Cravatte, gioiello comasco
Il pregio del “fatto a mano”

«Niente può sostituire la manualità di una persona esperta, il gusto per l’accostamento del colore, non c’è macchina che possa eguagliare il lavoro di un artigiano». In un mondo in cui l’intelligenza artificiale si sta inserendo in tantissimi ambiti del vivere quotidiano, incluso quello della produzione, ci sono realtà che, invece, conservano il bello del “fatto a mano”, l’autenticità e l’originalità che solo un artigiano può imprimere.

Ne è un esempio l’azienda Franco Bassi BB Cravatte Srl di Como, associata a Confartigianato Imprese Como, che propone una collezione contemporanea, composta di cravatte e sciarpe ma anche fazzoletti, accessori e gilet, nuovo capo iconico maschile. «La cravatta è un prodotto tipico di Como e fa parte della cultura della città – evidenzia Francesca Bassi, figlia del fondatore dell’azienda - l’artigianalità si mantiene nel tempo ed è indispensabile per realizzare la cravatta di alta qualità Made In Italy fatta a mano.

Il nemico, oggi, non è tanto l’intelligenza artificiale, quanto la mancanza di artigiani. Non ci sono più persone disposte a fare questo tipo di lavoro: oggi fare un’orlatura a mano di una cravatta, fare un’incappucciatura sono lavori che rendono poco. Negli ultimi due anni e mezzo c’è stato un aumento del 30% sul tessuto, mentre i costi accessori di confezione sono aumentati del 3-4%, quindi il costo della manodopera artigianale è rimasto molto basso e nessun giovane intende intraprendere questo percorso faticoso e non remunerativo. Per non parlare delle lavorazioni ancora più artigianali: noi avevamo cravatte ricamate a mano, con tutta una serie di disegnature, sfumature anche molto complicate, ma abbiamo dovuto porre fine a questa produzione perché essendo andate in pensione le ricamatrici, non abbiamo trovato nuovo personale». L’azienda, comunque, resta un riferimento del settore. «Mio fratello, Cesare Bassi, è il designer della collezione, sviluppa disegni e abbinamenti di colore e anche questo viene fatto ancora tutto manualmente. Lavora ancora senza il cad tessile, abbiamo imparato così alla fine degli anni ’80 da nostro padre.

I tessuti sono realizzati dalle tessiture di Como, tutta la produzione è locale, poi c’è un piccolo laboratorio tra Como e Cantù che si occupa del taglio e della confezione delle nostre cravatte e del controllo della qualità. Principalmente le nostre cravatte vengono esportate in Giappone, che da sempre è il nostro mercato principale, loro sono molto attenti all’artigianalità e al prodotto fatto a mano e hanno una predilezione alla conduzione familiare. Al di là del Giappone, già da qualche anno la cravatta è in sofferenza, a causa di questo abbigliamento giovane e informale, con un abbandono da parte degli uomini di un abbigliamento più elegante».

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