La vacanza che diventa possibile: basta “Amare”

Associazioni Da 25 anni i pazienti in ossigenoterapia possono vivere un’esperienza di villeggiatura, per merito di una onlus speciale, che accende speranze

Si erano convinti, e arresi all’idea, che il resto della loro vita sarebbe stato limitato alle quattro mura di casa, attaccati alla bombola dell’ossigeno. O, al massimo, a poche e indispensabili uscite, con i ricordi dei momenti felici che iniziavano a sbiadire.

E invece, ora, eccoli lì, in spiaggia con i piedi bagnati dall’acqua del mare o in pista a concedersi un ballo. Un nuovo inizio, una nuova possibilità di aggiungere pagine al diario della vita, perché per loro il momento di scrivere la parola fine non è ancora arrivato. Tutto questo è reso possibile da “Amare”: l’associazione malattie respiratorie – no profit e senza scopo di lucro - fondata nel 1995 per merito di un gruppo di medici e presieduta dal dottor Antonio Paddeu, si pone l’obiettivo di promuovere iniziative inerenti la prevenzione delle malattie respiratorie, fornire ai malati notizie riguardo la loro patologia ed informare sugli strumenti terapeutici, ma anche proporre attività di svago. Tra queste ultime, la più significativa è sicuramente la gita al mare, organizzata ogni anno con il supporto di medici e infermieri che, a titolo volontario, accompagnano i malati nella località balneare e li assistono durante tutto il soggiorno, pronti a intervenire in caso di bisogno. La bombola dell’ossigeno è sempre vicina, pur senza limitarli eccessivamente.

Pronti ad aiutarsi

«Da 25 anni portiamo pazienti con problemi respiratori al mare -spiega il dottor Paddeu, ex direttore della Riabilitazione specialistica Cardio respiratoria all’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù, ora in pensione -. Portiamo circa venti pazienti, con gli accompagnatori. Non tutti hanno l’ossigeno, ma chi necessita delle bombole le trova direttamente nella camera dell’albergo. A disposizione ci sono anche quelle portatili, per girare liberamente in spiaggia». Se qualcuno all’inizio era scettico e comprensibilmente timoroso all’idea, è bastato vivere per qualche giorno l’esperienza per ritrovare il sorriso. «Il soggiorno marino è sempre piacevole, i pazienti hanno la possibilità di comunicare tra loro e capire che non sono gli unici in quella situazione - aggiunge ancora il medico -. Lì hanno sempre un professionista pronto ad aiutarli. Non ci sono solo pazienti in ossigenoterapia, ma anche alcuni con il ventilatore: tutti, comunque, devono sapere che la loro vita non finisce lì».

Molto spesso, in chi scopre di avere una patologia respiratoria, a incidere è l’aspetto psicologico: la sensazione di sentirsi fragili, l’imbarazzo nel farsi vedere con l’ossigeno e la conseguente voglia di non uscire più. “Amare” aiuta a scacciare tutte le sensazioni negative e a godersi una vacanza in compagnia, ma non solo.

Una nuova avventura

Ora è già tempo della nuova avventura: il gruppo è infatti partito domenica per la vacanza di quest’anno - la numero 25 da quando è nata l’iniziativa – e farà rientro domenica 2 giugno. La destinazione scelta è l’Hotel Internazionale di Finale Ligure, struttura che ha permesso senza alcun problema di avere nelle camere le bombole d’ossigeno (cosa che non è possibile fare ovunque).

La storica segretaria Susanna Villa, anche lei volontaria e organizzatrice del soggiorno, sarà di loro supporto per tutto il periodo. Un momento che i partecipanti attendono con trepidazione durante tutto l’anno e che rappresenta per loro una grande occasione per socializzare, passare del tempo insieme e divertirsi, sentendosi parte di un gruppo. Qui, infatti, si creano amicizie che poi si coltivano anche durante l’anno, in un clima di armonia, con i problemi che per una volta rimangono a casa o, quantomeno, con i quali si può convivere senza sentirne l’eccessivo peso.

Da ricordare che all’associazione possono iscriversi sia le persone in ossigenoterapia, sia coloro che vogliono contribuire con qualsiasi mezzo al raggiungimento degli scopi statutari. La quota per i soci ordinari è di 25 euro, 150 per i soci sostenitori. Anche chi non è socio, può fare una donazione per sostenere l’associazione all’Iban IT50 E030 6909 6061 0000 0128 355 di Banca Intesa San Paolo.

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