Allarme: un over 85 su tre è preda della solitudine

L’analisi Allarme di Pro Senectude, riflessi pesanti anche sulla salute: «La rete sociale dei grandi anziani si restringe sempre di più»

Pro Senectute lancia l’allarme: in Svizzera oltre un terzo delle persone che hanno più di 85 anni soffre di solitudine. Ciò può avere gravi conseguenze anche sulla salute.

Questa l’estrema sintesi dell’analisi di Pro Senectute - la più grande e importante organizzazione svizzera che si occupa di sostenere gratuitamente le persone anziane e i loro famigliari - che ha raccolto una serie di dati secondo i quali, in base all’esperienza diretta fatta sul campo, risulta che chi ha più di 80 anni è a rischio solitudine, più di coloro che hanno qualche anno in meno; e questo non sarebbe solo una logica conseguenza dell’età anagrafica, ma anche di un isolamento sociale di non poco conto.

I risultati

Le conclusioni a cui è arrivata Pro Senectute derivano da un “Monitoraggio dell’anzianità”, vale a dire un sondaggio rivolto agli svizzeri su diversi temi legati alla terza età. Questo sondaggio ha valenza scientifica, essendo stato eseguito con la Scuola superiore di scienze applicate di Zurigo e l’Università di Ginevra, e i risultati derivano da domande somministrate, tra giugno e agosto 2022, in tutta la Svizzera tra 3.300 persone di età superiore a 65 anni che vivono a casa e non in una casa di cura o in un istituto per anziani.

Secondo il monitoraggio fatto dall’organizzazione la solitudine colpisce il 24% di chi ha tra i 65 e i 74 anni e il 25% di chi ha un’età compresa tra i 75 e gli 84 anni e il 37% di chi ha più di 85 anni. Un altro dato riguarda il numero di coloro che si sentono isolati e le conseguenze di questa condizione: 90mila persone oltre gli 85 anni accuserebbero la solitudine e soffrirebbero delle conseguenze che essa causa sulla salute e sull’aspettativa di vita che, per chi soffre di solitudine, si abbasserebbe sensibilmente.

La ricerca, per voce di Alexander Widmer, membro della direzione collegiale di Pro Senectute, spiega anche che in Svizzera «i grandi anziani sono molto più colpiti dalla solitudine rispetto ai pensionati un po’ più giovani. Le persone molto anziane affrontano più spesso la perdita di persone di riferimento importanti. La loro rete sociale si restringe sempre di più. Inoltre, convivono più frequentemente con problemi di salute e limitazioni della mobilità».

L’esperto aggiunge però che la solitudine, tuttavia, non va confusa con l’essere soli, che non per forza è fonte di sofferenza. La solitudine vera e propria, invece, rappresenta un rischio per la salute: le persone anziane che vivono questa condizione non solo hanno un’aspettativa di vita più breve, ma soffrono più spesso di ipertensione e depressione. Si muovono meno, sono sottoposte a maggiore stress e hanno più probabilità di ammalarsi di demenza. Inoltre, la solitudine aggrava malattie preesistenti.

Secondo Widmer: «L’aspetto più difficile nel nostro impegno contro la solitudine è raggiungere le persone colpite» e a questo si aggiungerebbe la difficoltà che gli over 85 provano nel chiedere aiuto agli altri, per questo motivo l’organizzazione svizzera si mette a disposizione di queste persone e, allo stesso tempo, chiede che i familiari si preoccupino di riconoscere la solitudine dei propri anziani e di contattare gli esperti. Altra evidenza è la sempre maggiore difficoltà che anche Pro Senectute incontra nel trovare volontari che si offrano di aiutare nella cura dei grandi anziani, questo nonostante l’organizzazione possa contare attualmente su 15mila volontarie e volontari che con 1.500 collaboratrici e collaboratori offrono aiuti gratuiti a 700mila pensionate e pensionati attraverso gli oltre 130 centri svizzeri di consulenza.

La povertà

Il Monitoraggio ha inoltre evidenziato il legame tra povertà degli anziani e loro solitudine. Secondo i dati del 2022, in Svizzera sarebbero 300mila le persone anziane sulla soglia di povertà o sotto di essa e ci sarebbe una diretta relazione tra difficoltà economica e solitudine, tanto che la percentuale di persone che soffrono di solitudine è quattro volte superiore tra gli anziani più poveri rispetto a quella riscontrata tra quelli che non sono colpiti dalla povertà.

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