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Lunedì 09 Dicembre 2024
Innovazione e formazione Its «per imprese più competitive»
Intervista Laura Rocchitelli, a capo dell’Its Meccatronica Lombardia e ospite della Festa delle imprese a Lecco: «C’è molta strada da fare»
Per resistere alle tempeste che si stanno scatenando a livello mondiale, le imprese devono continuare a perseguire la strada dell’innovazione.
E non ci può essere innovazione senza formazione. Lo ha evidenziato Laura Rocchitelli, presidente del gruppo Rold di Nerviano (Milano) e presidente di Its Meccatronica Lombardia, ospite della “Festa delle imprese” promossa lunedì scorso dal quotidiano La Provincia di Lecco e da Unica Tv. Laureata in economia aziendale alla Bocconi, Rocchitelli guida l’impresa fondata dai genitori Onofrio e Dolores nel 1963, specializzata nella produzione di componenti innovativi e tecnologia per elettrodomestici: lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, frigoriferi, forni e cucine.
Da sempre attenta alla formazione, ha accettato con entusiasmo la sfida di presiedere l’Istituto tecnico superiore lombardo per le nuove tecnologie meccaniche e meccatroniche che riunisce imprese, enti di formazione, università, istituzioni ed associazioni di categoria.
Quali sono le principali caratteristiche dell’impresa che guida?
La nostra è un’azienda famigliare, io rappresento la seconda generazione insieme a due fratelli. L’impresa è stata fondata dal nulla ed è cresciuta nel tempo: il primo grande cliente è stato Ignis. Oggi lavorano con noi 230 persone e realizziamo un fatturato di circa 48 milioni. Produciamo principalmente in Italia e, solo recentemente, abbiamo aperto una piccola unità produttiva in Serbia. Per noi l’innovazione è sempre stato un punto di forza: non solo per quanto riguarda il prodotto, ma anche a livello organizzativo e di processo. Il libro sulla nostra storia è stato giustamente intitolato “Frequentare il futuro”.
Quali motivazioni l’hanno condotta alla presidenza dell’Its Meccatronica Lombardia?
Sono stata lusingata per questo incarico, anche perché ho sempre creduto nel rapporto tra aziende e formazione. Penso infatti che, in un’azienda, siano le persone a fare la differenza: per questo motivo anche nella nostra impresa la formazione è sempre stata al centro. Abbiamo quindi fondato un’academy aziendale rivolta ai nostri collaboratori ma anche aperta al territorio. Ospitiamo giovani dall’esterno perché il rapporto è biunivoco: noi mettiamo a disposizione l’esperienza e chi viene da fuori porta nuove conoscenze formative e freschezza.
Parliamo degli Its. Oggi hanno un’identità e una dignità precise oppure rappresentano ancora una scelta “di serie B”?
Purtroppo c’è ancora molta strada da fare: gli Its rappresentano una risposta importante alle esigenze delle aziende e, per i ragazzi, sono una possibilità di trovare un’occupazione in linea con il proprio percorso di studi. In molti casi, gli Its sono ancora percepiti come una scelta effettuata da coloro che non hanno la possibilità di andare all’università ma è sbagliato: io credo che sia un’opzione che permette di vedere immediatamente applicato quanto si studia e che ha una dignità pari a quella della scelta universitaria. Certo, anche da parte nostra occorre un salto a livello comunicativo, per raccontare meglio cosa sono gli Its. Anche il nome non aiuta, perché viene confuso con l’Itis che riguarda invece la formazione media superiore.
Anche le imprese devono riuscire a raccontarsi meglio?
Sì, questo è un altro grave problema delle nostre imprese: a livello associativo infatti, anche come Federmeccanica, stiamo lavorando per spiegare come sia fondamentale mostrare le nostre fabbriche per quello che sono realmente. Non si tratta di luoghi sporchi, poco salubri e vecchi, ma di ambienti sani, pieni di tecnologia e innovazione. Noi imprenditori siamo spesso concentrati sul prodotto e non su come siamo percepiti all’esterno. Ecco perché ritengo fondamentale un’area marketing e comunicazione: dobbiamo raccontare quello che si fa realmente in un’azienda e l’apertura verso l’ecosistema che ci circonda. Del resto, quando facciamo colloqui di lavoro, oggi notiamo chiaramente come i giovani non guardino soltanto l’aspetto retributivo: c’è grande attenzione al tema della sostenibilità ma anche a quello della formazione. Un’azienda quindi deve rendersi attrattiva, ad esempio con la presenza sui social media.
Quali sono i messaggi che lanciate ai giovani che frequentano gli Its?
Penso che sia importante credere in se stessi per poter così valorizzare al meglio le proprie capacità. Io non credo che i giovani di oggi siano svogliati: è il mondo circostante, composto da famiglia, scuola e aziende, che deve stimolare chi si sta formando. Un messaggio chiave è questo: se si affronta lo studio ed il lavoro con passione, i risultati poi arrivano. Con gli Its, cerchiamo di trasmettere le basi tecniche, ma anche la volontà di essere curiosi e desiderosi di imparare, perché la formazione deve durare tutta la vita. Questo è anche il motivo per cui abbiamo creato un’academy interna: desideriamo stimolare un continuo desiderio di aggiornamento.
Oggi poche ragazze frequentano gli Its. Per quali motivi? Come renderli attrattivi anche per le studentesse?
Il problema fondamentale è dato dal bacino da cui gli stessi Its attingono, ossia gli istituti tecnici, spesso prevalentemente maschili. Ma anche questo fenomeno è legato alla cultura e agli stereotipi che fanno parte dell’immaginario collettivo.
È difficile che una ragazza di quattordici anni inizi una scuola superiore tecnica.
E, del resto, ad una bambina regaliamo una bambola, non il meccano. Penso sia un problema da affrontare, che richiederà molto tempo. Oggi qualche ragazza si vede negli Its, ma sono poche e, peraltro, sono quelle che hanno le valutazioni migliori, forse perché più motivate.
Le aziende sono sempre più alla ricerca di manodopera che non trovano e, intanto, si parla spesso di “fuga di cervelli” all’estero. Cosa ne pensa?
Penso che questo avviene anche per colpa nostra, perché spesso i giovani sono poco valorizzati sia a livello di retribuzione che di opportunità di crescita. Noi imprenditori dobbiamo avere il coraggio di dare fiducia ai più giovani. L’inclusione non è solo di genere, ma anche tra generazioni.
E comunque la nostra società si trova a fare i conti con l’inverno demografico. Ritiene opportuno allargare le iscrizioni agli Its anche a studenti provenienti dall’estero? Può aiutare l’integrazione?
Credo di sì, e infatti stiamo già facendo percorsi in questa direzione come Its Mecccatronica, aprendo le iscrizioni anche dall’estero. Ma si tratta di un tema su cui andrebbero prese decisioni a livello nazionale: per affrontare l’inverno demografico, che è un fatto, occorre necessariamente integrare persone straniere, che naturalmente devono essere formate e poi pronte per entrare nel mondo del lavoro.
Tornando a parlare dei giovani, spesso si sente dire che “oggi non hanno più voglia di lavorare, mentre ai miei tempi…”: è davvero così?
No, come evidenziavo prima questi sono gli alibi di coloro che non sanno stimolare nel modo giusto i giovani di oggi. In ciascuno c’è la possibilità di far scattare una scintilla. Occorre valorizzare ogni persona per quanto può dare, motivandola.
Naturalmente è importante la passione: ad un giovane che deve scegliere un percorso formativo, raccomando sempre di fare ciò per cui si sente portato, ciò che lo fa sentire bene: in quel cammino, proprio grazie alla passione, potrà sempre più crescere e raggiungere risultati importanti.
Gli Its sono all’avanguardia anche sul fronte dell’innovazione?
Certamente, nascono proprio per essere in linea con il presente e con il futuro. Naturalmente non ci si deve mai fermare, offrendo a chi studia gli strumenti necessari per affrontare i cambiamenti in atto. Per essere davvero innovativi, occorre continuare a formarsi.
Cosa ne pensa dell’attuale situazione dell’economia nazionale. È preoccupata per il futuro?
Vedo tanti segnali di incertezza e questo certamente preoccupa. Nel 2025 temo che molti settori entreranno in difficoltà. Anche in questo caso, tuttavia, chi è riuscito ad investire in formazione ed innovazione si troverà certamente in una posizione di vantaggio per affrontare le difficoltà che incontreremo.
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