Nella filiera etica alimentare il km0 cede il passo al «km vero»

E-commerce Il caso di Cortilia, app attiva anche nel comasco per promuovere le specialità locali, che sulla spesa a km0 ci sta ripensando

La svolta di Cortilia, «preferiamo il chilometro vero». Attiva anche nel comasco, l’app è nata per promuovere le specialità locali. Ma su km0 e filiera corta ci ha ripensato.

Le uova di Principe di Fino, i salumi di Fumagalli, gli yogurt della Fattoria Scaldasole, ma anche le bibite della Old Kombucha: sono alcuni dei prodotti comaschi acquistabili dal portale di Cortilia, l’e-commerce alimentare che mette in contatto diretto produttori e consumatori. In tutta la Lombardia i fornitori iscritti a Cortilia sono più di cento, e ognuno sul portale ha lo spazio per raccontare la propria visione e le caratteristiche dei propri prodotti. Si tratta spesso di aziende piccole, biologiche, a conduzione familiare. Ma non sempre (o non più) la spesa su Cortilia è a km0.

La parabola compiuta dall’app è interessante se si considera che nel 2011 i due fondatori, Marco Porcaro e Antonio Perini, avevano puntato tutto sul garantire al cliente l’accesso ai prodotti del territorio, come in un vero “mercato agricolo online”. Vendevano frutta e verdura delle campagne circostanti, ma ordinata dal computer. A quei tempi, sul blog di Cortilia si spiegava ad esempio che «gli alimenti a chilometro zero rappresentano un’avanguardia perché provengono dal territorio vicino, mentre la filiera corta consente di portare sulla tavola alimenti di stagione, freschi e genuini» e che «consumare prodotti di stagione e non sottoposti a lunghi viaggi e trasporti riduce la possibilità di trovarsi di fronte ad alimenti adulterati o mal conservati».

Negli ultimi mesi, però, Marco Porcaro ha lasciato il testimone ad Andrea Colombo. Colombo ha una lunga esperienza nella distribuzione classica, con Crai e Coop, e una visione differente. «Io parlo di chilometro vero - ha dichiarato di recente Colombo in un’intervista al Corriere della sera - Uso questo termine perché a chilometro zero non mi piace, non sempre calza e non sempre è possibile. Il pomodorino di Pachino, ad esempio, deve arrivare da Pachino e dunque non può essere a chilometro zero».

Una linea comunicativa e operativa che si sposa con un cambiamento già avvenuto nel tempo su Cortilia: oggi infatti sulla app chiunque può acquistare prodotti provenienti da tutta Italia. Anche nella selezione intitolata “Scoperto da Cortilia per voi” vengono sì segnalati piccoli produttori, ma per distribuire i loro alimenti in tutta la Penisola. Impostando Como come punto di consegna, ad esempio, tra gli alimenti in vendita troviamo mele della Valtellina, ricotta dei Monti Lessini, in Veneto, e tonno sott’olio da Vibo Valentia. In più, il consumatore può scegliere tra varie “vetrine” intitolate ad esempio “Sapori della Toscana” e persino “Specialità dal mondo”.

Sicuramente l’ampliamento della scelta è legato alla rapida crescita della app: nei dieci anni trascorsi tra la fondazione e l’investimento di 34 milioni arrivato nel 2021 da Renzo Rosso, patron del brand di moda Diesel, l’app ha raggiunto sempre più persone e mercati. «Oggi offriamo la possibilità di fare una spesa unica con lo stesso costo di consegna - ha spiegato sempre Andrea Colombo - visto che l’assortimento ha superato le 500 voci. Si tratta di una spesa completa: sempre con carattere sostenibile, ma con prodotti diversi. Abbiamo aggiunto tutte le categorie: la dispensa, la cura della persona e della casa. Cortilia non è più solo agricoltura». È stato stipulato anche un accordo tra Cortilia e Il Viaggiator Goloso: sul portale sono disponibili oltre 400 prodotti del brand, mentre frutta e verdura selezionate da Cortilia arriveranno nei punti vendita del Viaggiator Goloso, per ora solo a Milano e dintorni.

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