona disabile, quando si trova a cavallo, non si pone in una posizione dominante, ma entra subito in empatia con l’animale, qualunque sia la sua problematica. Noi trattiamo casi che arrivano da realtà diverse del territorio, dai Centri diurni disabili ai centri che si occupano di autismo, dalle scuole ai singoli nuclei familiari e così via, quindi su quelle selle si fa terapia, e il cavallo è in grado di percepire che quello che sta succedendo per lui non è pericoloso. Spetta poi a noi terapisti scegliere il cavallo giusto e capire come impiegarlo in quella situazione, affinché si possano raggiungere gli obiettivi prefissati».

Un percorso articolato ed efficace, quello che viene stilato per ogni persona in carico all’associazione, pensato, condiviso e declinato nel tempo con l’intera rete, che comprende famiglia, ente, scuola e tutte le altre figure coinvolte nel “progetto di vita”. «Noi non puntiamo solo all’integrazione, ma anche e soprattutto all’inclusione: ho portato ragazzi fino alla fase pre - sportiva di salto agli ostacoli e alcuni di loro hanno avuto la possibilità di partecipare ad una Competizione Sociale di fine anno, gareggiando alla pari di tutti gli altri concorrenti. Altri, invece, che hanno iniziato a frequentare da piccoli, crescendo sono diventati a loro volta aiutanti e volontari, dimostrando impegno e voglia di fare. Quando le condizioni lo permettono, ci piace uscire dall’ambito prettamente riabilitativo e lavorare a spettro largo».

La procedura per accedere al servizio è uguale per tutti: nel primo appuntamento, il medico referente di Aere, il dottor Mario Maccabruni, incontra la famiglia o chi per essa, in modo da avere un primo quadro di riferimento sanitario e conoscitivo e, nello stesso momento, la persona disabile fa una prova a cavallo con i terapisti. Al termine ognuno ha gli elementi necessari per poter fare le opportune valutazioni sull’intraprendere o meno un percorso e quale sia il più adatto per i diversi casi. «La nostra associazione è affiliata ad Anire, Associazione Nazionale Italiana Riabilitazione Equestre di Milano, che si occupa di formare operatori e specialisti secondo il metodo messo a punto, nel 1976, dalla dottoressa Danièle Nicolas Citterio. Si parte stando sul cavallo, sin dall’inizio, perché la cosa fondamentale è il movimento, capace di dare il senso della corporeità, della spazialità e dello spostamento, anche per chi ha difficoltà in questo senso, oltre ad infondere equilibrio e serenità. I primi benefici, nella maggior parte dei casi, si avvertono quasi subito».

Info e contatti

Per informazioni su come sostenere Aere (Associazione Erbese Riabilitazione Equestre) Onlus, consultare il sito internet o scrivere all’indirizzo [email protected].

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