Pedali e solidarietà: California, arriviamo

Michiel è in sedia a rotelle per un incidente. Con l’amica Chiara è in viaggio in handbike dall’Alaska a Los Angeles

Dall’Alaska fino alla California in handbike, da Fairbanks a Los Angeles, per compiere un’impresa che ha dello straordinario, un’impresa degna di un film diretto da Sean Penn. Protagonisti di questa avventura Chiara Maffina, 22 anni, comasca, e Michiel Desmet, 36enne belga di Anversa.

Un viaggio, all’insegna dell’amore e dello sradicamento degli stereotipi più profondi, che si propone l’obiettivo di abbattere il record mondiale sulla lunga distanza di 5421 chilometri in handbike - un mezzo di locomozione che permette a qualunque persona, disabile o normodotato, di muoversi sfruttando la propulsione fornita dalle proprie braccia - raggiunto circa vent’anni fa da un ragazzo inglese.

La spedizione è partita all’inizio di giugno nelle terre selvagge dell’Alaska, Chiara in bicicletta e Michiel in handbike. Un sodalizio che ha dato vita a una campagna di crowdfunding per raccogliere i soldi necessari per realizzare questo viaggio su cinque ruote. Ma perché l’handbike?

L’incidente e la rinascita

Il giovane belga nell’aprile del 2013 è stato coinvolto in un gravissimo incidente stradale in Thailandia che ha cambiato per sempre la sua vita. Negli ultimi anni grazie ad un’intensa e costante riabilitazione Michiel riesce a camminare con l’aiuto delle stampelle, una piccola impresa raggiunta con un’innata forza di volontà. Ora però in testa ha solo una cosa: battere il record mondiale del giro in handbike più lungo mai realizzato prima ad ora. Prima di progettare l’impresa negli States Desmet è stato il co-fondatore dell’app On Wheels, una guida delle città per tutte le persone che vivono sulla sedia a rotelle. Si tratta nello specifico di un’app che cerca di dare al concetto di ’accessibilità in città’ un nuovo significato per gli utenti su sedia a rotelle.

«La nostra mappa fornisce un’ampia gamma di informazioni pratiche - spiega Desmet - Mi riferisco all’ubicazione di ristoranti, caffè, musei, servizi igienici, negozi, parcheggi e farmacie. Un elemento essenziale in tutto questo è l’aspetto personale. Ogni persona sulla sedia a rotelle è unico in termini di ciò che può gestire e delle dimensioni della carrozzina. Proprio per questo abbiamo pensato di inserire diverse impostazioni personali, dalla larghezza della sedia a rotelle all’altezza della soglia che puoi raggiungere». Tornando al viaggio, in questo momento in essere, tornano alla mente le parole di Desment per descrivere la sua compagna di avventure «La verità è che prima di conoscere Chiara non avevo mai incontrato la persona giusta per compiere questa impresa - dice - Durante il tragitto non si tratterà solo di raggiungere un record, mi piacerebbe mostrare alle persone quello che sto facendo con costanza e determinazione. Dopo sette anni in carrozzina ora riesco finalmente a stare in piedi a piccoli passi, una soddisfazione impagabile che voglio condividere con più persone possibili».

Chiara e Michiel percorreranno circa 70 chilometri al giorno partendo dall’Alaska verso il soleggiato sud: passeranno per la British Columbia, Vancouver, Washington, Seattle, la Pacific Coast fino a raggiungere la città degli angeli.

Sulla piattaforma gogetfunding hanno raggiunto circa 4500 euro e per chi volesse contribuire alle spese del loro viaggio può farlo ancora tramite lo stessi sito (gogetfunding.com/vid-expedition-world-record-longest-hand-bike-ride).

La raccolta fondi

«La verità è che Michiel si è sempre messo nell’ottica di aiutare le persone che vivevano e vivono nelle sue stesse condizioni - spiega Chiara Maffina, infermiera - Ora siamo noi che, tramite una raccolta fondi, chiediamo ad ognuno di voi un piccolo aiuto per compiere qualcosa di speciale. Vi chiediamo di supportarci anche con pochi euro, giusto il costo di una aperitivo». Una storia capace di far sognare e di immedesimarsi facilmente nell’entusiasmo dei due giovani protagonisti.

«Sapere che posso alzarmi dalla sedia a rotelle per salire sulla mia handbike mi fa sentire davvero le ‘farfalle nello stomaco’ - conclude Desmet - Il motivo è semplice: partire con la compagna giusta per intraprendere un viaggio che non era mai stato affrontato prima. Chiara è allenata e ha imparato ad andare in bicicletta all’età di tre anni. Insieme divideremo tutto il carico dell’attrezzatura che dobbiamo portare. Cucineremo, allestiremo il campo, pianificheremo quotidianamente il tragitto e ci sopporteremo a vicenda. Se questa non è emozione pura non saprei in che altro modo definirla».

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