La vittoria della Svizzera all’Eurovision e il rilancio della filiera musicale

La storia A distanza di 36 anni da Celin Dion, la vittoria tocca a Nemo. Un aiuto importante a un mercato che vale oltre 233 milioni di franchi

È stata proprio la Svizzera a conquistare l’Eurovision Song Contest 2024, con Nemo. Che ha avuto un’accoglienza da star al suo ritorno: una folla l’ha accolto all’aeroporto di Zurigo. Nemo è nato a Bienne, nel Cantone di Berna, e vive a Berlino.

Una curiosità: la Confederazione elvetica aveva riportato lo stesso risultato 36 anni prima, con Céline Dion, ricorda il Corriere del Ticino.

Nemo sul palco della Malmo Area ha portato “The Code”, mostrando una bandiera con i colori giallo, bianco, viola e nero, cioè la non binaria, che rappresenta le persone di genere non binario, in cui si riconosce. Sei anni fa - l’artista ha 24 anni – aveva conquistato quattro riconoscimenti ai Swiss Music Awards. Sul podio la Croazia con Baby Lasagna e l’Ucraina con il duo Alyona Alyona e Jerry Heil.

Angelina Mango, quarta per le giurie con 164 punti e con 104 da parte del televoto, si è classifica settima con “La noia”.

La discografia

È un momento importante per il mercato discografico italiano, come rivela un lancio dell’Ansa: nel 2023 ha registrato una crescita del 18.8% per un totale di 440 milioni di fatturato: è una delle percentuali più alte del mondo e posiziona l’Italia come terzo mercato nell’Unione Europea. Non solo, raggiunge il migliore risultato di sempre in termini di percentuale con incrementi significativi in tutti i segmenti.

Va detto che la performance positiva del mercato della musica vale anche a livello globale: secondo i dati del Global Music Report di Ifpi, la crescita del mercato discografico internazionale è del 10.2%, pari a 28.6 miliardi di dollari. Si tratta del nono anno consecutivo di crescita.

In Italia traina il comparto lo streaming, il 65% del mercato. I suoi ricavi sono cresciuti del 16.2%, arrivando a più di 287 milioni per un totale di oltre 6.5 milioni di abbonati premium ai servizi di streaming (+9% rispetto all’anno precedente).

Lo scorso anno i consumatori italiani hanno speso 20,9 ore settimanali nell’ascolto musicale e il 60% del tempo è riservato proprio al digitale. Peraltro, anche il segmento fisico registra una crescita e qui l’Italia emerge come l’ottavo mercato a livello mondiale: ricavi pari a quasi 62 milioni, segna infatti +14.4% e ricopre una quota di mercato del 14% (un dato che nel 2013 corrispondeva al 68%). A guidare il comparto resta il vinile, che aumenta del 24.3%. Una tendenza importante che guida gli acquisti ma sta spingendo anche le fiere dedicate. Infine, si segnala una discreta performance del cd, che cresce del 3.8%.

Le tendenze

A proposito di tendenze e ritorni, una curiosità a livello europeo (extraUe): nel Regno Unito lo streaming digitale costituisce più dell’80% del mercato musicale, ma compare anche il dato delle musicassette che hanno superato le 100.000 unità. Infine, secondo le stime della British Phonographic Industyr, che afferma che nel 2024il l mercato dei formati fisici (vinile, CD e cassette) scenderà appena dell’1%.

E nella Confederazione elvetica cosa è successo nel 2023 dal punto di vista degli ascolti musicali e degli acquisti? Il mercato svizzero ha registrato un fatturato totale di 233,9 milioni franchi nel 2023, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Solo lo streaming musicale attraverso servizi come YouTube, Apple Music o Spotify è cresciuto fino a 206,1 milioni franchi (+8%) e contribuisce adesso per l’88% al mercato complessivo.

La crescita moderata dei vinili si mantiene dal 2010, ma ora è tornata leggermente in negativo dopo l’inversione di tendenza del 2022. I supporti fisici costituiscono solo l’8% del mercato totale: è il consumo di musica digitale a dominare il mercato con un tranchant 92%.

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