Scout, la ricerca della felicità? «Crescere insieme»

La festa Il raduno dei capi Agesci, da Como a Verona: «Per noi la sfida è dare una speranza agli adolescenti»

Alla ricerca della felicità tra tende a perdita d’occhio, fazzolettoni al collo, musica, ambientalismo e impegno civile. In un mare di sorrisi una cinquantina di capi scout comaschi sono tornati dal raduno nazionale dell’Agesci, l’associazione guide e scout cattolici italiani, organizzato a Verona. Dalla nostra città sono partiti gli educatori dei gruppi Como 1, che accoglie gli scout del centro città, Como 3 che ha sede a Prestino e Como 45 a Camerlata. Nel complesso l’evento ha visto una partecipazione davvero massiccia, 18mila ragazzi e ragazze sono stati accolti da cantanti, scrittori, cardinali e tanti esponenti politici venuti per offrire riflessioni e testimonianze.

Guide contro l’emarginazione

Il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, ha chiesto agli scout di essere «guide contro emarginazione, guerre e mafia». Ai giovani capi scout si è rivolto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha salutato la folla con un sentito messaggio. Don Luigi Ciotti ha fatto sentire la sua voce e in quanto a voci sul palco è salito anche Gianni Morandi che agli scout ha destinato un augurio di felicità.

Il tema centrale del raduno era proprio la ricerca della felicità, un messaggio tanto semplice quanto importante. «Come capi scout ed educatori dovevamo riflettere su come crescere le nuove generazioni e vivere felici – racconta Alberto Ballerini, capo scout comasco – senza dimenticare l’impegno, la comunità. Dando però agli adolescenti una speranza».

«Crescere insieme con un pensiero costruttivo alle spalle – aggiunge Greta Cerati, altra scout comasca – al servizio del prossimo e del creato». La gioia che traspare dai volti dei tanti scout è una linfa vitale che ha attirato le attenzioni dei media e delle autorità. «Tanti ospiti famosi hanno raccontato il loro passato da scout – dice Pietro Legnani, scout in San Bartolomeo – e la scelta di continuare a servire il prossimo e il mondo una volta diventati grandi, attraverso altre esperienze, politiche e artistiche».

«Abbiamo potuto ragionare su tanti temi di attualità – spiega Luca Longa, scout di Camerlata – si è parlato per esempio di cambiamenti climatici, ma soprattutto di pace, una necessità impellente in tutto il mondo». I presidenti nazionali di Agesci, i giovani Roberta Vincini e Francesco Scoppola, hanno chiesto al mondo scout di rilanciare la proposta educativa, partendo da due pilatri che guidano chi si lega il fazzoletto al collo, ovvero la relazione e il rispetto del creato.

Rispetto per la natura

A proposito di ambiente al raduno si è visto l’enorme rispetto che le comunità scout portano alla natura. Tutti hanno cercato intanto di raggiungere Verona senza auto, ma con mezzi pubblici, tra le tende spuntavano anche tante biciclette. E poi per raggiungere gli incontri e i dibattiti in centro città dal parco di Villa Buri che ha ospitato il cuore dell’evento i capi scout non si sono risparmiati ogni giorno a piedi ben 26 chilometri. Si aggiunga che mense e stand al raduno hanno tutti avuto un occhio di riguardo per il riciclo preparando ricette sostenibili e piatti vegetariani.

Il raduno è stato anche una festa. Gli scout hanno potuto ascoltare la musica di Roberto Vecchioni, le riflessioni dello scrittore Enrico Brizzi, tra incontri e concerti alla “Route nazionale 2024” si sono alternati tanti volti e nomi noti. L’occasione cadeva nel 50esimo anniversario dalla fondazione di Agesci.

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