![Uno dei tavoli di confronto organizzati lo scorso aprile nell’ex tintostamperia di via Valmulini nell’ambito del progetto “Sinergie” Uno dei tavoli di confronto organizzati lo scorso aprile nell’ex tintostamperia di via Valmulini nell’ambito del progetto “Sinergie”](https://storage.laprovinciadicomo.it/media/photologue/2023/5/19/photos/cache/politiche-giovanili-a-como-largo-a-idee-relazioni-e-condivi_he9Q2tX_v3_large_libera.webp)
(Foto di butti)
Il progetto Grazie al bando regionale Smart gli “stati generali” delle politiche giovanili comasche
Come stanno i giovani a Como? Quali sono le opportunità che la città offre loro? A partire da questi grandi interrogativi si muove l’esperienza di “Sinergie”, nata grazie al Bando Giovani Smart di Regione Lombardia con lo scopo di creare una rete fra i giovani comaschi, appartenenti o meno a realtà associative attive sul territorio.
Il progetto è aperto all’adesione di associazioni giovanili e singoli aderenti. I primi incontri informali fra i gruppi si sono svolti a partire dal luglio 2021, dallo scorso mese di gennaio hanno cominciato a strutturarsi in appuntamenti fissi.
L’analisi dello stato dell’arte sullo sviluppo delle politiche giovanili nella nostra città non restituisce risultati incoraggianti: scarseggiano o mancano del tutto luoghi di aggregazione, ci sono poche possibilità di fare network tra i ragazzi.
Di contro, tuttavia, si percepisce la voglia di recuperare e apprezzare la relazione. Gli anni della pandemia pesano ancora sulle spalle dei più giovani, perché hanno provocato una lunga fase di stop alle relazioni sociali, quindi originato una progressiva tendenza a stare da soli e non avvertire più il bisogno del contatto con l’altro. «Mi rendo conto - ci rivela Francesco Restelli, membro dell’organo di garanzia della Consulta provinciale degli studenti - di passare molto più tempo in casa rispetto al passato. Confrontandomi con i coetanei, mi accorgo che siamo cambiati, facciamo più fatica di prima a incontrarci, condividere esperienze, stare in contatto. Al tempo stesso, però, resta sullo sfondo un forte bisogno di socialità che a mio avviso deve trovare uno sfogo».
Sulla stessa linea di pensiero Lorenzo Carbone e Nicola Baglivo, referenti per l’Associazione “We for the planet”: «In questo momento - la loro riflessione - i giovani comaschi stanno ancora soffrendo isolamento e solitudine, quasi fosse un’onda lunga della pandemia. Percepiamo una certa demoralizzazione e osserviamo una città poco attenta alle nostre esigenze. Per fortuna, il mondo delle realtà associative sta vivendo una fase di profondo rinnovamento e diventa più facile riconquistare occasioni di partecipazione».
L’idea di creare tavoli di confronto, realizzata tramite “Sinergie” e nello specifico attraverso il metodo dell’Agorà, ha permesso di dare voce ai ragazzi per identificare quali fossero i bisogni e tentare di sintetizzare qualche primitiva soluzione. Alessandro Rossi, 20 anni, studente, ha partecipato al progetto in qualità di singolo aderente, senza essere iscritto ad una associazione. «Non appena sono venuto a conoscenza del bando - spiega Alessandro - ho subito cominciato a seguire le proposte messe in campo dagli organizzatori. Sono entusiasta all’idea di concepire un nuovo sviluppo delle politiche giovanili in senso ampio. Grazie alle Agorà, preziosi momenti di dialogo e condivisione, siamo riusciti a focalizzare l’attenzione anche delle istituzioni sui problemi che interessano i giovani. Problemi che, purtroppo, inizialmente vengono negati dalla politica». Fra questi l’assenza di spazi di aggregazione, le poche opportunità di incontro al di fuori dei contesti scolastici e universitari, la solitudine.
Rispetto alla voglia di mettersi in gioco per contrastare questi disagi, è apparsa ancora piuttosto tiepida l’accoglienza della città: «Va cambiata - secondo Alessandro - la prospettiva con la quale si osservano i fenomeni. Il divertimento dei giovani non può essere visto come un fastidio, ma come una risorsa per la vita della comunità stessa».
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