Allattare al lavoro è giusto: una campagna per le aziende

Salute Iniziativa di sensibilizzazione della Segreteria di Stato per l’economia elvetica. «Il datore di lavoro è tenuto a mettere a disposizione luoghi idonei per le mamme»

Un bambino cambia la vita. Anche al lavoro. La Segreteria di Stato dell’economia elvetica il mese scorso ha voluto sensibilizzare i datori di lavoro sui loro obblighi d’informazione e di tutela a proposito della chance di allattare e tirare il latte sul posto di lavoro. Una vera e propria campagna – allattare al lavoro – che è stata aiutata anche con apposite grafiche. Ci sono appositi siti su cui informarsi e alcuni concetti sono stati messi in chiaro dalla Seco.

«La salute della madre e del bambino – si precisa – è importante per noi. Le pause concesse sono considerate tempo di lavoro retribuito. Mettiamo a disposizione locali per permettervi di tirare il latte in condizione igieniche e senza essere disturbate». Ecco perché è stato creato un cartello appendiporta che segnala la presenza di una mamma mentre allatta.

Non è un favore, ma un dovere

«Il datore di lavoro è tenuto, ai sensi della legge sul lavoro, a creare condizioni che consentano alle madri di beneficiare del tempo necessario e di un luogo adeguato per allattare o tirare il latte (locale con vista protetta e buone condizioni igieniche, non le toilette) – spiega ancora la Seco - Questo luogo può essere uno spazio fisso definito, p. es. un locale adibito a infermeria o, secondo la disponibilità, un ufficio vuoto, una sala riunioni o simili».

Dunque vengono fissati alcuni concetti. Se vuole allattare il figlio, una donna può farlo anche in orario di lavoro. E senza fretta: «Le deve essere concesso il tempo necessario. Durante il primo anno di vita del bambino, i tempi richiesti per l’allattamento o il tiraggio del latte sono considerati tempo di lavoro retribuito entro dei limiti». Limiti disciplinati, secondo l’azienda, per esempio nel regolamento interno, nel contratto di lavoro, nel diritto del personale cantonale o ancora in altre normative. Così è stata tracciata la tabella di marcia: per una durata del lavoro giornaliero inferiore alle 4 ore almeno 30 minuti e superiore 60 minuti. Per un giorno di lavoro sotto le sette ore, almeno 90 minuti. La collaboratrice – altra precisazione d’obbligo - è libera di scegliere il luogo in cui allattare o tirare il latte.

In campo è scesa anche come ogni anno la Promozione allattamento al seno svizzera, che ha ricordato il motto 2024, “Colmiamo le lacune!”. Questo a promuovere e sostenere l’allattamento al seno in tutte le fasce della popolazione e anche in caso di particolari situazioni legate all’allattamento al seno.

La scelta migliore

«Il latte materno è l’alimentazione ottimale per i neonati e la forma di alimentazione più igienica – si sostiene - In una società variegata, in cui i bambini crescono in contesti familiari differenti, l’accesso all’allattamento al seno dovrebbe essere consentito e facilitato per tutti i soggetti coinvolti, comprese situazioni speciali come quelle dei genitori adottivi, di figure che allattano insieme come nel caso delle famiglie arcobaleno, dei genitori di gemelli e dei genitori di bambini nati prematuri o malati».

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