Brindisi alle vigne lariane

Produttori Le sfide produttive di Alessandro Possemato a Fino Mornasco e una riflessione: «Territorio in auge. Però non valorizzato nel modo giusto»

Per l’azienda agricola Concordia tutto è partito nel 2015, a Fino Mornasco. L’idea di produrre vino è venuta ad Alessandro Possemato, già titolare della foresteria La Torretta e sommelier, che ha deciso di convertire in vigne dei terreni agricoli della zona. All’inizio, l’esito dell’esperimento era incerto, e Possemato ha dovuto cercare con attenzione le strategie migliori per rendere gli spazi che aveva a disposizione adatti a produrre del buon vino.

Determinazione e abilità agraria

«Dal punto di vista strettamente tecnico e pratico, per partire ho effettuato un’aratura di profondità - spiega a La Provincia Possemato - mediante un attrezzo agricolo che si chiama ripuntatore o ripper, ho sparso letame per la concimazione, ho arato e poi fresato la terra». La fresatura è una lavorazione meccanica che ha lo scopo di rivoltare e rompere il terreno, provocando il rimescolamento degli strati superficiali. «Questo processo riguarda in modo specifico la mia realtà - precisa Possemato - perché dove invece i terreni che saranno dedicati alle vigne sono molto scoscesi e ripidi, oppure dove ci sono terrazzamenti, una pratica del genere non è applicabile». Ma non solo: «prima di lavorare la terra è molto importante anche fare dei prelievi per fare analizzare il tipo di terreno, sia superficiale sia nel substrato colturale, al fine di individuare eventuali carenze nutritive ed integrarle in modo mirato, in quanto un concime generico, come il letame, non è detto che sia sempre il migliore per fornire adeguati elementi nutritivi laddove ci siano carenze o bisogni specifici del terreno».

Il risultato delle analisi del terreno permette anche di individuare un adeguato portainnesto per le barbatelle - ossia le talee - che andranno poi messe a dimora. «Ci sono piante portainnesti adatte a terreni sabbiosi - spiega il titolare dell’azienda agricola - altri calcarei, altri sassosi, altri argillosi. Per ogni tipologia di terreno, ed anche di clima, non solo occorre scegliere un adeguato portainnesto, ma anche una determinata varietà di vite. Per fare un esempio, non poteri mai pensare di piantare a Fino Mornasco varietà di Cabernet Sauvignon oppure di Merlot, quando so già che questa zona mai mi permetterebbe di portare adeguatamente a maturazione quel particolare vitigno».

Alla fine, l’impegno è stat ripagato e i risultati sono andati anche oltre le aspettative. La produzione è partita, e Possemato ha già nuovi piani per il futuro: «nella vendemmia 2024, pur nella scarsità del raccolto, ho diviso la massa vendemmiata in due: dalla prima ho fatto la mia prima base spumate da uve chardonnay, mentre dalla seconda ho mantenuto la linea del vino bianco IGT Terre Lariane Chardonnay continuando il solco tracciato ormai nel lontano 2018. E poi c’è il mio desiderio di riuscire a proporre un rosso da uve pinot nero che mi dia soddisfazione e che possa essere rappresentativo di questo territorio della Bassa Comasca. Il pinot nero è un vitigno difficile da allevare perché è molto sensibile ai fattori climatici, quindi è una sfida aperta, una sorta di sfida a cronometro contro me stesso, che sono l’unico responsabile, nel bene e nel male, della riuscita di questo progetto».

Il ruolo del Consorzio dal 2008

L’aspirazione finale di Possemato è quella di avere almeno cinque etichette: un bianco in purezza da uve chardonnay (il Soco attualmente prodotto da Concordia), un rosso in purezza da uve pinot nero (il Fines) e poi una bollicina metodo classico da uvaggi misti (che potrebbe arrivare tra due anni), un bianco in purezza da uve Pinot bianco e infine un rosato oppure un bianco barricato.

«Spero di aver reso giustizia al nostro territorio, il Lago di Como - conclude Possemato - che ultimamente sta tornando fortemente in auge ma che, purtroppo, non è valorizzato nel modo giusto; non serve dare la percezione del lusso se poi non esiste una dimensione di territorialità promossa da tutti. Questo è il lavoro che faticosamente il Consorzio IGT Terre Lariane sta portando avanti ormai dal 2008, anno del riconoscimento ufficiale della nostra denominazione vitivinicola IGT Terre Lariane».

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