Il clima cambia anche i confini: perché i ghiacciai si spostano

Il caso Accordo per la rettifica dei tracciati di frontiera tra Svizzera, Italia e Francia. Il Cantone di Ginevra si è accordato con Parigi dopo la modifica di alcuni corsi d’acqua

I confini cambiano, con la natura oltre agli uomini protagonista. I ghiacciai prima di tutto li “segnano” ma non solo. Ci sono anche altri fenomeni che possono far maturare questa esigenza tra Stati. Ed è accaduto anche di recente in Svizzera.

In questo scorcio finale di settembre il Consiglio federale ha approvato la firma della convenzione sulla rettifica dei confini tra la Svizzera e l’Italia, ma anche con la Francia.

Con l’Italia

Nel primo caso, la ragione è legata anche al cambiamento climatico: «Nelle regioni di alta montagna tratti significativi del confine italo-svizzero sono definiti dalla linea spartiacque rappresentata dal crinale dei ghiacciai, dei nevai o delle nevi perenni. Tuttavia, con lo scioglimento dei ghiacciai, questi elementi naturali evolvono e ridefiniscono il confine nazionale quando questo viene determinato in modo dinamico».

Di qui la proposta di agire nelle zone della Testa Grigia/Plateau Rosa, del rifugio Carrel e della Gobba di Rollin. La Commissione mista per la manutenzione del confine italo-svizzero aveva concordato nel maggio 2023 un progetto di convenzione su questa rettifica «conformemente agli interessi economici delle due parti». È lo stesso Consiglio l’ente autorizzato a stipulare autonomamente l’atto, di qui l’ok alla firma.

«Il processo di approvazione della firma della convenzione è attualmente in corso in Italia. Una volta che le due parti l’avranno firmata, la convenzione sarà pubblicata e la rettifica sarà messa in atto».

Verso la Francia

Con la Francia invece si sono approvati tre progetti di convenzione sui confini. Qui c’entrano anche dei lavori che sono stati realizzati e hanno comportato delle modifiche, oltre all’aspetto naturale da tenere d’occhio.

«Il Cantone di Ginevra condivide un confine lungo 103 chilometri con la Francia, 50 dei quali si trovano in mezzo a corsi d’acqua – si spiega nella motivazione del Consiglio federale - La pianificazione dei lavori di rinaturalizzazione del fiume Hermance e i lavori di arginatura e di rinaturalizzazione del fiume Foron rendono necessarie alcune rettifiche del confine».

Non solo, viene ancora indicato nell’atto che ha portato alla decisione: «Inoltre alcune pianificazioni, come la posa di binari per una nuova linea transfrontaliera del tram tra il comune svizzero di Perly-Certoux e il comune francese di Saint-Julien-en-Genevois, richiedono la rettifica del confine tra i comuni di Perly-Certoux e Bardonnex».

Da notare che il diritto internazionale pubblico prevede la possibilità di effettuare uno scambio di territorio di superficie equivalente in caso di modifica del confine.

Il processo per l’approvazione della firma delle convenzioni è in corso in Francia. Una volta firmate da entrambe le parti, le convenzioni verranno pubblicate e le rettifiche saranno attuate a tutti gli effetti.

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