Filiera della meccanica. «Lavoriamo a pieno regime. Ma c’è L’incognita sui costi»

Alla vigilia di Fornitore Offresi (dal 15 al 17 febbraio a Lariofiere) l’analisi di Walter Cortiana che, con il fratello Luca, guida la 3 C Catene di Lecco. «Sugli ordini abbiamo una discreta visibilità, l’incertezza è legata al possibile rialzo dei prezzi delle materie prime»

Per quanto riguarda la mia azienda il 2024 è partito discretamente, abbiamo una buona visibilità degli ordini, ma è in corso un rialzo molto forte dei costi della materia prima, che per noi è il filo metallico che acquistiamo per produrre le catene. Parliamo di un aumento che dal 2020 al maggio del 2022 era stato del +110%, nel 2023 c’è stata una costante discesa ma restando sempre ben oltre i valori del 2020. E ora ci risiamo con gli aumenti».

Ad affermarlo, alla vigilia di Fornitore Offresi (a Lariofiere dal 15 al 17 febbraio), è Walter Cortiana, socio con suo fratello Luca della “3C Catene” di Lecco, azienda fondata cinquant’anni fa dal loro padre Giampietro e specializzata nella produzione di catene di piccole dimensioni totalmente made in Italy vendute anche all’estero, prodotte in grandi lotti, ma anche in piccoli volumi, destinate a catenifici, grossisti di ferramenta e aziende utilizzatrici dirette per una produzione di 35mila metri al giorno. Quelli di 3C Catene sono prodotti che oltre che essere venduti nelle ferramenta si inseriscono anche in alcuni ambiti della meccanica.

Com’è stato per la sua azienda il mercato nel 2023 e come si è aperto in senso commerciale il nuovo anno?

Abbiamo chiuso bene il 2023 e per noi chiudere bene significa non tanto fare utili macroscopici, dal momento che siamo una piccola impresa, quanto, comunque, uscire in utile, investire, mantenere il gruppo, rimanere sul mercato con successo. Tutto ciò sta accadendo e per noi è un riscontro molto importante, in una situazione che vede l’aspetto etico, umano e imprenditoriale andare di pari passo con il risultato economico. Ci crediamo veramente. Il 2024 è partito discretamente, stiamo lavorando a pieno regime e abbiamo una saturazione nel parco macchine di circa l’80%, tutto sommato ora non vediamo problemi.

Cosa si aspetta sui prossimi mesi?

Lo scenario prossimo futuro non è facile da leggere. Solitamente le grandi aziende che, a differenza di un’azienda artigiana, hanno possibilità di basarsi su una serie di studi e risorse proprie, possono avere un polso della situazione più preciso su quanto riguarda ad esempio l’andamento di costo delle materie prime, tema fondamentale per l’attività d’impresa. Noi invece scopriamo sempre che è in atto o che si profila un aumento dei costi delle materie prime dal fatto che ad esempio un cliente ci fa un ordine più grande del normale, oppure perché un fornitore ce lo annuncia qualche tempo prima. Ma non abbiamo le banche dati che ci danno previsioni.

E come le sembrano di solito le previsioni dei “grandi” rispetto alla realtà dei prezzi che poi vi arrivano?

Spesso le previsioni che danno non sono reali, perché di fatto spesso si scontrano col mercato. Ad esempio, l’Euribor è un tasso di riferimento che prima o poi si riflette sul costo del denaro. Ma se, nel nostro caso, la vergella, materia prima da cui si ricava il filo metallico che compriamo per produrre le catene, in Borsa ha un aumento dello 0,10% non è detto che il nostro fornitore ci aumenti il prezzo in pari misura in quanto magari, avendo bisogno di lavorare, magari fa i suoi calcoli e decide di incamerare un po’ di aumento, concedendo al cliente un po’ di sconto.

Quindi oltre all’andamento dei costi delle materie prime a determinare le condizioni è più spesso l’andamento del mercato?

Sì, se c’è molto lavoro tutti a cascata di pari passo aumentano i prezzi e ciò non crea problemi. In tal senso noi abbiamo le informazioni su prezzi con visibilità di 2-3 mesi, altri le hanno su tempi più lunghi.

Quanto incide la materia prima sul suo costo di produzione?

L’incidenza di costo è del 20% sulle catene più piccole, mentre sulle catene più grosse è del 70%. Noi, per totale trasparenza, trasferiamo ai clienti in pari misura l’aumento che ci viene applicato dal fornitore. I nostri clienti sanno benissimo come vanno i prezzi e quindi da questo punto di vista è un problema che si può gestire.

Che risposta si aspetta dal mercato sui nuovi aumenti in corso?

Un filo di misura media che solitamente utilizziamo, nel 2020 costava circa 0,70 euro al kg e nel culmine degli aumenti a maggio 2022 è arrivato a 1,45 euro, sebbene noi non lo abbiamo comunque mai acquistato a quei prezzi folli. Successivamente, nel 2023 il prezzo ha avuto una costante discesa attestandosi però sempre ben sopra il valore del 2020 e da inizio 2024 sembra sia ripresa l’ascesa molto forte dei prezzi. Ciò è un’ulteriore conferma della forte volatilità che le materie prime hanno avuto in questi ultimi 3-4 anni, e non è ancora finita. Per ora non abbiamo dovuto acquistare alle nuove condizioni, avendo ordini in casa utilizzando il nostro magazzino che ci permette di stare tranquilli, in quanto gli ordini che abbiamo già li andiamo a evadere con materia prima già acquistata al prezzo vecchio. Ma dagli ordini nuovi siamo costretti a nostra volta a trasferire gli aumenti.

Ripartirà una nuova corsa agli acquisti per contrastare aumenti progressivi?

Non so dire se ciò scatenerà una corsa, come in passato, ad acquistare più del necessario per timore di prezzi in aumento, oppure se si creerà un’attesa che invece i prezzi possano scendere. Da clienti e fornitori ricevo versioni non omogenee sulle intenzioni di comportamento, non c’è una coerenza unica e ciò è frutto di quell’incertezza con cui abbiamo a che fare da tanti anni. E che non fa bene all’impresa. Detto ciò, il primo mese di quest’anno si è concluso bene, su febbraio stiamo lavorando e per far fronte a nuove esigenze stiamo completando la selezione di un nuovo magazziniere perché dai nostri indici risulta che il collo di bottiglia non è tanto nella produzione della catena bensì in tutta l’attività di confezionamento e di tutto ciò che rende il prodotto immediatamente vendibile. Il mercato vuole consegne sempre più veloci.

Quali sono i suoi obiettivi per il 2024?

Abbiamo senz’altro l’obiettivo di consolidare l’investimento energetico, dopo il forte investimento in fonti rinnovabili dell’anno scorso quest’anno il nostro livello di investimento sarà limitato, anche se non si può stare fermi in quanto vogliamo ottimizzare quanto già fatto.

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