Next Marketing Lab al via, scaffali smart e in dialogo

Innovazione Abbiamo sperimentato il laboratorio fisico-digitale di Como Next Max Bancora: «Scanner e neuromarketing testano le preferenze di clienti»

Il Next Marketing Lab è un laboratorio fisico e digitale situato all’interno dell’Innovation Hub ComoNext, un contenitore di tecnologie, dagli espositori olografici al riconoscimento facciale, pensato per far vedere e provare alle aziende a che punto è arrivata l’innovazione nell’ambito del marketing. Lo abbiamo visitato e sperimentato in prima persona accompagnati da Elisa Alemagna responsabile Next Marketing Lab e Max Bancora innovation manager C.Next Spa.

«La configurazione attuale del Lab è stata creata a partire da un primo laboratorio che aveva un’unica tecnologia, il neuromarketing, lo spazio oggi riunisce dieci tecnologie di dieci realtà che hanno messo a disposizione le proprie competenze – spiega Max Bancora - Realtà che sono all’interno di ComoNext oppure sono follower, ovvero partecipano al modello senza avere uno spazio fisico all’interno dell’Hub».

Dalla comunicazione all’analisi dei dati, il Next Marketing Lab è organizzato in tre aree distinte: il negozio, la casa e l’ufficio. «All’interno di ogni spazio abbiamo cercato di raccontare come le tecnologie delle aziende coinvolte consentano di vivere un’esperienza omnicanale in modo che il percorso digitale e fisico siano trasparenti: entrare in un luogo fisico e utilizzare i benefici del digitale e all’opposto essere nel digitale e utilizzare i vantaggi del luogo fisico» prosegue Bancora.

Tecnologia digitale intelligente

La prima esperienza che si incontra nel negozio è il self scanning, lo strumento che si utilizza in molti supermercati per fare la spesa in modo autunomo inquadrando il codice a barre: «Digitelematica, azienda nata come startup a ComoNext poi cresciuta e acquisita da Engeneering, si occupa di sviluppare innovazioni rispetto agli scanner intelligenti che ci permettono di beneficiare dell’integrazione tra fisico e digitale» sottolinea Bancora.

All’interno del Lab sono presenti scaffali che simulano un supermercato. Scannerizzando il bar code di un prodotto, per esempio la pasta, si attiva l’effetto cross selling, la vendita incrociata, come spiega Elisa Alemagna: «L’azienda gestisce quali prodotti a livello di marketing vuole spingere, in questo esempio la pasta viene spesso acquistata insieme al sugo, nel momento in cui si scannerizza la pasta appare un’offerta legata al sugo, il cliente è incentivato ad aggiungere anche questo prodotto al proprio carrello». Una volta selezionato il prodotto consigliato, vengono fornite indicazioni sulla sua collocazione all’interno del punto vendita.

Scannerizzando un altro prodotto, una confezione di acqua, generalmente pesante da trasportare, appare sullo scanner la possibilità di farsi recapitare il prodotto direttamente a casa. L’indirizzo è già presente nel sistema, lo abbiamo fornito in fase di iscrizione al servizio, ed è possibile scegliere la fascia orari preferita per la consegna.

«La stessa cosa funziona nel momento in cui lo scaffale è vuoto, ma c’è il bar code – prosegue Alemagna – Il prodotto potrebbe essere disponibile in altri punti vendita e anche in questo caso può essere spedito a casa».

Un test anche per le imprese

Uno degli obiettivi del laboratorio, oltre a far provare alle aziende le soluzioni già disponibili, è anche quello di permettere alle imprese di testare quello su cui stanno lavorando. All’interno del negozio è presente un totem di Digitelematica che potrà essere utilizzato all’interno della grande distribuzione per fare la spesa e ricevere a casa o direttamente nel punto vendita i prodotti scelti. E’ possibile per esempio selezionare tutti i freschi o i surgelati prima di fare la spesa e poi ritirarli con una ricevuta alla fine del giro tra gli scaffali, per evitare la fase di decongelamento. Analizzando l’interazione delle persone che entrano nel Lab e provano il totem, Digitelematica raccoglie dati per migliorarne interfaccia e funzionalità.

«In tema di neuromarketing, possiamo per esempio testare se il packaging di un prodotto risponde o meno alle preferenze di chi acquista – aggiunge Bancora - Attraverso un eye tracker posizionato sul volto dei “clienti” è possibile analizzare dove le persone dirigono la propria attenzione quando entrano in uno spazio». All’interno del Lab è presente uno scaffale con diverse bottiglie di vino che è stato realizzato appositamente per verificare se e come le etichette delle bottiglie riescano a trasferire il valore del contenuto delle stesse: «Un’azienda ci ha chiesto di testare se l’innovazione apportata all’etichetta fosse in linea con le aspettative del cliente – illustra Bancora – Non basandosi sulle esperienze, ma mettendo di fronte al potenziale cliente l’etichetta vera e propria. Utilizzando eye tracker e sensori che rilevano sudorazione e battiti cardiaci, è possibile cogliere se le innovazioni introdotte sono efficaci oppure no». In questo caso l’esperimento ha suggerito che il nuovo layout dell’etichetta non era efficace e l’azienda lo ha rielaborato. Lo stesso processo si può applicare sul digitale, facendo analisi di pubblicità o di qualsiasi contenuto che viene mostrato su un dispositivo con tecnologie che rilevano dove si ferma lo sguardo di chi sta osservando.

Il Next Marketing Lab è dedicato al marketing, l’intenzione è quella di sviluppare laboratori verticali su altre tematiche negli altri centri C.Next in Italia per costruire un sistema di laboratori.

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