Frontiera / Lago e valli
Giovedì 02 Marzo 2023
Ecco la ricetta vincente per il turismo comasco: «Maggiori collegamenti e sinergie con le scuole»
L’analisi Alberto Cetti, presidente dell’Associazione turistica Tremezzina indica le linee guida per una destagionalizzazione dell’offerta: «Si può fare»
«Per il 2023 i flussi delle prenotazioni sono in linea con quelli del 2022 che, per me è stato il miglior anno di sempre. Questo è un sentimento che ho raccolto anche dagli altri operatori del centro lago; nel mio albergo (l’albergo Lenno affacciato sulla baia del Golfo di Venere a Lenno, nda) e nella maggior parte delle attività ricettive del centro lago nei mesi estivi c’è stata la totalità dell’occupazione».
A dirlo è Alberto Cetti, albergatore e presidente dell’associazione Turistica Tremezzina che è pronto a vivere un’altra primavera ed estate da tutto esaurito, anche perché la voglia dei turisti di fare vacanza sul Lario non si è spenta neppure in autunno.
Le chiusure
«Io ho chiuso a metà novembre per poter eseguire dei lavori nella mia struttura – aggiunge - ma fino ad allora ho avuto prenotazioni, l’ultimo weekend di novembre avevo l’albergo pieno. Noi riapriremo i primi di marzo e molti miei colleghi stanno lavorando per anticipare la riapertura a prima di Pasqua, che quest’anno è a inizio aprile».
Progetti ambiziosi, naturalmente. Tuttavia impegnarsi per riaprire in anticipo significa sistemare le proprie strutture ricettive, che non sempre sono pronte alla pre-primavera perché abituate a funzionare da Pasqua in avanti.
«Stiamo confrontandoci sulla necessità di restare aperti più mesi l’anno – spiega ancora a questo proposito il presidente Cetti – ma già il 2019 era stato l’anno che ci aveva fatto pensare alla destagionalizzazione e il 2022 ha confermato questa sensazione. Negli ultimi mesi del 2022 abbiamo vissuto l’incertezza di poter restare aperti più mesi a causa dell’aumento dei costi energetici, ma ora, nel mio albergo, abbiamo già pensato di stare aperti in inverno e fino a gennaio 2024. Il problema però è che molte strutture ricettive sono vecchie e pensate per stare aperte solo 7/8 mesi, quindi devono investire sugli impianti di riscaldamento e sull’efficientamento energetico con pannelli solari o altro».
Manutenzioni
E rilancia: «Finora la chiusura autunnale e invernale permetteva di eseguire manutenzioni e mandare in ferie il personale, ma ora si sta cercando di non chiudere e di legare il turismo al Natale. Inoltre, stiamo già riflettendo sui turisti che arriveranno grazie alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026».
E se i dati del turismo svizzero del 2022 hanno evidenziato un aumento nella Confederazione di americani, di turisti dei Paesi del Golfo e cinesi è stato lo stesso per l’area italiana del centro lago.
«Non ho il conteggio di tutte le strutture del centro lago – precisa Cetti - ma nella zona ci sono hotel di lusso che hanno clienti americani, dei Paesi del Golfo e cinesi che sono tornati dopo la pandemia e che sono arrivati per la prima volta. Sicuramente sono flussi importanti trainati anche dal fatto che ci sono tante ville che, spesso, diventano location per matrimoni importanti e di personaggi famosi. Inoltre, il fatto che, per dirla con una specie di paradosso, Hollywood si trasferisca spesso in centro lago per le sue produzioni aumenta ancora la presenza. Ma a parte americani e turisti del Golfo o cinesi è rimasto, ed è aumentato, il flusso dei nostri clienti stranieri storici: tedeschi, inglesi, del nord Europa. Sul lago ci sono anche molte case vacanza che le famiglie nord europee amano affittare per le vacanze. Diciamo che il lago è in grado di accontentare le esigenze di ogni target».
Cetti non nasconde però due delle criticità sulle quali si deve ancora lavorare: personale che manca e mobilità. Non proprio due elementi da sottovalutare , soprattutto se si vuole guardare con fiducia ai tempi che verranno.
«Per quanto riguarda il personale, manca ancora – conclude l’albergatore – ma ho verificato che se sono in grado di offrire ai miei collaboratori dei contratti non solo stagionali, ma di 10 o 11 mesi loro sono incentivati a venire a lavorare da me. Inoltre, stiamo cercando di migliorare il rapporto anche con gli istituti professionali per creare un canale che introduca nuove generazioni nel settore, magari cominciando a far lavorare i ragazzi con gli stage per poi inserirli nell’organico. E’ certo però che la stagionalità non aiuta, ecco perché può essere importante allungare la stagione di lavoro».
Privati e istituzioni
Sulla mobilità, Cetti ricorda che si sta cercando di «sensibilizzare privati e Comuni sul problema più grosso che si è presentato nel 2022: la mobilità. Ci sono tavoli aperti con la navigazione per migliorarla, dove possibile, d’estate e con Asf per organizzare navette serali e potenziare le esistenti perché abbiamo notato la difficoltà di garantire la mobilità minima ai turisti, soprattutto nelle fasce serali».
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