L’hospitality si trasforma: «Si cerca, tra lago e hotel, il valore dell’esperienza»

Turismo A Malgrate il “Promessi Sposi” ha ospitato un confronto sul turismo Antonioli, Bocconi: lusso sostenibile. Mojoli, Slow Food: ritrovare se stessi

Una mattinata di dialoghi e riflessioni attorno al tema del turismo sul Lago di Como. Soprattutto, sulla sua sponda orientale. L’occasione è stata la presentazione di due videoclip realizzati da Alma Agency per l’Hotel Promessi Sposi e la Casa sull’Albero di Malgrate, e ha coinvolto anche Magda Antonioli, presidente dell’Osservatorio sul Turismo del Ministero, oltre che professoressa della Bocconi e vicepresidente di European Travel Commission, ma anche Giacomo Mojoli, Luca Naj Oleari di Alma Agency e Fabio Dadati, ceo di Lake Como East Side e titolare delle due strutture ricettive malgratesi.

Legame con il territorio

I video, realizzati dall’Alma Agency di Luca Naj Oleari, non si limitano a raccontare le caratteristiche degli hotel, ma enfatizzano il legame profondo con il contesto naturale e culturale. Le strutture si inseriscono armoniosamente nell’ambiente e contribuiscono allo sviluppo economico e sociale della comunità locale, definendone l’identità.

L’Hotel Promessi Sposi è una storica struttura ricettiva situata a Malgrate, sulla sponda orientale del Lago di Como, nata nella seconda metà dell’Ottocento e oggi il più antico hotel della zona. Grazie all’imprenditore Fabio Dadati e sua moglie Sabrina Frigerio, l’hotel è stato trasformato in una struttura a 4 stelle “L”; Casa sull’Albero, invece, nata nel 2013, rappresenta un rifugio e un’innovativa concezione dell’ospitalità. Membro di IHF – Italian Hotels & Friends, questa villa realizzata in vetro e legno è un esempio di design ecosostenibile, con dodici camere e studio-suite arredate in stile minimalista, con superfici tra 20 e 35 metri quadrati, suddivise tra room garden view e room lake view. «C’è un’interdipendenza essenziale tra le strutture ricettive e le amministrazioni pubbliche di un territorio – ha commentato la professoressa Antonioli – È un dettaglio che non può essere trascurato, perché si parla di una vera e propria osmosi di queste due realtà con il territorio; è grazie a questa interdipendenza che si ha la possibilità di “scegliere” quale tipo di turismo e, dunque, quale tipo di turisti avere, applicando ad esempio alcuni prezzi e offrendo determinati servizi. Abbiamo recuperato nel post-Covid: il 2019 era stato un grandissimo successo, dal punto di vista del turismo. Nel 2023, i dati dell’Osservatorio sul turismo ci dicono che abbiamo avuto flussi e, soprattutto, ricavi che non immaginavamo. Se la media nazionale è stata una crescita del +5%, sul Lago di Como, nello stesso periodo, l’incremento è stato del +15%, tre volte tanto. Il 2024 ha fatto segnare un rallentamento, soprattutto nel mese di agosto, pur restando un buon anno – ha proseguito la docente – Questi flussi, comunque, non sono influenzati da fenomeni come le guerre, piuttosto dal meteo».

Costante vigilanza

È un settore – quello del turismo – che «va alla grande, ma sul quale non abbassare mai la guardia», secondo la professoressa della Bicocca. «Abbiamo visto negli ultimi anni una forte crescita del comparto ricettivo – ha proseguito – Siamo ancora “sotto” per quel che riguarda il riammodernamento, l’investimento nei due e tre stelle; le due stelle sono ancora in una situazione complessa, mentre i tre stelle poco alla volta si muovono, ma non nelle nostre località. Parliamo di Rimini, di Ischia. Noi abbiamo veramente migliorato, abbiamo fatto anche una ricaduta molto importante a livello magro e poi nelle singole realtà». La tecnologia gioca anch’essa un ruolo chiave, contribuendo a mantenere standard elevati e a rispondere alle esigenze di una clientela sempre più attenta e sofisticata. La docente ha dunque affrontato il concetto di hospitality, sottolineando che «nessuno si reca in un albergo solo per dormire, ma per vivere esperienze legate al territorio».

Questo pensiero mette in luce il legame sempre più stretto tra gli hotel e il contesto in cui operano, dove le strutture diventano ambasciatrici del territorio e della cultura locale. La professoressa Antonioli ha anche sottolineato come le aspettative dei turisti siano cambiate, con una crescente richiesta di esperienze autentiche che combinano benessere, attività sportive, gastronomia di qualità e tecnologia all’avanguardia. L’incontro si è concluso con l’intervento di Giacomo Mojoli, fondatore e vicepresidente di Slow Food, che ha rimarcato l’importanza delle competenze e della formazione per il successo delle strutture ricettive. Mojoli ha proposto la teoria delle “4 B” come guida progettuale: «bellezza, biodiversità, benfatto e ben vivere».

Ha inoltre evidenziato l’importanza di unire l’eccellenza con un approccio popolare, rendendo la cultura accessibile e innovativa. Mojoli ha infine sottolineato come il turismo orientato al benessere rifletta un cambiamento nei desideri dei viaggiatori, sempre più interessati a connettersi con sé stessi in contesti che uniscono lusso e autenticità.

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