Fango, morti e dispersi: così il Ticino fa i conti con il meteo impazzito

Il quadro Danni per centinaia di milioni di franchi, intere aree devastate. Fenomeni sempre più frequenti e violenti con numeri senza paragoni

Colate di fango, morti, dispersi, danni per centinaia e centinaia di milioni di franchi, intere aree montane trasformate in distese di detriti. Quelle del 21, del 29 e 30 giugno sono tre date che difficilmente Grigioni e Ticino dimenticheranno.

Il 21 giugno un’alluvione ha devastato la Mesolcina (Grigioni), causando tre morti, uno dei quali è stato ritrovato a 8 chilometri dal punto in cui la sua abitazione era stata invasa da fango e detriti.

Il panorama del maltempo

L’immagine simbolo resta quella degli oltre cento metri di autostrada A13 crollati e poi riaperti (almeno su una corsia di marcia) nel giro di appena quindici giorni. Tra il 29 ed il 30 giugno è toccato alla ticinese Vallemaggia fare i conti con un’alluvione lampo, che ha provocato cinque morti, con sindaci di Lavizzara e Cevio che hanno rimarcato con grande amarezza come «questo evento abbia cancellato buona parte del nostro territorio, costruito con anni di grandi sacrifici».

Il 7 luglio anche il Mendrisiotto è stato colpito da quella che viene definita in gergo non proprio tecnico come una bomba d’acqua, con 200 millimetri di pioggia che hanno isolato la Valle di Muggio (che correre parallela a una parte del nostro territorio), chiamando i vigili del fuoco ad un super-lavoro, con oltre 120 interventi in poche ore. Quattro i torrenti esondati, tra cui il Faloppia, mentre il Breggia è stato sotto stretta osservazione per l’intera giornata, arrivando ad un passo dall’esondazione. Analogo copione si è verificato tra Cernobbio e Maslianico.

Insomma, un panorama che autorizza grande preoccupazione.

Alta Vallemaggia

«L’Alta Vallemaggia è risultata la regione più colpita dalle precipitazioni del 29 e 30 giugno, con accumuli che hanno superato i 120 millimetri e localmente perfino i 200 millimetri - ha fatto notare Meteo Svizzera - L’epicentro delle precipitazioni è stato localizzato nella zona di Bignasco, fra Cevio e Lavizzara, dove si sono toccati i 250 millimetri di pioggia. Prendendo in considerazione la stazione meteo di Cevio, l’accumulo massimo su 60 minuti è risultato pari a 46,5 millimetri».

Ciò significa che in un’ora a Cevio sono caduti quasi 50 millimetri di pioggia. Un dato da record. Più che l’accumulo complessivo è stato quello su base oraria citato poc’anzi a causare il grosso dei danni e purtroppo a provocare morti e dispersi. Analogo discorso vale per la Mesolcina stretta in un abbraccio fraterno all’Alte Vallemaggia. Si tratta di fenomeni che si verificano con una maggiore frequenza.

Proprio per questo motivo MeteoSvizzera nel suo blog sempre molto visualizzato e commentato si è spinta oltre, chiedendosi perché “quest’anno piove così spesso”. Discorso valido per giugno, ma anche per il mese di luglio, visto quanto accaduto nel Mendrisiotto il 7 luglio e nel Bellinzonese - con un’eccezionale grandinata - venerdì 12 luglio. Grandinata che soprattutto nella Piana di Magadino ha causato addirittura l’interruzione della linea ferroviaria e così dell’autostrada A2.

Le immagini del web

Nei Comuni del circondario sono servite pale meccaniche e decine di vigili del fuoco e addetti comunali (nonché residenti e volontari) per rimuovere la grandine. Sempre venerdì scorso, a tarda ora, un nubifragio ha colpito anche Lugano, causando la chiusura temporanea del valico di Gandria, porta d’ingresso per i 6 mila frontalieri del Porlezzese, della Val d’Intelvi nonché della Val Cavargna e di diversi Comuni del lago.

«Le immagini dell’intensa grandinata del Bellinzonese hanno riempito il web, mentre per quanto riguarda i numeri, sono stati i 37,1 millimetri di precipitazioni in 10 minuti misurati alla stazione di Magadino-Cadenazzo a fare notizia - ha rimarcato MeteoSvizzera -. Si tratta infatti del terzo valore di precipitazioni su 10 minuti mai misurato nelle stazioni di MeteoSvizzera. Sin qui l’estate 2024 può finora essere definita piovosa e poco soleggiata, ma non fresca».

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