La partita della pace passa per la Svizzera, anche senza la Russia

Il vertice Saranno circa 160 le delegazioni invitate per questo incontro. Appuntamento in Canton Nidvaldo, alla presenza di 4.000 militari

Nonostante il “no” della Cina, sono più di 160 le delegazioni internazionali cui è stato recapitato l’invito istituzionale per partecipare alla prima conferenza di Pace sul Burgenstock, in calendario sabato e domenica in Canton Nidvaldo, con 4 mila militari in servizio, a conferma del livello di guardia particolarmente alto richiesto in ogni suo dettaglio dal Consiglio federale.

Le delegazioni sono state invitate dal Governo di Berna su input del Governo ucraino, tanto che in una sorta di par condicio il gruppo parlamentare dell’Udc ha chiesto al Governo di invitare anche la Russia.

Il dettaglio

Nel dettaglio, lo spazio aereo sarà interdetto dalle 8 di questa mattina alle 20 di lunedì. La sicurezza sarà garantita con aerei da combattimento «in servizio di pattugliamento permanente mediante mezzi di difesa terra-aria e radar supplementari» nonché con il rafforzamento della sorveglianza dello spazio aereo e con un servizio di polizia aerea operativo 24 ore su 24 in tutta la Svizzera.

L’esercito sosterrà la polizia cantonale di Nidvaldo, assumendo un ruolo determinante nella protezione di infrastrutture importanti e critiche, nei trasporti aerei, nella ricognizione aerea nonché nella sorveglianza dei laghi. Tre gli obiettivi prioritari della Conferenza di Pace, vale a dire fornire una piattaforma di dialogo sui modi per raggiungere una pace globale, giusta e duratura per l’Ucraina, basata sul diritto internazionale e sulla Carta delle Nazioni Unite nonché promuovere una comprensione comune di un quadro normativo per raggiungere questo delicato obiettivo.

Il precedente

Infine, dovrà essere definita una roadmap per coinvolgere entrambe le parti in un futuro processo di pace. In molti, in queste settimane, si sono chiesti il perché la Svizzera - Paese dalla pluricentenaria neutralità - si sia prestato ad organizzare un evento così ad alto rischio sotto diversi aspetti. A questo quesito, ha risposto il Governo spiegando che «durante la visita del presidente ucraino Zelensky a Berna il 15 gennaio 2024, la Svizzera e l’Ucraina hanno discusso i prossimi passi verso una pace globale, giusta e duratura in Ucraina». Per diretta conseguenza, «su richiesta dell’Ucraina, la Svizzera ha accettato di ospitare una conferenza di alto livello». Spesso la vicina Confederazione ha svolto un ruolo da mediatore internazionale.

Nel novero degli inviti figurano anche lo Stato del Vaticano e il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. L’intero evento dovrebbe costare attorno ai 15 milioni di franchi, 10 milioni dei quali destinati alla sicurezza. «La Svizzera condanna fermamente l’aggressione della Russia all’Ucraina - la chiosa del Governo federale -. Al di fuori della sfera militare, la legge sulla neutralità non ostacola la solidarietà e il sostegno all’Ucraina e al suo popolo. Dopo oltre due anni di guerra, è necessario fare almeno un tentativo per avviare un processo di pace in Ucraina». La stessa Confederazione ha fatto sapere che «un processo di pace senza il coinvolgimento della Russia è impensabile».

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