Volti, tradizioni e conflitti. Si mobilita il tavolo Interfedi

Il raduno ad Albate Lavorare alla pace oltre pregiudizi e stereotipi. È tra gli obiettivi di un progetto nato nel 2013 con “Intrecci di popoli”

Lavorare alla pace con gesti concreti per andare oltre pregiudizi e stereotipi. Costruire momenti di incontro aprendo a tutti le porte di quei luoghi dove la religione diventa rito. È ciò che si propone il Tavolo Interfedi di Como, attivo nella non facile missione di far incontrare persone con tradizioni culturali e religiose molto diverse, a volte in conflitto tra loro.

Nato nel 2013 con “Intrecci di Popoli”, il Tavolo Interfedi è un’esperienza informale scaturita dal basso. Con fatica, ma con perseveranza, realizza nei fatti l’esperienza della reciprocità e dall’ascolto. Spiritualità, relazione, solidarietà sono le parole chiave intorno a cui ruotano gli incontri del Tavolo, uno ogni secondo martedì del mese. I prossimi saranno il 13 febbraio nella chiesa ortodossa romena di San Gregorio Palama (in piazza Roma 46 a Como) e il 16 marzo nella chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni in via Cardano 6, sempre a Como.

Lo scorso 9 gennaio, nella parrocchia di Sant’Antonino Martire di Albate, si è tenuto il primo raduno “Insieme per la pace”. «È stata una serata molto toccante e riuscita, ne siamo contenti - racconta Emanuela Tagliabue rappresentante del Tavolo Interfedi - l’intento è semplicemente fermarsi per vivere un’ora con un’intenzione per la pace. Non importa che sia un approfondimento, una preghiera, una riflessione, o anche solo il silenzio. Ad Albate c’erano, insieme ai cattolici, rappresentanti del centro buddista, della Chiesa ortodossa rumena, di quella ortodossa russa e di quella greco-cattolica ucraina. Tra questi ultimi c’è stato uno scambio di saluti molto cordiale e sentito che ci ha colpito. Entrambi hanno intonato canti nella loro lingua insieme alle rispettive famiglie. Gli scout hanno portato la luce della pace che arriva da Betlemme, in rappresentanza dei cinque continenti. Ci ha fatto piacere che ci fossero anche persone di Albate, coinvolgere la cittadinanza non è sempre facile. La nostra intenzione è creare piccoli spazi di condivisione a cui chiunque possa partecipare, perché crediamo che i patrimoni spirituali siano una ricchezza per tutti».

Dal 18 al 25 gennaio, inoltre, il Tavolo Interfedi aderirà alla settimana di preghiera per l’unità dei cristiani organizzata dall’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali di Como. Ci saranno momenti di preghiera e di dialogo tra le professioni cattolica, evangelica ed ortodossa a cui aderiranno anche rappresentanti del Patriarcato di Mosca.

«Siamo ormai a dieci anni di vita del Tavolo Interfedi - aggiunge Emanuela Tagliabue - le comunità di fede sono piccole, spesso fluide, ma cerchiamo di essere propositivi. A volte le presenze sono più folte, a volte no, ma andiamo avanti per il dialogo tra le fedi, un tema che non a tutti purtroppo sta a cuore. Tra le ultime iniziative promosse c’è anche la Scuola di pace, un percorso formativo per insegnanti, educatori e operatori che hanno a cuore il bene comune».

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