La polizza anti catastrofi: «Ogni profilo è differente»

Obbligo di legge L’avvocato Nicola Rondinone, docente all’Università Liuc sull’adeguamento contro i rischi ambientali che va assolto entro il 31 marzo

Entro fine mese le aziende sono tenute all’obbligo di assicurazione per i rischi dovuti a catastrofi naturali. Tempi stretti e mancanza di un osservatorio di controllo possono mettere in difficoltà le imprese, come spiega Nicola Rondinone, avvocato, professore ordinario di Diritto commerciale all’Università Liuc ed esperto di diritto delle assicurazioni.

Una norma che si traduce in un eventuale risparmio per lo Stato?

Sì, la finalità è alleggerire lo Stato dagli oneri a sostegno delle imprese colpite da eventi naturali. Nella nuova misura c’è quindi sicuramente un vantaggio per i conti pubblici che sono così alleggeriti dagli oneri a sostegno delle imprese colpite da eventi naturali perché lo Stato, se questa misura progressivamente avrà successo, potrà intervenire eventualmente per la franchigia.

Qual è il vantaggio per le imprese rispetto agli aiuti pubblici in caso di calamità naturali?

Il vantaggio delle imprese potrebbe essere quello di ottenere un indennizzo più veloce grazie alle polizze assicurative perché è noto che, in tutte le calamità, i fondi statali sono arrivati tardi, sono stati scarsi e a volte anche mal gestiti.

C’è però un ulteriore aspetto: gli istituti di credito potrebbero valutare la sottoscrizione di questo tipo di polizza come uno dei fattori di rischio per concedere, o meno, il credito. Le banche hanno una normativa prudenziale che le obbliga a erogare sostegni facendo una valutazione del merito creditizio estesa anche a questi aspetti. In caso di catastrofe naturale non c’è solo il danno in sé ma anche l’interruzione del business se non ci sono subito i fondi dell’assicurazione per riprendere l’attività e la banca valuta anche questo risvolto come un fattore di rischio.

Il termine del 31 marzo è molto vicino, riusciranno tutte le imprese a sottoscrivere le nuove polizze in tempo?

La scadenza non è un termine perentorio nel senso che non c’è una sanzione amministrativa se dal primo aprile non si è sottoscritta una polizza. La sanzione per chi non aderisce sta nel non poter accedere, nel caso si sia vittime di eventi catastrofici, ai fondi pubblici e neanche ad altre forme di contributi. Il significato è che c’è un aiuto dello Stato se però anche l’azienda ha mostrato di essere diligente e si è assicurata.

C’è però il tema dei sopralluoghi: le assicurazioni dovranno fare delle stime predittive per capire dove e come gli eventi avversi si possono verificare con maggiore frequenza e quindi stabilire i diversi premi. Sappiamo bene che ci sono delle zone più a rischio di altre. Ma per fare tutto questo servirà tempo. Ma, appunto, proprio perché non sono previste sanzioni amministrative, è probabile che alcune imprese si adeguino già adesso e che altre lo faranno nel tempo.

Sarà necessario quindi creare la polizza personalizzata per ogni impresa?

Sì, ogni azienda ha esigenze specifiche. Se per obbligo di legge è necessario stipulare una polizza che copra determinati eventi catastrofici, ci si rende presto conto che non tutte le eventualità sono incluse. E se, per caso, l’impresa opera in un contesto particolare, potrebbero esserci altri rischi da considerare, come ad esempio le frane o particolari eventi legati alla grandine e alle conseguenze per un impianto fotovoltaico. In tal caso potrebbe essere necessario estendere la polizza. Si rende quindi necessaria una certa trattativa personalizzata, cosa che, evidentemente, non è sempre praticabile in così poco tempo. Saranno necessarie valutazioni ponderate che dipendono dalla situazione di ogni imprenditore. In generale, più un imprenditore percepisce il rischio, maggiore sarà la probabilità di dover affrontare un premio assicurativo elevato.

La norma prevede un’obbligatorietà ma ci si deve rivolgere a un mercato libero: questo potrebbe far alzare i costi delle polizze?

Anche per questo non c’è una sanzione: si dà tempo alle imprese per realizzare una trattativa personalizzata con le assicurazioni per poi stipulare una polizza su misura e al giusto costo. Ciascun imprenditore dovrà fare le valutazioni in base al proprio tipo di business. Ma va tenuto conto che la platea degli interessati è estremamente estesa, perché comprende tutte le imprese, dai piccoli imprenditori artigiani, alle attività di ristorazione fino alle pmi, trascurando le aziende più significative che certamente saranno già assicurate. La norma fa riferimento agli imprenditori del registro delle imprese civilistiche del codice civile, gli unici esclusi sono gli imprenditori agricoli che hanno un esonero specifico perché hanno già un loro fondo mutualistico per le calamità. Proprio per questa estensione sarà necessario vigilare perché il mercato delle assicurazioni si mantenga corretto.

Servirebbe un Osservatorio di vigilanza che controlli il corretto comportamento delle agenzie perché i premi rimangano bassi.

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