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Lunedì 28 Ottobre 2024
In India grazie a LinkedIn: «Imprese piccole ma social»
Innovazione Giada Castelnuovo artefice dell’internazionalizzazione della ditta di famiglia, a Cesana Brianza, alla Mostra Artigianato
Quella dell’azienda “Oreste Castelnuovo” con sede a Cesana Brianza è una storia d’impresa famigliare iniziata vent’anni fa quando il fondatore che ha dato il proprio nome all’attività ha deciso di mettersi in proprio dopo molti anni di esperienza nel settore della produzione di filiere (o trafile), utensili con i quali avviene la deformazione plastica delle barre e dei profili di acciaio che vengono lavorati dalle trafilerie per applicazioni di vario genere.
La svolta tra il 2018 e il 2022
Il chiarimento arriva da Giada Castelnuovo, 26 anni, figlia del fondatore titolare dell’azienda, che fa chiarezza su un equivoco: «Siccome costruiamo trafile veniamo definiti come trafileria, ma non lo siamo. Noi costruiamo un attrezzo, un prodotto che di per sé è di nicchia, che pochi realizzano in Italia e in Europa, nonostante abbia in realtà un utilizzo massivo».
Giada, 26 anni, è in azienda dal 2021, così come da tempo ne fa parte anche sua madre, Cristina Valsecchi, responsbile dell’amministrazione. Mentre la produzione si basa sul grande know-how di suo padre, la giovane imprenditrice è stata artefice dell’internazionalizzazione di quella che oggi è una realtà piccola (10 dipendenti) ma strutturata, con la maggior parte del mercato in Italia ma anche con una quota del 15% sull’estero, dall’Europa a Paesi extraeuropei fra cui Turchia, India, Messico.
«Pur essendo piccoli, con tanto impegno e gradualmente ci siamo aperti molte porte sul mondo», in un processo iniziato nel 2018 e proseguito con un passo determinante nel 2022, con la partecipazione in Germania alla fiera internazionale “Wire and tube” che ha aperto le porte alle vendite all’estero ancora oggi in sviluppo.
Alla Mostra dell’Artigianato l’azienda non sarà presente fra gli espositori, ma Giada Castelnuovo è stata invitata a portare una testimonianza di come l’utilizzo dei social media sia importante nella crescita verso l’estero, «che è alla portata anche delle imprese più piccole». Castelnuovo sarà presente dunque in Lariofiere il 31 ottobre per parlare ai ragazzi degli istituti di grafica del territorio.
Il monito alla Generazione Z
Castelnuovo non perde tuttavia occasione, negli incontri coi ragazzi, di ricordare che sebbene spesso i giovani oggi abbiano «una grande volontà, ammirevole, di entrare in grandi realtà dove possono diventare professionisti e magari i migliori nel loro campo. Ma aggiungo che c’è un altro lato della medaglia: chi è giovane e si impegna in una pmi ottiene l’opportunità di diventare non solo un professionista completo ma anche una persona in grado di affrontare situazioni di stress, elasticità e versatilità importanti sia nel mondo del lavoro sia nella vita personale». La sua sarà una testimonianza diretta di come i social abbiano aiutato anche la crescita della Oreste Castelnuovo: «Noi utilizziamo i social media nella nostra attività – afferma Castelnuovo -, su cui ero già intervenuta in una conferenza organizzata da Confartigianato. In quell’occasione era emerso come l’utilizzo della piattaforma Linkedin ci abbia portati a raggiungere, e non lentamente, anche il mercato indiano che a prima vista ci era sembrato così irraggiungibile per una realtà delle nostre dimensioni».
Un altro mercato rilevante che l’azienda ha iniziato ad esplorare nel 2021 è quello della Turchia, con la partecipazione a una fiera sul posto nel 2022: «È un mercato che l’anno scorso è stato molto a rilento a causa della crescente inflazione. Quest’anno però è in ripresa. Anche in Italia osserviamo che a livello generale non è un bel momento, dove diversi nostri clienti fanno cassa integrazione di venerdì. Abbiamo un grosso gruppo cliente che produce macchinari agricoli e che è in cassa integrazione da aprile. Tuttavia noi per fortuna abbiamo molti ordini, il lavoro per noi sta funzionando bene.Vince - conclude Castelnuovo - chi mantiene un buon made in Italy basato sulla qualità e su specifiche tecniche molto restrittive che altri mercati non riescono a raggiungere».
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