Tra maltempo e lavori: la dura estate sulle strade svizzere

L’intervista Secondo il Touring Club Svizzero nei prossimi due mesi si prevede un flusso eccezionale: «Le vie alternative meno percorribili del solito, il Gottardo sarà preso d’assalto. I nostri consigli per viaggiare»

Lo scorso anno lo code non avevano dato tregua in corrispondenza del tunnel autostradale del Gottardo neppure lontano dai giorni canonici contrassegnati dal “bollino rosso” e così nell’immediata vigilia delle feste “comandate” come il 1° agosto, festa nazionale svizzera. Tanto che anche nei lunedì di luglio, a sorpresa, l’imbocco del tunnel autostradale in direzione Ticino era andato insolitamente in affanno.

Il Touring Club Svizzero - l’organizzazione no profit leader in Svizzera nel settore della mobilità, forte di oltre 1 milione e 600 mila soci - quest’anno si è spinto oltre, confermando per quel che concerne le previsioni sul traffico estivo che “l’estate 2024 sarà peggio del previsto”. A Laurent Pignot, responsabile della Comunicazione del Touring Club Svizzero, è quasi fisiologico chiedere da quali considerazioni di fondo è supportata questa perentoria affermazione.

Come è la situazione?

Tra l’inizio di luglio e la fine di agosto, come Touring Club Svizzero, prevediamo un traffico eccezionalmente elevato sulle nostre strade con code quotidiane in entrambe le direzioni davanti ai portali del tunnel autostradale del Gottardo. Questa situazione è particolarmente critica quest’anno per via delle interruzioni che vi sono state sia sull’A13 che sui vari passi, a causa del maltempo. Le strade alternative essendo quindi meno disponibili e meno affidabili del solito, il traffico si concentra maggiormente sul Gottardo. E in questo contesto va rimarcata la riapertura in meno di due settimane (a partire da venerdì 5 luglio) di oltre 100 metri di A13, a due sole settimane dall’alluvione che ha sconvolto la Mesolcina.

Da spettatori interessanti - viste le ripercussioni sul valico di Chiasso-Brogeda e sulla nostra A9 - ci dobbiamo preparare a code da record al Gottardo e così sull’A2 e, a cascata, sul tratto tra il confine di Stato e la barriera di Grandate. Quali sono i giorni più critici?

Gli incolonnamenti saranno particolarmente critici durante il secondo (13-14) e il terzo (20-21) fine settimana di luglio, in concomitanza con l’inizio delle vacanze nei Paesi Bassi e in tre e, successivamente, cinque Länder tedeschi. Dunque il primo banco di prova è fissato già per il prossimo fine settimana.

Tra i tratti sotto stretta osservazione, come anticipato, figura anche quello che porta al valico di Chiasso-Brogeda, già sotto “assedio viabilistico” durante le festività svizzere del mese di maggio, a cominciare dall’Ascensione. A cosa si deve questa congestione a ridosso del confine italiano?

La risposta è tutto sommato semplice. Questa congestione è da imputare ai volumi di traffico molto elevati, come certificano i numeri in costante ascesa.

Nel frattempo, sull’autostrada A9 - nel tratto comasco - proseguono le chiusure notturne per lavori. Potrebbero peggiorare l’esodo estivo da qui a fine mese?

I lavori fanno parte dei fattori che possono rallentare il traffico e creare potenzialmente delle colonne, ma è il volume del traffico a rendere la situazione critica. Il fatto che i lavori avvengano di notte, tutto sommato, fa sì che l’impatto sia limitato.

Ci sono contatti con l’Italia per rendere più omogenei i flussi di traffico. Nei mesi scorsi oltreconfine erano giunte le lamentele per il cantiere sull’A9.

Non è una risposta diplomatica. Non ho informazioni a riguardo.

Da dove nasce la convinzione che il martedì e il giovedì siano i giorni migliori per partire per le vacanze?

Nasce dal fatto che chi prende ferie vuole massimizzare il tempo in vacanza, senza troppo ritardare la partenza. Chi è già in ferie il venerdì sera difficilmente aspetta il martedì successivo per mettersi in viaggio. Allo stesso modo, chi decide di anticipare la partenza prende spesso il venerdì di ferie per partire un giorno prima, ma difficilmente prende anche il giovedì. Da qui il consiglio di valutare con attenzione questi due giorni per mettersi in viaggio.

E’ corretto che da fine luglio - peraltro alla vigilia della festa nazionale svizzera del 1° agosto - si attende già il controesodo. Quali potrebbero essere le ripercussioni sul traffico (anche) di confine?

Per il controesodo non abbiamo ancora previsioni precise. A fine luglio è previsto l’inizio del controesodo, senza ulteriori elementi a supporto. Monitoreremo con attenzione la situazione, pubblicando poi una nota a riguardo durante il mese di luglio. Il consiglio è di prestare la massima attenzione alle nostre comunicazioni.

Il tunnel del Gottardo resta l’osservato speciale, ancor più con l’A13 parzialmente chiusa. Quanto migliorerà la viabilità con l’apertura del “secondo tubo”?

Vi sono in effetti grandi speranze di aumento della viabilità grazie ai lavori su questa infrastruttura stradale, strategica per i collegamenti tra il nord ed il sud della Svizzera e dell’Europa. Come accaduto in altri punti strategici della nostra Confederazione, anche questa infrastruttura dev’essere ampliata e adattata alla crescita demografica del Paese affinché ognuno possa usufruire di una mobilità ottimale.

Quali sono i giorni meno indicati per partire e tornare dalle vacanze? Chi meglio del Touring Club Svizzero potrebbe fornire con assoluta precisione questa informazione di fondamentale importante per chi vuole mettersi in viaggio diretto o di ritorno dalle ferie?

E’ un’informazione di servizio che divulghiamo con tutta l’attenzione del caso, approfittando anche della cassa di risonanza del vostro quotidiano. Per partire, i giorni meno indicati del mese di luglio sono il 12, 13, 14 (ovvero il fine settimana ormai alle porte, ndr.) e così il 19, 20, 21 nonché il 26, 27, 28 e 31 luglio. Ad agosto potrebbero registrarsi forti criticità il 1° (festa nazionale svizzera) e così il 2, 3, 4, 9, 10 e 11. Per il controesodo non ho ancora previsioni precise. Sapremo essere più precisi a stretto giro.

E’ sempre valido il consiglio di non lasciare l’autostrada in caso di coda?

Sì, perché si va a creare traffico – e spesso anche code – in paesi e abitati che non hanno le infrastrutture necessarie per assorbire grandi flussi di traffico. Peraltro il guadagno in termine di tempo è minimo, mentre nel contempo il rischio di incidenti aumenta, così come il disturbo a chi vive nelle cittadine che vengono invase dal traffico autostradale e che vedono la qualità della vita peggiorare.

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