Cosmesi bio: «Una linea di prodotti
a base di latte di capra»

Filiera agraria A Casale Roccolo di Binago un passo avanti nella produzione Il titolare, Attilio Bulgheroni ha dato vita a un brand di skincare: “Atilia”

Una linea di skincare creata a partire da ingredienti di origine animale e vegetale legati al lago di Como e alla sua natura, battezzata con il secondo nome del suo inventore. Atilia è la nuova proposta di Fabio Attilio Bulgheroni, azienda agricola con sede a Binago che produce formaggi di alta qualità. L’ingrediente principale di Atilia è proprio il latte biologico, che proviene da caprette camosciate delle Alpi.

Come è nata l’idea dietro ad Atilia?

Tutto è iniziato perché ormai conosco molto bene le proprietà del latte di capra: ho studiato i suoi nutrienti e, più banalmente, ho notato come reagisce la pelle entrando in contatto con questa sostanza: ho le mani nel latte da vent’anni!

Non solo: si tratta di un ingrediente che è stato per secoli utilizzato in cosmetica, ha davvero una lunga storia. A tutto ciò bisogna aggiungere che, secondo me, questo era il momento propizio. Grazie a Casale Roccolo siamo conosciuti in città, e vedo che in generale le persone iniziano ad interessarsi alla provenienza dei prodotti, anche quelli cosmetici.

Qual è il processo per creare prodotti di skincare a partire dal latte di capra?

Sicuramente è necessario appoggiarsi ad un laboratorio che si occupa di biochimica, come abbiamo fatto noi. Per diventare un prodotto di skincare, il latte infatti deve essere associato ad altri nutrienti e sostanze, che dipendono anche dalla parte del corpo che va trattata e dall’effetto che si vuole avere. Iniziando la nostra collaborazione con il laboratorio, abbiamo innanzitutto fatto un po’ di test per arrivare alle formulazioni finali. Vogliamo mettere in commercio solo prodotti efficaci e piacevoli da usare, che rispettino le alte aspettative che le persone hanno rispetto alle proposte di Casale Roccolo.

Quali sono le proprietà per la pelle del latte di capra biologico?

La principale caratteristica è la sua capacità di nutrire in profondità, apportando vitamine che rendono la pelle luminosa, cosa di cui ci si accorge veramente fin dal primo utilizzo. Non solo: il latte forma un biofilm in grado di proteggere la pelle.

E quelle dei principi botanici che utilizzate?

Per quanto riguarda l’elemento botanico, abbiamo scelto dei grandi classici. Il latte di capra è il primo ingrediente in tutti i nostri prodotti, poi aggiungiamo, a seconda dei casi, karité, achillea, malva, ulteriori vitamine che non si trovano nel latte. Secondo la mia visione, non c’è bisogno di inventare nulla di straordinario: si tratta di piante e di principi utilizzati in cosmetica da molto tempo e dalle qualità comprovate. La vera differenza - ossia la caratteristica che permette ad un prodotto di avere un buon rapporto qualità-prezzo - è data più che altro dalla concentrazione degli ingredienti, dalle dosi che scegliamo di impiegare. Se ad esempio scrivo che una crema contiene achillea, devo poi inserirne abbastanza perché la pianta abbia il suo effetto benefico, cosa non sempre scontata. Una garanzia per il consumatore è trovare tra gli ingredienti tutte le “cose buone” e naturali in alto, ai primi posti tra le sostanze segnalate sul packaging.

Ci sono nuovi prodotti in arrivo per questa primavera? Può farci qualche piccola anticipazione?

Per la primavera e l’estate usciremo con un latte corpo, un doposole, uno stick labbra e sicuramente anche qualcosa che andrà sul volto. Su quest’ultimo prodotto però non posso ancora fare anticipazioni, siamo in una fase di studio e di test: creme e sieri che si applicano sul viso devono essere particolarmente delicati, c’è bisogno di molta cura. Al momento, invece, sono disponibili un bagno doccia, una crema corpo e una crema mani.

Crede che il settore dei prodotti make up e skin care biologici continuerà a crescere?

Sono dell’idea che crescerà soprattutto l’interesse per i prodotti che arrivano da luoghi a noi vicini. Nella mia visione, la skincare e il make up “a km 0” creano un legame tra la persona che compra e la persona che produce, e anche tra i clienti e il territorio. Questo umanizza il prodotto e gli dona un senso più profondo, che è anche culturale ed ambientale.

Penso che soprattutto le nuove generazioni siano più legate a questi valori. Mi sembra invece un concetto un po’ vecchio e superato quello di cercare i prodotti dall’altra parte del mondo, per quanto rinomati o efficaci. In realtà ogni luogo ha i suoi principi attivi a cui dare risalto: possono essere piante medicinali e latte in Lombardia, come limoni a Sorrento.

Come sono stati accolti i vostri prodotti skin care dal pubblico?

Molto bene, addirittura meglio del previsto! Le nostre clienti sono al 90% donne, con età molto varie, dai 20 ai 60 anni. Chi conosceva già Casale Roccolo ci ha dato piena fiducia, e anche chi ci ha scoperti in farmacia ha regalato subito i prodotti usciti prima di Natale alla famiglia e agli amici. Era proprio quello a cui puntavamo. Mi piace l’idea che una persona possa regalare un nostro prodotto a un’amica che non vive a Como, dicendole: questo viene dalla mia città, è il mio modo per fartela conoscere.

© Riproduzione riservata

© RIPRODUZIONE RISERVATA