Gli svizzeri vincono il Campionato Mondiale del Pizzaiuolo: «Così abbiamo sconfitto i pregiudizi»

Sorpresa Il team Suisse Galbani al primo posto nel campionato di Napoli. Rimane però il problema del prezzo: a Zurigo più di 17 franchi per una pizza

La Coppa del mondo del pizzaiuolo incorona prima tra le nazioni la Confederazione elvetica. Una storia che può stupire, ma che al contempo è una conferma perché nel team Suisse Galbani la simbiosi Italia-Svizzera sul fronte della pizza è la miscela perfetta.

Il teatro è il ventunesimo Campionato Mondiale del Pizzaiuolo che si è disputato dal 17 al 19 giugno a Napoli. A organizzarlo, l’Associazione Pizzaiuoli Napoletani è nata nel 1998 nel capoluogo campano, per tutelare e promuovere nel mondo l’antica arte del Pizzaiuolo Napoletano «e , con essa, l’insieme dei gesti, delle procedure, degli ingredienti che rispondono alla tradizione e alla cultura partenopea». Non solo ristorazione in senso stretto, bensì cultura gastronomica, è la fiera rivendicazione.

I partecipanti

Claudio Vicanò, Castrese Mallardo, Giovanni Viterale, Saverio Labate, Giorgio Nazir, Riccardo Rapiti, Habi Iahouari, Daniel Nazir hanno sfoderato la loro arte ma soprattutto fatto rete, com’è nella filosofia del team. Un risultato di gruppo, anche se ci sono stati pure riconoscimenti ad hoc. Come quello di Saverio Labate, pizzaiolo da guinness dei primati a Busto Arsizio – con origini calabresi - in particolare per la pizza acrobatica ( e a Napoli ha conquistato il primo premio per quella con queste caratteristiche più larghe). Labate era stato premiato anche a Las Vegas per la pizza più larga, 96 centimetri, e a Roma ha partecipato alla festa della pizza più grande al mondo, con 1.900 persone che mangiavano quella delizia.

Del resto, lui è abituato alle gare fin dal 2018: insomma la bontà è tutto, ma pure lo spettacolo chiede a gran voce la sua parte. Anche Giorgio Nazir è salito sul podio sul palcoscenico partenopeo.

Non poteva mancare un ingrediente svizzero a fare la differenza nella sfida tra le nazioni e naturalmente è il cioccolato. «Ho imparato l’arte del pizzaiolo. Una missione interrotta per un po’, ma poi ripresa e nel 2009, proprio a Sacconago ho aperto la mia prima pizzeria, La Piazzetta». Ha inoltre fondato il team tricolore pizzaiolo acrobatico con cui gira il mondo.

Ma il team era anche sceso in pista all’International Pizza Expo a Las Vegas pochi mesi fa. Un successo, perché gli svizzeri, sempre supportati da Galbani Professionale, portarono a casa ottimi risultati. Saverio Labate ha vinto una medaglia d’argento nella categoria pizza larga, nonché un dodicesimo posto nella pizza napoletana STG.

Insomma, la pizza svizzera ha i suoi re e conquista sempre più pubblico. Ma quanto costa? Lo scorso anno il Tages-Anzeiger ha svolto un’inchiesta per cui la più salata – in senso economico, come ricordato dalla Tv svizzera – è a Zurigo: prezzo medio 17.30 franchi. Quindi ecco in classifica decrescente Zugo (16.28), Basilea (16.06) e Berna (15.82). Thun è la località con la pizza meno cara, Thun, 14.23 franchi.

Sono appunto le medie, ma la pizza da record per il portafoglio secondo il giornale è una Margherita da 22 franchi in un locale di Zurigo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA