Quando la parità fa crescere l’azienda

Il caso Mercurio Srl di Cavallasca è stata tra le prime realtà a ottenere la certificazione

Un’azienda che ha costruito un modello di crescita sostenibile, basato su innovazione, welfare aziendale, inclusione e ha investito nella parità di genere, certificandosi volontariamente e consolidando una leadership femminile forte. Un impegno che si estende oltre il lavoro, con iniziative sociali e formative per sensibilizzare le nuove generazioni.

La Mercurio Srl, con sede operativa a Cavallasca è una società di ingegneria specializzata nella progettazione e ispezione di opere pubbliche e private complesse, oltre a offrire servizi tecnici avanzati a enti, Pubblica Amministrazione, aziende e privati. Nel tempo ha acquisito la proprietà del centro sportivo Arena4 e di Ies, specializzata nell’installazione di impianti fotovoltaici.

La svolta

Valeria Brambilla, socia de La Mercurio Srl e responsabile delle risorse umane e delle certificazioni, guida una realtà con oltre 35 anni di esperienza: «Il 2017 ha rappresentato un punto di svolta con il trasferimento a Cavallasca e un rilancio strutturale. Partita con un team di sette collaboratori, oggi conta 21 dipendenti diretti, 23 liberi professionisti in contratti quadro che collaborano stabilmente con l’azienda, oltre al personale delle controllate Arena4 e Ies».

La strategia si è sempre basata sulla capacità di anticipare le esigenze del mercato: «Abbiamo introdotto il welfare aziendale ben prima che diventasse una prassi diffusa. In ottica di sostenibilità ambientale, abbiamo ristrutturato la nostra sede dismettendo i combustibili fossili, installando impianti fotovoltaici, adottato una flotta di mezzi elettrici e riducendo l’impatto ecologico delle nostre attività». Parallelamente è stato creato un ambiente di lavoro stimolante e accogliente, puntando sul benessere organizzativo: «La nostra sede dispone di una grande cucina condivisa che favorisce momenti di convivialità e coesione del team».

Un modello di gestione che ha generato un turnover pari a zero: «Nessun dipendente ha mai lasciato l’azienda, se non per cogliere opportunità all’estero con retribuzioni significativamente superiori. Questo dato riflette non solo il valore che attribuiamo al personale, ma anche la solidità e l’attrattività della nostra cultura aziendale. Allo stesso modo, quando l’Unione Europea ha iniziato a promuovere la parità di genere e le politiche anticorruzione, abbiamo scelto di ottenere la certificazione sulla parità di genere, nonostante non fossimo obbligati per dimensione aziendale. Abbiamo così formalizzato un principio che già guidava il nostro operato».

Una visione che si traduce in azioni concrete anche al di là delle mura aziendali: «Lo scorso anno abbiamo promosso uno spettacolo contro la violenza sulle donne, coinvolgendo le scuole in un progetto di forte impatto sociale. Lo riproporremo con un nuovo tema quest’anno. Crediamo che il cambiamento debba partire dall’educazione e dalla sensibilizzazione delle nuove generazioni, motivo per cui ho scelto di entrare nelle scuole in prima persona. È lì che si costruisce il futuro, ed è lì che vogliamo essere presenti per contribuire a una società più consapevole, inclusiva e responsabile».

La Mercurio è stata tra le prime in provincia di Como a ottenere la certificazione sulla parità di genere «che ci ha aperto la strada verso un ulteriore traguardo, la redazione di un bilancio Esg, nonostante non fossimo tenuti a farlo. Per noi, questi strumenti rappresentano molto più di un semplice adempimento formale, incarnano un nuovo paradigma lavorativo, un vero e proprio lavoro 2.0. Ancorarsi a schemi tradizionali significa limitare le possibilità di crescita, mentre adottare questa visione porta con sé nuove prospettive, un ambiente aziendale più dinamico e un lavoro più stimolante».

La certificazione

Una volta certificata la parità di genere, il riconoscimento richiede un aggiornamento annuale, a conferma dell’impegno costante dell’azienda: «Abbiamo ottenuto il rinnovo per il 2025. La fase iniziale è la più impegnativa, poiché implica la formalizzazione documentale di tutte le procedure adottate. Il rinnovo, invece, rappresenta un’opportunità per validare i risultati ottenuti e delineare le azioni strategiche per il futuro».

In un settore ad alta componente maschile lei ha mai avuto problemi? «Guardando indietro, sono stata tra le prime donne a entrare nei cantieri, spesso l’unica in un contesto ancora oggi prevalentemente maschile. Non ho mai affrontato particolari ostacoli, forse anche per una buona dose di fortuna, ma sono convinta che molto dipenda dall’atteggiamento con cui ci si pone».

All’interno dell’azienda la leadership femminile è una componente chiave: «I ruoli apicali sono in gran parte ricoperti da donne: responsabile amministrativa, direttore tecnico, direttore commerciale e io stessa. Una dimostrazione concreta di come competenza e determinazione possano ridefinire gli equilibri tradizionali, creando un modello di gestione più inclusivo e dinamico».

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