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Giovedì 19 Settembre 2024
Il turismo con due facce: migliora la Svizzera e delude il Canton Ticino
I numeri Continua il trend cominciato nel 2022: 24,8 milioni di visitatori. L’area più vicina all’Italia soffre la concorrenza: meno 5,8% su base annua
Seguendo un trend ormai in essere dal 2022 in poi, anche nella prima metà dell’anno in corso, i pernottamenti alberghieri hanno registrato nella vicina Svizzera un +2% nel confronto su base annua, chiudendo a quota 24,8 milioni. Si tratta di un dato più che confortante, soprattutto a fronte di un avvio di stagione (il riferimento diretto è al fine settimana “lungo” della Pasqua) non proprio incoraggiante, complice il meteo avverso.
L’andamento
Sempre in base al trend citato poc’anzi, il Ticino ha registrato un nuovo segno “meno”, chiudendo la prima metà dell’anno con poco più di 1 milione di pernottamenti, ma soprattutto con poco rassicurante meno 5,8% nel confronto su base annua. Per contro, i Grigioni hanno registrato 2 milioni 880 mila pernottamenti, segnando una crescita del 3,4%.
A livello statistico, il solo mese di luglio - secondo i numeri diffusi dall’Ufficio federale di Statistica - ha fatto registrare per il settore alberghiero svizzero 4,8 milioni di pernottamenti, pari a un aumento del 0,3% (+16 mila pernottamenti) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I visitatori stranieri hanno generato 2,6 milioni di pernottamenti (+3,1%, +78 mila). Dato quest’ultimo di grande interesse, se si considera che da maggio in poi (anche) i turisti in arrivo dal Vecchio Continente ed in generale dall’estero hanno dovuto fare i conti con l’onda lunga del franco forte, che sicuramente ha reso meno attrattivo - ad eccezione delle strutture a cinque stelle (il riferimento è al segmento del lusso) - il Ticino.
Per gli ospiti svizzeri sono stati rilevati 2,2 milioni di pernottamenti (- 2,8%, -62 mila) sempre all’interno di dinamiche che in parte grazie anche al franco forte hanno reso più attrattive le destinazioni estere, a cominciare dalla vicina Italia, lago di Como in primis. Da gennaio a luglio, come anticipato poc’anzi, il settore alberghiero svizzero ha registrato 24,8 milioni di pernottamenti, pari a un aumento del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che a livello statistico significa quasi 500 mila pernottamenti in più su base annua. «I visitatori stranieri hanno generato 12,7 milioni di pernottamenti (+4,7%, + 572 mila) - si legge nel report federale -. Per gli ospiti svizzeri sono stati rilevati 12,2 milioni di pernottamenti (-0,6%, -79 mila)».
Tornando al (solo) mese di luglio, il Ticino ha registrato una quota vicina ai 344 mila pernottamenti (-4,3% nel raffronto annuo) ed anche i Grigioni hanno segnato il passo con un meno 2,8% equivalente a circa 600 mila pernottamenti.
Le motivazioni
I numeri a firma dell’Ufficio federale di Statistica hanno sostanzialmente rilevato due aspetti. Il primo è che gli svizzeri hanno ripreso a viaggiare di buona lena verso le mete estere, a cominciare - come già rimarcato - dal nostro lago. Il secondo dato è da ricondurre al fatto che, comunque, la vicina Confederazione - ad eccezione di alcuni Cantoni come il Ticino - hanno conservato ed anzi amplificato il proprio appeal in ambito turistico. Da segnalare infine che questi numeri sono stati estrapolati attraverso un report che ha coinvolto 5 mila alberghi, strutture ricettive nonché campeggi, certificando per tutti il relativo numero di pernottamenti registrati sia nei primi sette mesi dell’anno che nel solo mese di luglio, test probante per sondare l’andamento della stagione turistica.
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