Un’altra città: vicina agli ultimi

Il progetto A “Como city for future” partecipano Parrocchia di Rebbio, Banco di solidarietà, Fondazione Volta

Un’opportunità per creare insieme la Como del futuro: più accogliente, più solidale e più sostenibile. È “Como city for future”, un progetto ideato dalla Parrocchia di Rebbio, dal Banco di solidarietà di Como e dalla Fondazione Alessandro Volta e realizzato grazie al contributo di Fondazione Cariplo.

L’obiettivo, come dice il nome, è lavorare insieme affinché la città del domani sia migliore di quella di oggi in termini di sostenibilità, unità e coesione, promuovendo la responsabilità sociale tra tutti i suoi attori. Per farlo, si è deciso di partire dall’esperienza degli “ultimi”, dei più fragili, che quotidianamente vengono a contatto con le realtà promotrici. L’idea è che l’andare incontro ai più deboli, costretti a vivere di sacrificio, sia il modo migliore per osservarsi e per capire quanto si è disposti all’aiuto reciproco e alla costruzione di una comunità che si fondi proprio su questo valore. Come in una palestra, dunque, sono stati creati due hub della sostenibilità, la Parrocchia di Rebbio e il Banco di solidarietà, in cui volontari “storici” e “nuove leve”, reclutate tra studenti, dipendenti di realtà che promuovono il volontariato aziendale e cittadini, possano allenarsi, attraverso corsi formativi e attività sul campo, a essere operatori di rete. Si tratta di volontari che non si limitano a operare all’interno di un’associazione, ma che sono in grado di portare nella propria quotidianità quanto imparato, intercettando bisogni e creando ponti, legami e soluzioni per rispondere a tali necessità.

Nel concreto, nella Parrocchia di Rebbio, i volontari sono attivi nell’accoglienza di persone che giungono in città tramite corridoi umanitari. Un impegno iniziato a giugno con 14 profughi afghani e proseguito, dal 3 ottobre, anche 30 persone provenienti dal Niger e dal Mali. Fondamentale, in questo caso, il lavoro di supporto, che va dal primo soccorso all’inserimento scolastico e lavorativo, passando per le cure mediche e l’insegnamento dell’italiano. Proprio questa è una delle attività peculiari, che avviene in una scuola interna, convenzionata con il Centro Provinciale per Istruzione degli Adulti, per il conseguimento delle certificazioni linguistiche e per il perseguimento dell’inclusione sociale.

«La nostra parrocchia cerca di essere un laboratorio aperto a tutti di costruzione di un pensiero e un agire che abbiano alla base la fraternità, la solidarietà e i diritti di tutti – spiega don Giusto Della Valle – Seguiamo la linea dell’educare a un agire responsabile, affinché ognuno desideri fare qualcosa per la città in cui nasce e partecipare al bene comune. A Rebbio, da tempo, incontriamo persone di nazionalità diverse, con storie diverse e, da un agire concreto, si è passati a pensare a qualcosa di più grande, come questo progetto. L’approccio iniziale, però, resta questo: ogni persona che viene qui e cerca di dare il proprio contributo in qualcosa».

Al Banco di solidarietà, invece, vengono organizzate attività di volontariato aziendale, in cui i dipendenti forniscono supporto alle attività ordinarie ed extra ordinarie dell’odv comasca, come ad esempio quella del confezionamento dei regali solidali per la Campagna di Natale. «Le non profit, oggi, sono in difficoltà per via del mancato ricambio generazionale, spiega Francesca Lironi del Banco di solidarietà – È fondamentale, quindi, sensibilizzare le persone e farle avvicinare al mondo del volontariato. È un processo lento, ma nel tempo aziende e dipendenti arrivano a capire che mettersi a servizio della città è un valore anche per se stessi». Con Como city for future, dunque, si impara a fare del bene, per contribuire, attivamente, a una città sempre più sostenibile.

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