Tante munizioni in fondo ai laghi svizzeri: concorso di idee per recuperarle

La storia È la singolare idea lanciata dall’Ufficio federale dell’Armamento. Un modo per ripulire i fondali in modo ecologico. Ai vincitori premi in denaro

Tra le tante singolari iniziative che la Svizzera ha portato avanti negli anni, quella firmata da Armasuisse - l’Ufficio federale dell’Armamento - occupa di gran lunga i primi posti della graduatoria. E questo perché Armasuisse ha deciso di aprire un concorso d’idee finalizzato ad individuare «nuove procedure per un recupero ecologico e sicuro delle munizioni dai laghi svizzeri».

Proprio così. Per rendere ancor più accattivante il concorso, l’Ufficio dell’Armamento ha fatto sapere che «i tre migliori contributi riceveranno un premio in denaro per un importo complessivo di 50 mila franchi». In questo contesto, Armasuisse ha fatto sapere che tra il 1918 e il 1964 sono state depositate munizioni militari sui fondali di alcuni laghi svizzeri. «Si trattava di munizioni problematiche, in esubero oppure obsolete, così come di partite di prodotti fuori specifica - ha rimarcato Armasuisse -. La maggior parte delle munizioni affondate si trova nei laghi di Thun, Brienz e dei Quattro Cantoni, ad una profondità compresa tra 150 e 220 metri».

Attraverso il concorso di idee, Armasuisse ha come obiettivo coinvolgere maggiormente le scuole universitarie e l’industria su come potrebbe configurarsi un recupero ecologico e sicuro delle munizioni dalle profondità lacustri. «Ciò potrebbe avvenire nel caso in cui, contrariamente alle aspettative, nel corso del monitoraggio delle acque attualmente in corso fosse riscontrato il rilascio di sostanze inquinanti dalle munizioni depositate sui fondali», ha rimarcato ancora l’Ufficio dell’Armamento. La documentazione del concorso è stata pubblicata lo scorso 7 agosto su simap.ch, la piattaforma della Confederazione per gli appalti pubblici, con il numero identificativo “#520-01”. I contributi potranno essere presentati fino al prossimo 6 febbraio. Le proposte saranno valutate sulla base di criteri predefiniti da una commissione di esperti in rappresentanza di autorità, istituti e scuole universitarie. Il risultato di tale valutazione sarà reso noto entro fine aprile. I tre migliori contributi, come anticipato, riceveranno un premio in denaro pari a complessivi 50 mila franchi. «Non è prevista la realizzazione diretta delle proposte presentate, che tuttavia potranno fungere da base per ulteriori accertamenti o per il lancio di progetti di ricerca», l’ulteriore sottolineatura di Armasuisse.

Il concorso di idee, secondo quanto si è appreso, parte da una constatazione improntata al massimo pragmatismo. E questo perché la valutazione delle possibili tecniche di recupero condotta nel 2005 ha evidenziato che « tutte le proposte di soluzione disponibili all’epoca avrebbero comportato notevoli sollevamenti di fanghi ed elevati rischi per il sensibile ecosistema lacustre». Le munizioni affondate sono ricoperte da uno strato di sedimenti fini spesso fino a due metri. Nel caso in cui le operazioni di recupero mettano “in sospensione” questi ultimi, potrebbe prodursi un esaurimento dell’ossigeno, che a tali profondità è disponibile solo in misura limitata, con un conseguente danneggiamento dell’ecosistema lacustre. Spazio dunque all’inventiva applicata ad un fine nobile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA