Imprese e Lavoro / Como città
Lunedì 09 Dicembre 2024
Fuori sede e alloggi: la piattaforma
con un “angelo” da assistente
Relocation Internazionali i clienti di Dotstay per il 64%. Adamo, founder e ad: «Il co-living si sta evolvendo»
Dotstay aiuta studenti e lavoratori a trovare un alloggio in una città diversa dalla propria. Non è l’unica realtà che si occupa di relocation, ma è l’unica che per farlo ha inventato la figura dell’Angel, una professione a metà strada una guida e un agente immobiliare.
«Spostiamo le persone – spiega Alessandro Adamo fondatore e amministratore delegato di Dotstay - La differenza rispetto alle altre società di relocation è che su Dotstay qualsiasi individuo che deve trasferirsi per motivi di studio o di lavoro, va sul nostro sito dotstay.com e prenota un assistente personale che abbiamo chiamato “Angel”. Una figura che aiuta il cliente nel percorso di relocation, in primis accompagnandolo fisicamente nella città di destinazione, o virtualmente attraverso video tour online, a visionare fino a cinque immobili di medio o lungo termine preselezionati per lui sulla base della prenotazione online».
L’Angel si occupa di tutto quello che è legato alle procedure per l’affitto di una casa, dalla traduzione del contratto agli aspetti più pratici come se fosse un “primo amico in città”. In fase di prenotazione il cliente indica il periodo di tempo in cui si fermerà nella nuova sede e le caratteristiche dell’alloggio che sta cercando.
Modello non tradizionale
«Le altre società di relocation continuano a lavorare in modo tradizionale, mentre Dotstay porta la relocation in ambito digitale, è l’unica piattaforma al mondo dove per trasferirsi in una nuova città non si prenota un alloggio, non si contatta un’agenzia, ma si prenota una persona del luogo».
Qual è il vostro cliente tipo? «Studenti di accademie, università o scuole di alta formazione che solitamente gravitano intorno al mondo del design o della moda, soprattutto a Milano, oppure manager aziendali. La permanenza media è di un anno e il 64% della clientela è internazionale».
Il vostro modello di business è attivo in altre parti del mondo? «In questo assetto digitale che consente di prenotare un assistente online non abbiamo competitor diretti, il settore della relocation è diffuso capillarmente in forme eterogenee. Uno dei nostri principali obiettivi sul medio e lungo termine è quello di diventare un marketplace, uno strumento digitale per tutte le realtà che nel mondo svolgono questa professione, un hub internazionale per i relocator».
Un servizio che potrebbe essere utilizzato anche dalle imprese che cercano abitazioni per i propri lavoratori, Dotstay proporrà a breve un prodotto appositamente pensato per questi casi: «Abbiamo già attivato partnership con grandi importanti e lanceremo un software per le aziende, per consentire agli hr manager o ai facility manager di gestire con più facilità la relocation dei propri dipendenti. Il mondo delle grandi imprese continua ad avere il problema spinoso della relocation dei dipendenti che non può più fare affidamento sulla formula residence che negli anni Ottanta e Novanta andava per la maggiore. La richiesta è quella di avere appartamenti privati. Il nostro futuro guarda in direzione delle grandi aziende».
Dal vostro osservatorio come si sta evolvendo il mercato degli affitti a medio e lungo termine dove operate? «Vediamo un’evoluzione abbastanza repentina del mercato del co-living. La nuova gestione degli studenti fuori sede sta portando fondi esteri a investire in maniera anche importante sulla città di Milano per creare poli di co-living, una sorta di residence di lusso, ce ne sono già diversi attivi. Il mondo della condivisione studentesca sta cambiando a velocità abbastanza elevata. L’assenza di campus delle università italiane è sempre stato un problema abbastanza dichiarato rispetto ai campus universitari americani o anglosassoni, Milano si sta attrezzando in quella direzione».
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