l’Ai migliora la produzione, così processi più efficienti

Intervista Ilaria Fumagalli, ceo di Steriline, azienda comasca di macchine per l’industria farmaceutica. In programma trenta ingressi all’anno: «Prezioso l’Its Meccatronica»

Ilaria Fumagalli è impegnata in Steriline dal 1997, dopo la laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche a Milano. All’interno dell’azienda comasca ha ricoperto funzioni di crescente importanza fino alla carica di direttore operativo. Oggi è la nuova ceo dell’azienda specializzata nella produzione di linee per il confezionamento destinate alle aziende farmaceutiche.

Ha raccolto un’importante mandato familiare, quali sono i tratti più innovativi che descrivono il futuro dell’azienda?

Proprio domani organizzeremo un open day in azienda, dove accoglieremo circa 150 clienti. In quell’occasione presenteremo le linee di produzione che stiamo sviluppando, insieme a un progetto innovativo che sfrutta l’intelligenza artificiale. Questa tecnologia è integrata nei nostri macchinari, dove si utilizzano sensori per rilevare le anomalie. Stiamo infatti installando telecamere nel processo di produzione per monitorare l’operatività delle macchine. Grazie all’intelligenza artificiale possiamo prevenire e rilevare le differenze nei processi, migliorando l’efficienza produttiva. Le telecamere infatti ci permettono di identificare anomalie in tempo reale e di raccogliere dati utili per ottimizzare ulteriormente i nostri macchinari.

Quali sono le prospettive di crescita?

L’anno 2023 si è chiuso con 56 milioni di euro di valore della produzione, il più alto di sempre, che è comunque stabilmente sopra i 50 milioni dal 2021 in poi.

Gli ordinativi già in essere ci garantiscono tranquillità per l’anno 2025 e 2026. A livello economico il 2024 sarà un anno di assestamento in cui poniamo le basi relative all’organizzazione e all’ampliamento della forza lavoro. Solo quest’anno abbiamo già assunto 32 persone, che stiamo formando, per preparare la futura espansione. Per l’anno in corso ci attendiamo volumi paragonabili a quelli dell’esercizio 2023.

Inoltre, sempre quest’anno, abbiamo avviato il cantiere del nuovo insediamento industriale in via Tentorio 21, i nuovi lotti si completeranno a inizio 2026. Oggi operiamo in 8.800 m2 di produzione e 2.400 m2 di uffici. Quando il nuovo spazio sarà operativo avremo 11.300 m2 di produzione e 3.600 m2 di uffici.

Viste le previsioni, siete alla ricerca di personale?

Steriline è cresciuta molto negli ultimi 3 anni, oggi possiamo contare su circa 400 collaboratori tra Italia, Stati Uniti e India e un indotto di oltre una cinquantina di collaboratori esterni, in parte dipendenti delle nostre aziende partecipate: ISS Innovative Security Solutions e Siberg.

Al momento stiamo attivamente cercando nuovi dipendenti. In particolare, desideriamo potenziare la supply chain e il customer service. Abbiamo come obiettivo l’assunzione a breve di personale tecnico per il Reparto Carpenteria, personale qualificato per l’ambito Qualità e Certificazione, Supply Chain, Customer Service.

Siamo anche alla ricerca di ingegneri e tecnici specializzati nella progettazione e automazione. Negli ultimi tre anni, abbiamo ampliato il team di circa un centinaio di unità. Le aspettative sono di continuare sulla stessa traiettoria e confermare un trend di circa 30 assunzioni all’anno. Ci concentreremo principalmente sulla zona di Como e sull’alta Lombardia.

Avete difficoltà a trovare i profili richiesti in ambito tecnico?

Sì, anche se riusciamo a inserire nuovo personale, ci affidiamo a progetti con le scuole che ci consentono di formare e integrare giovani talenti. Quest’anno, ad esempio, abbiamo accolto una decina di giovani in formazione. Grazie alla collaborazione con l’Its di Como gestito dall’Istituito Magistri Cumacini ad indirizzo Meccanico e Meccatronico e con l’Its Nuove Tecnologie della Vita di Bergamo ad indirizzo Impianti e Produzioni Farmaceutiche, abbiamo assunto a tempo indeterminato da gennaio ad oggi oltre dieci ragazzi tra i reparti di montaggio meccanico, software per la programmazione PLC delle nostre linee e progettazione.

Il nostro contesto è particolare, poiché produciamo macchinari per l’industria farmaceutica, focalizzandoci su strumenti per la produzione di prodotti iniettabili destinati alla terapia tumorale e genetica. Non abbiamo concorrenti simili nella nostra area; la maggior parte della nostra concorrenza si trova nell’area di Bologna. Di conseguenza non esiste una preparazione già definita e conclusa che precede il lavoro in azienda, per questo ci impegniamo a formare i giovani all’interno dell’azienda.

È nei nostri obbiettivi futuri realizzare, coinvolgendo anche altre aziende del settore, un progetto di Academy per creare un incubatore di competenze finalizzato a formare professionalità specifiche per il nostro settore.

In un’ottica di inclusione che vorremmo ampliare nel tempo, stiamo collaborando con un Ente di ricollocamento e un Centro di Prima Accoglienza per stranieri.

Nonostante l’azienda sia in una fase di consolidamento molto positiva, tuttavia ci troviamo in un contesto internazionale estremamente variabile e incerto: quali difficoltà percepite all’orizzonte?

Abbiamo la fortuna di essere principalmente esportatori e di lavorare a livello globale. Mentre osserviamo un declino e difficoltà in alcune aree, ci sono anche sviluppi positivi in altre.

Nonostante ci siano stati alcuni periodi in cui abbiamo riscontrato un calo degli investimenti da parte dei clienti in Europa, possiamo contare su mercati solidi come l’India, che ci sostiene da diversi anni, e gli Stati Uniti, che ci permettono di compensare queste fluttuazioni.

Mentre osserviamo un declino in alcune aree, ci sono anche sviluppi positivi in altre. Ad esempio, negli Stati Uniti abbiamo aumentato gli ordini, riuscendo così a bilanciare le perdite provenienti dall’Europa. Tuttavia, quest’anno abbiamo affrontato difficoltà significative, principalmente a causa della guerra e dell’instabilità in Europa, che hanno ridotto gli ordini. Inoltre, il blocco del canale di Suez e il collasso dei trasporti hanno causato ritardi nel trasferimento dei nostri macchinari, che sono di grandi dimensioni e necessitano di decine di container, per cui stiamo affrontando ritardi di 4-5 mesi nella consegna ai clienti, il che sta influenzando parzialmente i risultati di quest’anno. D’altra parte, il nostro servizio clienti sta crescendo, e sappiamo che possiamo fare leva su di esso per servire i clienti anche durante le difficoltà produttive, permettendoci di mantenere un certo equilibrio.

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