Economia lariana: artigianato, turismo, casa attori dello sviluppo

Lo scenario A Como frena l’industria di circa 2 punti dopo un 2022 da record Nonostante la fine del Superbonus, costruzioni in crescita a livelli pre-Covid

Le imprese stanno giocando in questi anni una lunga partita a “Monopoli”, dove le carte “Imprevisti” e “Probabilità” propongono scenari sfidanti che arrivano fino a cambiare le regole del gioco. La voglia di giocare non manca, le aziende lariane dimostrano solidità e resilienza, investono su capitale umano e sostenibilità, trovano nuovi modi per restare in gara.

Tra frenata ed espansione

«Il 2023 era partito bene per l’economia lariana, superando in tutti gli ambiti i valori pre Covid, poi il conflitto russo-ucraino, quello israelo-palestinese, le crescenti tensioni geopolitiche, l’esplosione dei costi di molte materie prime, a partire dai beni energetici, la frenata degli scambi internazionali, hanno cambiato lo scenario globale, molti esperti a questo punto lamentavano contraccolpi sulle nostre imprese che invece hanno saputo reagire bene a questi stimoli esogeni negativi» ha osservato Carlo Guidotti, responsabile dell’Ufficio Studi e statistica della Camera di Commercio Como-Lecco nel corso della Giornata dell’Economia del 25 giugno.

«L’industria ha registrato una frenata, un rallentamento fisiologico dopo un 2022 record, tanto più che l’occupazione ha poi seguito in un percorso di crescita avviato nel 2021, i nostri imprenditori industriali vogliono investire sul capitale umano per rafforzarsi e continuare a giocare in attacco». L’indice relativo alla produzione industriale è diminuito nell’area lariana di circa due punti, con una flessione più marcata nel sistema lecchese (-2,2%) rispetto a quello comasco (-1,3%).

«In merito all’artigianato non solo è cresciuta l’occupazione, ma anche la produzione, questi dati ci parlano di resilienza e volontà di ripartire di slancio non appena il quadro generale lo permetterà».

Nel comparto dell’artigianato, il 2023 si è confermato il terzo anno consecutivo di espansione, l’indice della produzione ha registrato un incremento, nell’area lariana nel suo complesso, di circa 1,5 punti, superando la soglia dei 112 punti, livello mai raggiunto negli ultimi 15 anni. L’aumento è risultato più consistente nell’area lecchese (+2%) e più contenuto in quella comasca (+1%).

«Le costruzioni sono un settore del manifatturiero che si trova in un momento particolare, un settore ben rappresentato nell’economia lariana che conta 11mila imprese di cui due terzi sono imprese individuali, si temeva una calo nel 2023 data la fine del Superbonus e tenuto che gli interventi del Pnrr difficilmente coinvolgono le aziende piccole come quelle che compongono il nostro tessuto economico.

Dai cantieri ai flussi turistici

Invece un calo non c’è stato, anzi, si è registrato un aumento degli addetti del 12% e delle ore lavorate +4,3%, valori ben superiori ai livelli pre Covid. Pur con un calo delle compravendite di immobili, influenzato dagli alti tassi di interesse, Como e Lecco sono su livelli più alti rispetto al picco pre pandemia». Lavorano nell’edilizia tra i 24mila e i 25mila addetti, ma quelli alle dipendenze, rilevati dalla Cassa Edile di Como e Lecco, sfiorano le 9mila unità.

«Nel 2023 il terziario, pur con un trend meno esplosivo rispetto all’anno precedente, ha visto il valore aggiunto continuare a crescere. Si registra un incremento evidente anche nell’occupazione, servizi e commercio raggiungono punti di massimo, ogni macrosettore però racchiude un ventaglio di realtà che spesso hanno andamenti diversi, per esempio il settore bancario non ha visto aumenti occupazionali, al contrario del turismo».

Il turismo è un settore chiave per l’economia lariana, rappresenta un decimo di tutte le localizzazioni e oltre un decimo di tutti gli addetti, entrambi valori sono aumentati dell’1,2% rispetto al 2022, portando il totale a 7.500 localizzazioni e 31mila addetti. «Per i flussi turistici il 2023 è stato un anno da incorniciare gli arrivi hanno superato i 2,2 milioni, più 400mila, +18% rispetto all’anno precedente. Le presenze hanno toccato quota 5,6 milioni, +600mila notti, +13%. Le presenze nelle strutture extra alberghiere hanno superato quelle alberghiere, 3,1milioni contro 2,5milioni. Il mercato alternativo di Airbnb in due anni è cresciuto del 90%».

Prometea ha fornito alcune stime sul 2027 su export, import, occupazione, valore aggiunto e reddito disponibile: «Sono tutte positive per entrambe le province, questo ci conforta perché conferma la solidità del nostro tessuto economico, dà conto delle eccellenze presenti, evidenzia le possibilità e ha un orizzonte chiaro. L’area lariana però non è slegata dal resto del mondo, le nostre imprese sono saldamente connesse con la catena globale, le filiere, i mercati, i flussi di conoscenza».

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