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Lunedì 31 Ottobre 2022
I voli stratosferici con base a Erba. Lo Spazio alla portata di tutti
Startup Involve Space e la sua sonda sostenibile per le missioni intorno ai 35mila metri di quota. Testing, dati per la ricerca e missioni commerciali
Più vicini allo Spazio con lanci stratosferici eco sostenibili e non è un modo di dire. Involve Space, con base a Erba, è una startup capace di realizzare missioni che portano una sonda per rilevazioni dati e test nella fascia alta dell’atmosfera, ma lo fa in modo sostenibile, perché la sonda si può riutilizzare, non consuma combustibili ma sale verso il cielo grazie all’elio e all’energia solare dei suoi pannelli che la ricaricano a terra e in volo.
Se gli aerei si muovono a 10mila metri di quota e il satelliti a 300 chilometri di quota, nello spazio intermedio volano i palloni stratosferici che viaggiano attorno ai 35mila metri di quota. Possono così risolvere il problema del gap di altitudine operativa tra aeromobili e satelliti, inquinando meno e con costi più ridotti.
L’attività
Si occupa di quella parte di cielo Involve Space, nata nel 2015 a Erba, startup italiana ammessa al programma di accelerazione dell’Agenzia Spaziale Europea e uno dei pochissimi fornitori europei di voli stratosferici. «Forniamo un complemento alle tecnologie di testing di attrezzature satellitari o un supporto per la ricerca scientifica in stratosfera – spiega Jonathan Polotto, ceo e direttore - operiamo tra i 30 e i 50mila metri di altitudine, una fascia molto interessante con condizioni fisiche simili a quelle dell’orbita terrestre che permette di fare esperimenti e test per i satelliti».
Gli obiettivi sono molteplici: condurre ricerche tecniche e scientifiche, fare testing di elettronica e materiali, anche di satelliti, oppure permettere operazioni in ambito di sicurezza, ma si sono realizzati anche voli commerciali, per produrre materiale multimediale ad alto impatto visivo o realizzare eventi non convenzionali. L’innovazione di Involve Space, infatti, è che oggi i voli stratosferici affiancano agli scopi di ricerca scientifica e tecnica un ritorno commerciale e la vision della startup è semplice: concedere a tutti di avvicinarsi allo spazio.
Un’idea nata da un gruppo di amici e rapidamente sviluppata tanto da aggregare un giovane team di una decina di professionisti tra informatici, ingegneri, designer ed esperti di marketing. Inclusa nel ristretto numero di fornitori europei di voli stratosferici e dopo dopo aver completato con successo alcune missioni con testing di satelliti che presto andranno in orbita, Involve Space ha lanciato tra agosto e settembre un round di investimento che si concluderà a fine anno.
«Una serie di investitori privati e un paio di fondi stanno contrattando con noi un ingresso in società con l’obiettivo di soddisfare le milestone che ci siamo prefissati circa lo sviluppo della sonda, perché possa avere sempre più applicazioni e una maggiore espansione anche in un’ottica internazionale grazie alla cooperazione con l’Agenzia Spaziale Europea – ha spiegato il ceo Polotto - Confidiamo di poter realizzare uno sviluppo molto veloce, da qui ai prossimi cinque anni, per cercare di arrivare prima degli altri».
Le altre realtà
Sono solo due le altre realtà che si occupano di voli stratosferici in Europa, oltre a Involve Space, esiste Zero 2 Infinity S.L. in Spagna e Cnim Airspace in Francia, considerate più come possibili realtà con cui collaborare che competitor perché si muovono in un orizzonte di mercato in forte espansione con grandi investimenti nel settore aerospaziale.
Infatti il particolare mercato delle High Altitude Platforms sopra i 30mila metri di altitudine, che include, oltre alle sonde stratosferiche, anche dirigibili e pseudo satelliti, prevede di raggiungere nel 2028 un valore di 2,6 miliardi di dollari. L’idea è già stata non solo validata ma ampiamente testata, Involve Space ha supportato il test del nanosatellite e dell’elettronica di bordo di ADAA Association con un testing dell’elettronica di bordo, ha accompagnato la rilevazione dati sull’inquinamento in atmosfera per Greenpeace Italia, e si è occupata del test del sistema di trasmissione del satellite di Delta Space, startup aerospaziale italiana che utilizza come vettore i razzi di Space X.
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