Gli allevatori svizzeri protestano per i lupi: «Il Cantone deve svegliarsi»

Vallemaggia Anche gli agricoltori schierati per il proliferare della specie. Nella zona un alpeggio ha dovuto chiudere l’attività a causa delle predazioni

Hanno scelto un luogo dall’alto valore simbolico come il ponte di Visletto in Alta Vallemaggia - distrutto dall’alluvione di fine giugno e ricostruito nei suoi 61 metri di lunghezza in via provvisoria dall’esercito - allevatori e agricoltori per esprimere il loro disappunto circa l’avanzata imperiosa del lupo «senza che la politica cantonale batta ciglio».

«Basta lupi, Cantone sveglia» recitava lo striscione issato su un trattore lo scorso 21 agosto. Una protesta pacifica, ma decisamente numerosa che fa seguito alle recenti predazioni avvenute in Vallemaggia con un alpeggio a Lavizzara che ha dovuto chiudere in anticipo l’attività estiva.

E proprio il Comune di Lavizzara ha inviato una lettera al Governo cantonale chiedendo l’immediato abbattimento dei lupi presenti sul nostro territorio. La missiva - secondo quanto riportato dal portale Ticinonews.ch - ha posto anche l’accento sul fatto che «occorre adesso una reazione immediata (entro pochi giorni) e finalmente la possibilità per chi custodisce gli animali sugli alpi di poter abbattere immediatamente questi capi “viziosi” (in base al principio della legittima difesa) che stanno distruggendo per sempre il nostro mondo agricolo e la sopravvivenza di intere famiglie nelle regioni periferiche».

Inevitabile - nella lettera - il rimando al post alluvione attraverso il seguente quesito: «Che scopo avrebbe recuperare o ripristinare le ampie superfici agricole andate distrutte se poi non avremo più gli attori principali, gli agricoltori?». Di sicuro il contenimento numerico del lupo è destinato ad occupare a pieno titolo una parte dell’agenda politica cantonale da qui a fine anno, ricordando comunque che i Cantoni devono comunque interfacciarsi con Berna, in particolare con l’Ufficio federale dell’Ambiente, per il nullaosta ad eventuali abbattimenti.

Quello del Ticino non rappresenta comunque un grido d’allarme isolato. E’ notizia degli ultimi giorni che il Canton Vallese ha richiesto all’Ufficio federale dell’Ambiente l’eliminazione di quattro branchi di lupi, circa 25 esemplari, entro fine 2025. Attualmente in Vallese si contano tra i 90 ed i 120 esemplari di lupo.

L’obiettivo dal Cantone è «ridurre efficacemente i conflitti nelle zone problematiche dove i lupi presentano - o hanno presentato - problemi comportamentali nei confronti dell’uomo o di predazione del bestiame», come rimarcato dalla Rsi. Il via libera da parte di Berna è atteso entro il 1° settembre, con i cacciatori che coadiuveranno i guardiacaccia dopo un apposito periodo di formazione. Da registrare infine la nuova richiesta dei Grigioni, che ha bussato a Berna formalizzando l’abbattimento di due terzi dei giovani lupi nati quest’anno, con l’obiettivo finale di eliminare due interi branchi entro l’inverno per un totale di 35 esemplari, di cui 30 cuccioli.

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