Svizzera alle Olimpiadi: mai così tanti atleti, “merito” dell’esercito

Sport A Parigi la delegazione conta 128 membri, un record. Metà di loro sono soldati che beneficiano del sostegno allo sport

La Svizzera fiera alle Olimpiadi, con la delegazione più numerosa mai avuta, almeno per quanto riguarda le edizioni estive dei Giochi. Ci è andata carica di aspettative, dopo il solido risultato in Giappone tre anni fa. E in questa partita determinante è l’esercito.

L’orgoglio

L’orgoglio si palesa nei numeri, ma anche nell’identità e nella storia degli sportivi elvetici che stanno partecipando all’evento più atteso.

C’è una particolarità, come si accennava prima: dei 128 membri della delegazione svizzera, 67 atlete e atleti (rispettivamente 20 e 47) sono soldati che beneficiano del sostegno della promozione dello sport di punta nell’esercito per l’allenamento e le competizioni. Con una piccola “coda”: altri 5 atlete e atleti inizieranno la scuola reclute a ottobre. Detto in altri termini, «i soldati sport donne e uomini rappresentano più del 56% della spedizione, ovvero un aumento rispetto all’ultima edizione dei Giochi Olimpici».

Le atlete e gli atleti di sport di punta che sono militari a contratto temporaneo hanno un impiego permanente al 50% nell’esercito. I soldati sport possono svolgere ogni anno fino a 130 giorni di servizio militare compensati con il soldo e l’indennità per perdita di guadagno.

Le discipline

In alcune discipline, questo fenomeno è più evidente e porta numeri sorprendenti, se si vuole. Ad esempio, regna su questo fronte il canottaggio: su 17 atlete e atleti, 13 beneficiano della promozione dello sport di punta dell’esercito.

Ma non solo: nelle discipline sportive BMX racing, judo, ginnastica artistica e tiro sportivo l’intera delegazione è composta da soldati. È un legame importante – che si può riscontrare anche in Italia – e la Confederazione tiene a sottolineare: «Senza il sostegno strutturale e finanziario dell’esercito, la maggior parte delle atlete e degli atleti non sarebbe in grado di praticare la propria disciplina sportiva a questo livello di professionalità». Si fanno anche dei nomi: Lena Bickel e Matteo Giubellini (entrambi ginnastica artistica), Binta Ndiaye (judo), Noé Ponti (nuoto) ed Emma Van Camp (atletica leggera, staffetta 4x100m) sono i cinque giovani partecipanti che inizieranno la scuola reclute in ottobre.

E ancora: Nina Christen (tiro sportivo), Sascha Lehmann (arrampicata sportiva), Simon Marquart (BMX), Angelica Moser (atletica leggera, salto con l’asta), Max Studer (triathlon) e Roman Röösli (canottaggio), per Parigi si sono qualificati 6 dei 9 atleti di punta impiegati come militari a contratto temporaneo per l’edizione olimpica estiva.

Alcuni di questi sono dei ritorni, dopo Tokyo. Quattro infatti sono presenti anche a Parigi: si tratta di Nina Christen (tiro sportivo, oro nella carabina 50m, bronzo sui 10m), Sina Frei (rampichino cross country, argento), Mathias Flückiger (rampichino cross country, argento) e Jérémy Desplanches (nuoto, 200m misti, bronzo).

Ma l’elenco è davvero lunghissimo. E alla Confederazione piace sottolineare le analogie con il passato, in particolare con l’inverno 2022, a Pechino, ovvero l’edizione più recente anche se di diversa tipologia. Allora, su 167 atlete e atleti, 85 erano militarizzati, 50,6% impiegati come militari a contratto temporaneo e soldati sport di cui 23 donne, il 27%. Otto su 9 erano atleti di sport di punta impiegati come militari a contratto temporaneo per discipline invernali.

Aspettative

Attualmente a Parigi, invece, su 128 atlete e atleti, 67 sono militarizzati, 5 selezionati per la scuola reclute 2/2024, 56,3% militari a contratto temporaneo, soldati sport e future reclute di cui 23 donne 34% (dunque in crescita). Sei su 9 sono atleti di sport di punta impiegati come militari a contratto temporaneo per discipline estive.

Intanto si è iniziato con entusiasmo ad affrontare questa edizione francese. A portare la bandiera per l’avvio dei Giochi sono stati la tiratrice Nina Christen e il ciclista di mountain bike Nino Schurter (medaglie d’oro). Ralph Stöckli, capo della delegazione, ha detto che il team è carico e preparato, pronto a combattere per una buona performance. A Tokyo si tornò a casa con13 medaglie, con 7 da Rio de Janeiro.

Il più anziano partecipante è Pius Schwizer, 61 anni, la più giovane la ginnasta artistica Lena Bickel, 19 anni. L’età media della delegazione è 27 anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA