Imprese e Lavoro / Olgiate e Bassa Comasca
Lunedì 09 Gennaio 2023
Innovazione e sostenibilità tessile in formato digitale
Intervista Le nuove frontiere della tecnologia di stampa e un rivoluzionario strumento per certificare la tracciabilità. Roberto Lucini, Ceo di Creazioni Digitali: «Già raggiunti livelli altissimi, ma c’è spazio per un ulteriore sviluppo»
Fondatore e Ceo di Creazioni Digitali, azienda del distretto di Como leader nella stampa digitale per il tessile, Roberto Lucini ha ideato il sistema GreenDrop per la stampa digitale a pigmento che riduce i consumi di acqua ed energia e sviluppato CreŌ, centro per l’innovazione responsabile nella stampa tessile digitale in collaborazione con Kornit Digital, società israeliana della moda.
Quali sono gli ambiti in cui si concentra l’innovazione nella stampa digitale per il tessile?
Per definizione e velocità sono già stati raggiunti livelli altissimi nella stampa digitale, si tratta quindi di lavorare per implementare altri aspetti. Per esempio nell’ambito della stampa 3D, molto richiesta, e degli effetti metallici, oro e argento, che oggi non si possono ancora replicare con la stampa digitale. Un esempio sono le lamine che richiedono di operare delle applicazioni. Sono questi quindi i possibili nuovi campi di sviluppo per la stampa digitale. Noi per esempio abbiamo lavorato sul bianco.
In quale modo e per ottenere quali risultati?
Abbiamo operato una svolta con la stampa digitale del bianco versione roll-to-roll: stampando direttamente il bianco, si riduce la quantità di stampa degli altri colori. Inoltre c’è la possibilità di stampare su tessuti scuri o medio scuri un fondo bianco su cui far brillare, poi, tutti gli altri colori. Questo in un unico processo. Otteniamo questi risultati utilizzando l’avanzata tecnologia di Kornit Digital, multinazionale israeliana che è riuscita a portare nella stampa roll-to-roll i notevoli risultati già ottenuti nella stampa sul capo posizionato. Creazioni Digitali ha avviato da alcuni anni con Kornit Digital una fattiva partnership per lo sviluppo delle sue tecnologie basate sull’innovazione responsabile che è la nostra definizione di sostenibilità.
Qual è il più recente progetto di innovazione nel quale vi siete impegnati con il vostro partner?
Abbiamo sempre creduto nella stampa digitale con inchiostri a pigmento e con l’israeliana Kornit Digital abbiamo siglato un accordo per sviluppare inchiostri e processi innovativi sostenibili nel nostro centro sperimentale CreŌ con vantaggi a livello di produzione e di sostenibilità. Il centro di Lurate Caccivio svolge diverse attività in una location multifunzionale: non solo produzione, ma anche area meeting, ideale per lo sviluppo di nuove idee e creazioni. Ci si può dedicare a: innovazione e sperimentazione, campionature, piccole e grandi produzioni, questo senza dimenticarci le performance richieste dal mercato e coinvolgendo le nuove generazioni.
Sul territorio comasco, oltre alle grandi aziende consolidate da tempo, state avviando nuove collaborazioni?
Sì, siamo stati coinvolti con piacere dalla startup comasca Piutrenove in processi di tracciabilità dei tessuti stampati inserendo una sorta di QR code invisibile all’occhio umano all’interno del disegno reso leggibile tramite apposita app. Si tratta di un StealthCode e si basa su una tecnologia che consiste nell’inserimento del dato univoco in un prodotto stampato. Il dato è impercettibile e può essere distribuito su tutta la superficie del prodotto. Il codice viene inserito tramite una tecnologia che non può essere replicata e duplicata perché univoca e non può essere “tradotta” dalla fotocamera dei cellulari proprio per proteggere i dati che si possono raccogliere. Ma viene letta solo con una App dedicata ed esclusiva che permette la custodia protetta dei dati.
Siete i primi a sperimentare questa innovazione?
Per la stampa su tessuto sì. La tecnologia è stata sviluppata per il packaging nella grande distribuzione organizzata e ora noi di Creazioni Digitali insieme a Piutrenove stiamo sperimentando l’utilizzo nel tessile e realizzando i primi progetti pilota.
Quali vantaggi potrà portare al mercato dell’abbigliamento?
Si tratta di una soluzione per tracciare il tessuto che diventerà capo per verificarne l’originalità e dare una serie infinita di informazioni. Può essere uno strumento di marketing per sviluppare una servizi per il consumatore finale. Mentre per i brand della moda può tracciare in modo certo i passaggi di produzione del tessuto, a garanzia di una filiera sostenibile. Obiettivo ora irrinunciabile. Per perseguirlo occorre considerare un cambiamento culturale radicale che tenga conto di due evidenze: la consapevolezza che non è più possibile continuare con gli stessi modelli produttivi e l’aumentata sensibilizzazione dei consumatori che sono sempre più attenti e che richiedono una totale trasparenza in tema di eco-sostenibilità.
Perché la stampa digitale si ritiene più sostenibile rispetto alle soluzioni tradizionali?
Nel mondo della sostenibilità si attribuisce grande importanza alla riduzione al minimo dell’uso delle risorse. Per volumi d’acqua e di emissioni di CO2 il processo digitale offre un’impronta ecologica e pulita. Altrettanto vale per lo spazio: quando si confronta l’ingombro in fabbrica dei macchinari per la stampa tessile, quelli per la stampa digitale riducono drasticamente l’impronta di produzione e stabiliscono un nuovo parametro di sostenibilità.
E da un punto di vista energetico?
In questo momento i consumi di energia sono un tema ed è vero che la stampa digitale consuma ma comunque molto meno rispetto a un impianto tradizionale.
Riguardo al risultato qualitativo esiste un possibile confronto?
Si sono raggiunti ottimi livelli con la stampa digitale ed è anche per questo, oltre che per la velocità, che la stampa digitale oggi copre la maggior parte delle produzioni. Esiste ancora una nicchia di eccellenza per la stampa a mano di alcuni accessori di alta gamma.
C’è, per la stampa digitale, un ulteriore margine di miglioramento?
Assolutamente sì, l’industria tessile sta vivendo un periodo di grande trasformazione. Da un lato intervengono fattori come la globalizzazione e l’evoluzione della domanda che spingono l’innovazione. Ma anche la tensione per risolvere le criticità e le crescenti legislazioni ambientali stanno esercitando pressioni sul business attuale. Non solo si stanno sviluppando sempre nuove soluzioni, ma emergono continuamente nuovi ambiti di crescita e sperimentazione. Oggi le potenzialità delle tecnologie della stampa digitale consentono di ridefinire i fondamentali dell’intera supply chain cambiando i paradigmi dei processi di produzione.
Cosa significa e cosa comporta per il futuro?
È quello che stiamo facendo nel nostro centro sperimentale CreŌ, Creation Opportunity, centro per l’innovazione responsabile nella stampa tessile digitale allestito all’interno di Creazioni Digitali. La migrazione verso una maggiore produzione digitale crea molte possibilità di nuovi modelli di business e fa immaginare nuove figure professionali. Siamo solo all’inizio di una trasformazione profonda che influirà anche sulla filiera a monte e a valle sui mercati.
Ci sono progetti di ricerca in Italia o all’estero di implementazione delle performance?
Sì, sappiamo che molti produttori stanno lavorando a nuove soluzioni di stampa che presenteranno nel mese di giugno in occasione di ITMA 2023. La più grande fiera internazionale della tecnologia tessile e dell’abbigliamento infatti quest’anno torna a Fiera Rho Milano e sarà possibile osservare tutte le innovazioni che nell’ambito del tessile e della manifattura dei capi di moda stanno trasformando tutti i settori di business. In questo contesto i grandi produttori di macchinari di stampa e di inchiostro saranno presenti con le loro novità.
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