Parità da conquistare anche tra le mura di casa: le donne sono più soggette a violenza domestica e povertà

Il documento L’Ufficio di Statistica analizza la situazione del Canton Ticino: violenza domestica e povertà penalizzano fortemente il mondo femminile

Il documento “Le cifre della parità - Un quadro statistico delle pari opportunità fra i sessi in Ticino” (2018) dell’ufficio di statistica del Cantone analizza diversi aspetti che esprimono la presenza di disparità tra i sessi.

Gli aspetti chiamati in causa dal rapporto sono tanti, ma due sono spie importanti della situazione svizzera e cantonale: la violenza domestica e la povertà. In entrambi gli ambiti, le donne risultano più penalizzate degli uomini.

A livello svizzero, il rapporto spiega come in tre casi su quattro, le vittime di violenza domestica siano donne, un rapporto che si inverte quando si raccolgono dati sugli imputati di questo reato: in oltre tre casi su quattro essi sono uomini.

Interventi di Polizia

A livello cantonale, benché non ci siano dati che consentano una sovrapposizione dell’analisi statistica, è noto il numero di interventi di polizia per prestare aiuto alle vittime di violenza domestica: nel 2018 erano stati 800 di cui 200 circa riguardano i reati perseguiti d’ufficio, vale a dire quando l’autorità interviene indipendentemente dal fatto che ci sia la denuncia da parte della vittima.

La violenza in casa resta un problema sociale diffuso in Svizzera e in Ticino e che vede coinvolti entrambi i sessi e che continua, spesso, a faticare ad emergere. Per avere un’idea del fenomeno, il rapporto del 2018 sottolinea un dato interessante, quello legato, in Ticino, agli allontanamenti ordinati per violenza domestica seguendo la disposizione in vigore dal 2008 che intima l’allontanamento dalla famiglia, per 10 giorni, del familiare violento.

Il numero di questi allontanamenti è stato di 105 casi nel 2010 e di 36 del 2015, ma anche qui, le donne sono le vittime, visto che non cambia con il passare degli anni il fatto che le persone allontanate siano quasi esclusivamente uomini.

Diverso è il discorso che riguarda le vittime e i responsabili di reati violenti in generale. Nell’80% dei casi gli imputati sono uomini (la percentuale è di 76,27% di imputati uomini per reati di violenza domestica) e la maggioranza delle vittime donne (sono il 73,14% di violenza domestica contro il 26,85% dello stesso reato subito dalle persone di sesso maschile) con una riflessione degli esperti che hanno redatto il rapporto del 2018 che dice che le donne tendono a subire più violenza nell’ambito privato e domestico, mentre gli uomini in quello pubblico.

Discriminazione

Se si guarda, invece, a situazioni di discriminazione o violenza sul luogo di lavoro, uomini e donne sono in sofferenza allo stesso modo. Sono sempre le donne a vantare il primato, triste, del ricorso ai centri di aiuto alle vittime di reati.

In questi casi però va tenuto presente il fatto che le informazioni fornite dalla polizia, e che sono state usate per comporre la statistica, si riferiscono solamente ai casi segnalati. Secondo il rapporto, gli interventi per violenza domestica in Ticino vanno crescendo col tempo dai 539, di cui 297 per reato d’ufficio, del 2008 ai 789, di cui 201 d’ufficio, del 2012 fino agli 829, di cui 193 d’ufficio, del 2016.

Questo vuol dire che sono legati ed episodi che riescono ad uscire dalla riservatezza delle relazioni familiari e che, quindi, non danno la misura dell’ampiezza reale del fenomeno che resta comunque sommerso e, presumibilmente, molto più ampio di quello che raccontano i dati e, molto spesso, legato a una relazione affettiva tra vittime e imputati.

L’uso della violenza

Può essere questo punto utile ricordare che il documento statistico spiega come “per “violenza domestica” si intende la minaccia o l’uso della violenza tra due persone che sono o sono state legate da un rapporto matrimoniale o di partenariato, tra genitori (inclusi patrigno, matrigna e genitori affidatari) e figli o tra persone unite da un altro legame di parentela. Il numero di interventi non corrisponde per forza al numero di persone coinvolte come attori/attrici o vittime di violenza domestica: le stesse persone possono essere implicate in molteplici casi registrati dalla Polizia. Per “reati violenti” si intendono tutte le fattispecie penali caratterizzate dalla minaccia o dall’impiego intenzionale della violenza contro altre persone”. Inoltre, la lettura dei dati deve tenere conto anche del fatto che “sono esclusi dalla nozione gli atti violenti contro le cose.

Il totale dei reati violenti non corrisponde alla somma delle tre tipologie di reati (reati gravi compiuti, reati di poca entità compiuti e reati di poca entità sotto forma di minacce) perché un imputato indipendentemente dal numero di reati contestati è contato una sola volta nel totale”.

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