Noi genitori: il caffè ai “grandi” coi biscotti di Erba
L’associazione Al coffee break i ragazzi di “Noi genitori”: «Il biscottificio, laboratorio per essere indipendenti»
Luca, il primo assunto del biscottificio di “Noi genitori”, mostra le dolcezze della realtà sociale erbese con comprensibile orgoglio. «Noi al centro - racconta nella sua “uniforme” da G7, badge al collo - facciamo tanti tipi di biscotti: agrumi e cannella, asabesi, cookies, riso e carote, le meringhe, frollini, i krumiri con la farina di mais, che è il mio preferito». A guardare l’assalto che i “grandi”, presenti in Umbria a discutere di inclusione e disabilità, hanno riservato ai dolci della cooperativa “Noi genitori”, i biscotti hanno sicuramente riscosso successo.
Entusiasmo e passione
I ragazzi e le due educatrici della cooperativa erbese hanno partecipato alla seconda giornata del forum internazionale, nel castello di Solfagnano. Oltre a Luca, al banchetto del coffee break per i ministri del G7 anche Thomas e Davide. Con loro Sara Ronchetti, del servizio di formazione all’autonomia, ed Eleonora Canali, educatrice.
«I ragazzi - spiega Sara - seguono tutta la produzione dei biscotti: dall’impasto al confezionamento, fino all’etichettatura. La cooperativa è trent’anni che si occupa di persone con disabilità. Il biscottificio nasce nel 2018 con l’obiettivo di formare persone con disabilità per portarle poi a un’assunzione. Luca è il nostro primo assunto per la lavorazione dei biscotti». Complessivamente nel laboratorio di sono «in formazione una decina di ragazzi. L’obiettivo è la creazione di posti di lavoro per i ragazzi, in cui loro si professionalizzano e diventano i diretti produttori».
Nel corso degli incontri del G7, si è parlato molto dell’importanza dell’inclusione nel mondo del lavoro: «Noi - spiega ancora Sara - da due anni abbiamo aperto un servizio di formazione all’autonomia, pensato per ragazzi che hanno disabilità lievi e che escono dalla scuola ancora un po’ impreparati al mondo del lavoro. L’idea è quello di formarli e accompagnarli non solo sull’imparare a fare un mestiere, ma anche su come stare al lavoro. Il percorso dura 5 anni e l’obiettivo è poterli inserire nel mondo del lavoro».
Ma il biscottificio non è soltanto un progetto sociale: «I nostri biscotti - sottolinea Eleonora - sono fatti in casa. E piacciono. Abbiamo aperto una rete fortissima e soprattutto ora, che si avvicina il Natale, ci viene richiesto dalle aziende di realizzare prodotti per loro. Questo ci consente di avere degli utili che noi reinvestiamo nella cooperativa anche sugli altri servizi. Abbiamo quattro servizi che comprendono circa 70 persone con disabilità, partendo dai più giovani, quattordicenni, fino agli aduli. Il biscottificio è un ottimo punto di appoggio per consentire anche agli altri servizi di andare avanti. Dopotutto come cooperativa sociale ci autofinanziamo».
Sfida vinta
«All’inizio il biscottificio - riprende Sara - abbiamo cominciato come una sfida. Una prova, senza bene sapere se sarebbe stata la strada giusta. Ora abbiamo trovato il modo di farci conoscere, anche grazie al negozio che abbiamo in via Volta a Erba, un immobile confiscato alla criminalità organizzata e messo al bando, che noi abbiamo vinto. E qui possiamo rivendere i nostri prodotti». Da Erba a Solfagnano, nel menù dei sette grandi. Impresa riuscita.
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