Berna mette da parte l’energia: una riserva in vista dell’inverno

Svizzera La Confederazione sta costituendo la riserva idroelettrica. L’ultima parte di 82 gigawatt è costata alle casse elvetiche 5.6 milioni di euro

La Svizzera ha deciso di non farsi trovare impreparata di fronte alle insidie di un inverno ancora tutto da decifrare e non solo per quel che concerne le condizioni meteo.

E’ notizia di questi giorni che il Governo di Berna ha dato corso alla seconda tornata del bando pubblico finalizzato a costituire la riserva idroelettrica per l’inverno 2024/2025. Nel quadro di questo secondo bando - ancora parziale - sono state aggiudicate offerte nell’ordine di 82 gigawattora. Il costo di questa seconda quota si è attestato attorno ai 5,6 milioni di euro. La prima quota parziale di 63 gigawattora era stata aggiudicata a luglio per 3,3 milioni di euro.

«La quantità delle prime due quote parziali rientra quindi nei parametri previsti dalla Commissione federale dell’energia elettrica per l’acquisto di una riserva idroelettrica pari a 300 gigawattora, con un margine pari a +/- 100 gigawattora - si legge nella nota federale -. Il costo delle prime due quote parziali ha raggiunto gli 8,9 milioni di euro. Nelle prossime settimane è prevista un’ulteriore tornata del bando pubblico».

Il tutto ricordando che la Svizzera al 31 dicembre dello scorso anno disponeva di ben 705 centrali idroelettriche. Il concetto di fondo è che in cambio dell’acqua trattenuta, le centrali idroelettriche che partecipano alla riserva ricevono un compenso definito sulla base di ciascun bando pubblico.

Nel quadro di questo bando - seguito passo dopo passo dal gestore della rete di trasporto “Swissgrid” per l’aggiudicazione della riserva idroelettrica - «più fornitori hanno inoltrato 93 offerte per un totale di 443 gigawattora».

La “ElCom” (l‘autorità pubblica che vigila sul settore elettrico, ndr.) ha deciso di aggiudicare l’incarico per il mantenimento di una riserva idroelettrica ai fornitori che offrono in totale 82 gigawattora. «La quantità acquistata si situa pertanto entro i parametri fissati originariamente per i bandi pubblici parziali - si legge ancora nella nota federale -. Globalmente si punta a un volume di 300 gigawattora, con una soglia di tolleranza di +/- 100 gigawattora».

Nel contempo, le analisi condotte parallelamente al bando pubblico mostrano che i costi per la quota parte acquistata, pari a 5,6 milioni di euro, si spiegano con gli attuali prezzi al rialzo sul mercato dell’elettricità. Questo in virtù del fatto che il prezzo medio per la quantità di energia aggiudicata è di 68,2 euro al megawattora, mentre nella prima assegnazione parziale il prezzo era pari a 53,17 euro al megawattora.

«Con la quota parte così acquistata è stato fatto un altro passo verso la costituzione di una riserva globale intesa a compensare situazioni di penuria critiche straordinarie e non prevedibili - ha fatto notare, con tutta l’enfasi del caso, il Governo di Berna -. L’acquisizione di quote parziali contribuisce a minimizzare il rischio finanziario dovuto a eventuali impennate dei prezzi sul mercato. Per contro, nel caso di un’unica gara, l’aggiudicazione potrebbe avvenire in una fase di prezzi particolarmente elevati, la ripartizione su un lasso di tempo più lungo riduce tale rischio finanziario».

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