Cinghiali senza confini: è record di abbattimenti

Animali Tra Comasco e Canton Ticino 2.500 capi uccisi nella sessione estiva. Il fenomeno favorito dai rifiuti lasciati all’esterno, che invitano gli ungulati a scendere per cercare il cibo

«Come per i superpredatori, anche la popolazione del cinghiale non conosce confini amministrativi, utilizzando indistintamente il territorio comasco e quello svizzero , ticinese in particolare, a seconda delle stagioni climatiche e dei fattori di disturbo, in primis la caccia».

La lunga chiacchierata con il comandante della polizia provinciale di Como Marco Testa prende le mosse da qui. Agli oltre 1.200 abbattimenti portati “in dote” dalla caccia di selezione estiva in Ticino fanno da contraltare i numeri che il territorio comasco può mettere sul tavolo, a cominciare da quello che fa capo alla dorsale occidentale (che confina con due Cantoni svizzeri, il Ticino e i Grigioni). Tra Alpi e Prealpi Comasche sono stati abbattuti da inizio aprile ad oggi 1.250 cinghiali, cui si aggiungono da inizio anno in poi 115 abbattimenti in modalità di controllo eseguiti dagli agenti venatori di Villa Saporiti.

Numeri davvero importanti, a fronte di una crescente pressione anche sui centri abitati. Dunque il contenimento dei cinghiali rappresenta a tutti gli effetti un tema comune tra il nostro territorio e il Ticino. E’ così?

Rispetto al cervo ed altri ungulati, gli spostamenti della popolazione del cinghiale possono essere peraltro più massivi e repentini in relazione al maggior nomadismo tipico della specie, rispetto alla più spiccata territorialità del cervo, del capriolo e del camoscio. Da aprile a tutt’oggi i prelievi venatori sono stati effettuati esclusivamente attraverso il ricorso alla caccia di selezione con carabine all’aspetto (cioè da altana o punti sopraelevati, nda) e secondariamente alla cerca. lee cacce collettive in braccata avranno invece luogo, ordinanza regionale permettendo, dal mese di novembre circa alla fine del mese di gennaio 2025 limitatamente al territorio del Comprensorio Alpino di Caccia della Penisola Lariana. Questo per dire che numerosi sono gli strumenti messi in campo nelle diverse aree del territorio, alcune delle quali confinano con Ticino e Grigioni.

Per quanto riguarda il “controllo numerico”, dove si sono concentrati gli abbattimenti?

Il prelievo legato al “controllo numerico” del cinghiale (25% del totale) appare assai significativo ed è stato concentrato nelle più sensibili aree a ridosso degli abitati e delle strade. Aggiungo che, come avete raccontato anche sul l vostro giornale, in queste settimane come agenti venatori siamo intervenuti in maniera incisiva in almeno quattro distinte situazioni, cito su tutte Cernobbio e Sala Comacina, per porre rimedio a situazioni che avevano a che vedere direttamente con l’ambiente urbano.

Ambiente urbano che influisce sulfenomeno

Le immagini di sacchi della raccolta porta a porta o della famigliola di cinghiali che passeggiava indisturbata nel cuore della notte all’interno della strettoia di Sala Comacina meritava una risposta importante, fermo restando che le attuali modalità di raccolta “porta a porta” dei rifiuti solidi urbani rappresentano un richiamo irresistibile per questi ungulati. Mi preme però sottolineare un aspetto sul prelievo dei cinghiali.

Quale?

La risposta alla presenza numericamente importante dei cinghiali sul territorio è arrivata in modo puntuale. Lo certificano i numeri. Tra caccia di selezione (da aprile in poi) e controllo numerico (da inizio anno) ne sono stati abbattuti circa 2300 capi. Un dato da rimarcare con tutta l’enfasi del caso. A questi numeri si aggiungono poi i circa 60 capi recuperati dai nostri agenti per cause varie, a cominciare da impatti con auto lungo le strade del territorio e poi sottoposti tramite l’Ats a tutti gli accertamenti del caso in ossequio alle disposizioni per contrastare la diffusione della Peste Suina Africana.

La Svizzera nel contempo ha dato conto anche del ritorno di specie come la lince, di cui da tempo non si risultavano tracce e notizie. Sono mai stati segnalati sconfinamenti sul nostro territorio in questi mesi?

La lince non risulta ufficialmente presente nel Comasco, pur essendone stato segnalato negli ultimi anni da fonti non accreditate l’avvistamento nel territorio più a nord della provincia, tra la Valle Albano e la Val Cavargna ove sussistono in effetti condizioni ambientali idonee all’insediamento della specie, il cui insediamento è stato peraltro segnalato, con tutti i dettagli del caso, nel vicino territorio svizzero.

Ci sono invece tracce del passaggio dell’orso, soprattutto dai Grigioni verso il nostro territorio?

Pur se un tempo l’orso era presente sulle montagne comasche, come anche testimoniato da vari toponimi, la specie non è attualmente presente in provincia di Como, pur non escludendosi occasionali passaggi di maschi subadulti, soprattutto sulle montagne dell’Alto Lario. L’ultimo avvistamento risale 5 anni fa, con un individuo in transito verso i Grigioni in prossimità del Pizzo Ledù, lungo un naturale canale di transito per il plantigrado posto a cavallo tra il confine nord della provincia di Como e la Valchiavenna.

Il lupo ha eletto a zona di caccia la dorsale transfrontaliera tra Ticino, Val Cavargna e Valle Morobbia. Dal 2015 in poi, cioè dal primo avvistamento in Valle Morobbia di una cucciolata di lupi, il lupo è stato avvistato in più zone del nostro territorio. Anche nel Triangolo Lariano, ricordiamo la foto pubblicata dal nostro giornale con un lupo che azzanna un muflone.

A livello generale, è fondamentale monitorare spostamenti, abitudini ed eventuali mutamenti di comportamento di questo superpredatore, ricordando che tale attività si inserisce nel contesto del progetto “Life WolfAlps Eu”. Nel Triangolo Lariano ci siamo trovati di fronte a situazioni assai differenti rispetto alla dorsale occidentale del Lario (Val Cavargna, Valle Albano e Val d’Intelvi). In quest’area è presente un branco stretto tra la montagna e il lago. Per questo motivo, non è da escludere che scendendo verso valle in futuro possa verificarsi anche qualche investimento o impatto stradale, circostanza molto meno probabile sulla sponda occidentale del lago.

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