Non soltanto anziani: nel Ticino sempre più giovani costretti a vivere soli

Lo studio Ecco il quadro dei nuclei monoparentali nel Canton Ticino. Uno studio lungo dieci anni condotto dall’Ufficio di Statistica

Le case dei ticinesi sono sempre più tranquille, nel senso che sono sempre più riempite da una sola persona, visto che i residenti, soprattutto con l’avanzare dell’età e se sono donne, vivono senza condividere i propri spazi con altri familiari.

Ma non è solo questo il quadro dei nuclei monoparentali ticinesi, in quanto anche gli adulti e i giovani hanno visto crescere la propria solitudine, intesa non necessariamente come sofferenza, ma come effettiva condizione di vita da soli.

Ad arrivare a questa conclusione, supportata da dati precisi, è l’Ufficio di Statistica ticinese che nei giorni scorsi ha pubblicato lo studio dal titolo “Sempre soli? Percorsi familiari di tre generazioni a confronto” di Francesco Giudici e Matteo Borioli dell’Ustat.

Le modalità

I ricercatori hanno condotto le proprie analisi prendendo come riferimento un arco temporale di dieci anni e considerando le persone residenti in modo permanente nel Cantone, senza interruzioni, dal 2010 al 2022. Nell’analisi sono stati considerati solo i ticinesi che non sono arrivati, partiti o morti nei dieci anni considerati e sono stati divisi in tre fasce d’età: i giovani tra i 30 e i 39 anni (i nati tra il 1980 e il 1983); gli adulti tra i 45 e i 54 anni (i nati tra il 1965 e il 1968); gli anziani tra i 70 e i 79 anni, (i nati tra il 1940 e il 1943). Per arrivare a definire i dati sulla vita da soli, gli analisti hanno considerato coloro che, in 10 anni, hanno vissuto prevalentemente da soli e li hanno confrontati con chi ha invece avuto percorsi familiari caratterizzati dalla presenza di più persone.

Comparazioni

Le comparazioni sono state eseguite con l’aiuto della banca dati STATPOP che ha permesso di collegare, per più anni consecutivi tramite il numero AVS (previdenza statale), età e situazione per 10 anni in totale e di mostrare come è composta l’economia domestica a cui appartiene l’individuo in base al fatto che viva i suoi giorni in un contesto composto da due adulti con minori, due adulti senza minori, tre o più adulti con minori, tre o più adulti senza minori, un adulto con minori, un adulto solo.

Una prima risultanza è stata quella legata al fatto che più si è anziani, più si vive più soli, situazione logicamente condizionata anche dal fatto che i familiari hanno una durata di vita diversa. In questa fascia di età ad essere sole sono soprattutto donne e soprattutto nubili, divorziate o vedove.

Gli anziani soli, inoltre, sono anche tra i più esposti alla povertà reddituale (UST 2024-2023) e al rischio di non poter far fronte a imprevisti economici, questo proprio perché essi spesso non possono contare su un aiuto, anche finanziario, di altri familiari o conviventi.

Avvicinandosi alla frontiera italiana, i dati dicono anche che il Ticino è uno dei cantoni in cui c’è la più alta percentuale di anziani che riceve una prestazione complementare alla rendita AVS (previdenza statale) di base (21,8%), si tratta per due terzi di donne (Ustat, 2024). Una situazione di fragilità socioeconomica determinata, secondo i risultati delle analisi statistiche, da un contesto sociale in cui il sostegno da parte della famiglia tradizionale gioca un ruolo importante, con una conseguente difficoltà per chi una famiglia “tradizionale” non ce l’ha.

Anziani a parte, secondo l’Ufficio di Statistica ticinese nelle fasce che includono i giovani e gli adulti coloro che vivono soli sono soprattutto di celibi/nubili (o separati/divorziati per gli adulti) e le persone di nazionalità svizzera nate in Svizzera

Qualche dato può servire a capire la situazione sociale del cantone più vicino all’Italia, ma anche della Confederazione nel suo complesso. In Svizzera, infatti, se nel 1930 meno del 30% delle economie domestiche era composta da una o due persone, nel 2022 questa proporzione è salita a quasi due terzi (UST 2023). Una tendenza, questa, che riguarderebbe non solo la Svizzera, ma diverse regioni del mondo e in particolare nei paesi del nord Europa, dove la modalità di organizzazione della propria vita, condizionata anche, volendo sintetizzare, dal lavoro e dall’economia fa crescere il numero delle persone che vivono da sole anche se sono comprese nella fascia dei più giovani (OECD 2024).

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