In Svizzera un contribuente su sei
chiede aiuto agli amici per saldare i debiti

Il report Secondo Comparis.ch aumenta il numero delle persone in difficoltà. C’è chi chiede proroghe e chi ha finito per ricevere un “precetto esecutivo”

Imposte, spauracchio della Confederazione per una fetta significativa di cittadini svizzeri che si sono trovati in difficoltà nell’adempiere ai propri obblighi di versamento fiscale e la Svizzera italiana è l’area elvetica in cui si registra il rischio più alto di povertà.

Il il 16% di tutti i confederati non è riuscito a saldare con tranquillità i propri debiti con il fisco nel periodo compreso tra il 2017 e il 2021. Una persona su sei ha già dovuto chiedere soldi ad amici per pagare le imposte o ha ricevuto un precetto esecutivo.

A dirlo sono i risultati di una analisi compiuta da Comparis.ch, servizio di confronti online, che ha fatto esaminare agli esperti la situazione di residenti nella Confederazione in quel lasso di tempo.

Il sondaggio

L’istituto ha reso noti i dati delle indagini, che sono state eseguite tramite un sondaggio rappresentativo effettuato nel mese di maggio 2023 dall’istituto di ricerche di mercato Innofact, proprio su incarico di comparis.ch, e che hanno coinvolto 1.059 persone in tutte le regioni della Svizzera.

Se il 77% delle persone interpellate è stato in grado di onorare tutti i suoi debiti fiscali nel periodo di osservazione, che va dal 2017 al 2021, il 16% si è trovato in situazione difficile. Il rimanente 7% non ha fornito indicazioni al proposito. Della percentuale del 16% che si è trovata a disagio nei rapporti con il fisco, il 7% è riuscito a onorare le fatture in questione chiedendo un prestito ad amici e parenti o a una banca, il 6% ha dovuto richiedere una proroga, quindi ha solo rimandato l’obbligo di pagare le imposte, e il restante 3% non ha avuto la capacità di rispondere in modo positivo alle richieste di pagamento e ha ricevuto uno o più precetti esecutivi.

Arretrati

Secondo l’esperto di Comparis in finanze e consumi Michael Kuhn, che ha eseguito una analisi dei dati emersi dall’indagine: «le imposte sono spesso in cima alla lista delle spese arretrate delle economie domestiche, seguite dai premi di cassa malati. Chi si trova in difficoltà finanziarie fa spesso fatica a pagare le fatture fiscali».

Lo studio è entrato poi nel dettaglio delle classi anagrafiche degli intervistati arrivando a spiegare che la categoria più colpita dalle difficoltà con gli obblighi fiscali è quella dei giovani: il 12% dei 18-35enni ha dovuto infatti chiedere un prestito ad amici, parenti o a un istituto di credito.

La percentuale invece è risultata di molto inferiore tra le persone di età compresa tra i 36 e i 55 anni (6%) e fra gli over 56 (3%). « Bisogna imparare a gestire le fatture elevate. Con l’aumentare dell’età – ha specificato l’analista - diminuiscono le difficoltà a pagare le imposte con le proprie risorse: tutto questo ovviamente anche grazie al reddito più alto».

I giovani, specifica Comparis chiedono prestiti per le imposte più spesso degli anziani, infatti il 78% delle persone tra i 36 e i 55 anni e l’85% degli anziani non hanno praticamente problemi a pagare le imposte con i propri risparmi.

Un distinguo interessante va fatto anche considerando la distribuzione geografica dei contribuenti. Romandi e ticinesi hanno più difficoltà a pagare le imposte.

Differenze regionali

Comparis ha infatti attribuito importanza anche alle differenze regionali, che sarebbero determinanti anche quando si va ad analizzare la situazione di indebitamento in generale. Detto ciò, nella Svizzera francese e italiana, rispettivamente il 9 e il 12% delle persone non è stato in grado di pagare tutte le fatture fiscali e ha quindi chiesto una proroga. Nella Svizzera tedesca questa percentuale è solo del 5%.

L’indagine svolta ha anche acceso la luce sul modo in cui gli svizzeri compilano la propria dichiarazione dei redditi. La risultanza di questo focus è che la maggior parte della popolazione residente in Svizzera compila da sola la dichiarazione dei redditi (63%). Il 21% si affida invece a un fiduciario. Sul fronte della differenza di sesso, è stato evidenziato come gli uomini (68%) si occupino più spesso da soli della dichiarazione rispetto alle donne (58%).

Una differenza esiste anche se si guarda al grado di istruzione. Le persone con un’istruzione superiore, secondo i dati resi noti da Comparis, sono più propense a compilare i moduli da sole (69%) rispetto a chi ha una formazione medio-bassa (58%). Secondo l’esperto Michael Kuhn «le ormai consolidate soluzioni online per la compilazione della dichiarazione dei redditi hanno reso la procedura molto più snella e semplice per le persone senza una situazione finanziaria complessa. Anche se rimangono però alcune lacune formative».

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