Nei centri estivi un modo diverso di vivere l’autismo

L’iniziativa Partecipazione, supporto, conoscenza per un nuovo approccio. Sociolario conferma il suo ruolo di sostegno alle famiglie

Partecipazione, inclusione, supporto, conoscenza, collaborazione: sono alcune delle parole che caratterizzano l’attività che la Cooperativa Sociolario - nell’ambito del “Progetto Eva: EVoluzione Autismo” - ha svolto con la cooperativa sociale “Il Mosaico” al fine di favorire la partecipazione attiva ed effettiva, da parte di bambini e ragazzi in età scolare con diagnosi di spettro autistico, ai centri estivi e grest attivi sul territorio.

Il progetto, cofinanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministero per le disabilità e Regione Lombardia, è promosso da cinque organizzazioni del territorio (Azienda Sociale Comasca e Lariana, Centro Progetti Educativi, Sociolario, Il Mosaico, Associazione Volontari di Ps Croce Azzurra Odv) dalla cui collaborazione è scaturità l’opportunità - per le famiglie e i bambini e ragazzi coinvolti - di superare l’isolamento sociale, favorire l’inclusione e avere un aiuto concreto. «Il ruolo di Sociolario è stato quello di supportare le famiglie nella scelta di un percorso adeguato e quindi favorire la partecipazione di bambini e ragazzi a contesti già esistenti, condividendo esperienze e competenze e mettendo a disposizione personale adeguato prevedendo una formazione in itinere. L’idea di Regione Lombardia, da cui il progetto Eva parte, è quella di lavorare sull’inclusione sociale e non di creare dei contesti ad hoc che, pur essendo esperienze spesso virtuose, rischiano di far sentire più soli i ragazzi e le famiglie», spiega Annapaola Anselmi, coordinatrice dei servizi educativi di Sociolario. L’attività è iniziata con una prima fase di comunicazione e successivamente l’invio di un questionario alle famiglie segnalate dai Servizi Sociali o da altri enti; sono poi seguiti gli incontri con le famiglie: «Siamo soddisfatti, è stato dato riscontro alla maggior parte delle famiglie e, grazie al lavoro di supervisione delle varie esperienze, è stato possibile avviare un lavoro di rete e dare continuità ai percorsi individuali di ciascuno, definendo anche quali centri fossero più comodi o adatti. Con tutte le diverse realtà contattate - Anteas, Sankaku, la Comunità pastorale Oratori Carlo Acutis di Sagnino e Monte Olimpino, Asd Divertimondo - esisteva già, a vario titolo, una collaborazione, ad esempio per il trasporto o le attività sportive». Anche la selezione degli educatori e il loro approccio sono in linea con l’obiettivo del progetto: «Nel lavoro quotidiano al centro estivo abbiamo cambiato il paradigma di assistenza alla persona nello spettro autistico, provando a sganciarci dal rapporto uno a uno e lavorando invece sulla dimensione del gruppo, così che il focus non sia più sulla “diversità”, ma sul contesto, facendo in modo che questo possa essere il più inclusivo possibile», racconta Mila Baruffaldi, educatrice di Sociolario e referente del Progetto Centri Estivi. Prosegue Annapaola Anselmi: «Volevamo che le figure di educatori e animatori non fossero distaccate, bensì quasi sovrapponibili, per evitare la “rigidità” del ruolo di “educatore di”. I riscontri sono molto positivi, nonostante le complessità: la partecipazione è sempre molto attiva e l’esperienza è davvero arricchente per tutti: qualche ragazzino probabilmente parteciperà alle attività dell’oratorio anche dopo l’estate, qualcuno è interessato ai percorsi di judo con Sankaku. Tutto ciò è il valore aggiunto dell’esperienza».

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